La Carta di Venezia Climate Change per un futuro sostenibile

Un lavoro multidisciplinare che ha visto coinvolti oltre 120 esperti

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I cambiamenti climatici sono alla base del fenomeno dell’incremento acque alte a Venezia, paradigma dei rischi che corrono tutte le aree costiere italiane e del pianeta, ma che a Venezia, per l’insieme dei suoi elevati valori ambientali, paesaggistici, culturali, storici, evocano il culmine del rischio di perdita di un patrimonio che appare a tutti come insostituibile”. Così Mariano Carraro e Maurizio Pozzato, presidenti dell’Ordine e del Collegio degli Ingegneri hanno annunciato, lo scorso 23 luglio, il lavoro tanto importante quanto ambizioso che li ha visti coinvolti insieme a 120 colleghi. Stiamo parlando della “Carta di Venezia Climate Change”, documento multidisciplinare volto a dare indicazioni e orientamenti concreti in risposta all’urgente problema del surriscaldamento globale.

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L’impressione è che questo importante tema non sia stato preso ancora di petto dai decisori, dalle amministrazioni e dai cittadini - puntualizza l’ingegner Sandro Boato Coordinatore della Commissione – che non ci riguardi direttamente, e vada sì affrontato, ma con una certa calma, come se fossero interessate solo le generazioni future; in realtà il tempo per agire è già scaduto, la temperatura del pianeta sta aumentando e continuerà a salire, solo con azioni drastiche e decise l’aumento potrà essere limitato, ma non certo evitato”.

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È quindi necessario agire – avvertono gli ingegneri - rapidamente e in modo coordinato avendo come faro l’ONU e l’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico). L’ONU ha adottato la Strategia 2030 per lo sviluppo sostenibile. La nuova Commissione Europea ha adottato il programma Green New Deal e l’Italia ha adottato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Sono tutti strumenti utili a fornire risposte efficaci per affrontare il problema e contenere i temuti effetti negativi. Entro il 2050, secondo il rapporto IPCC del 2018, dovranno essere azzerate le fonti di CO2, garantendo, nel contempo, la sostenibilità dell’economia del pianeta. Anche l’opinione pubblica è stata sensibilizzata su questo tema, basti pensare al movimento “Friday for future” organizzato dall’adolescente svedese Greta Thunberg.

Alice My

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