PRIMA UDIENZA LAMPO PER GLI ABUSI SESSUALI SUI CHIERICHETTI DEL PAPA

E’ iniziato lo scorso quattordici ottobre il processo nello Stato del Vaticano per i presunti abusi avvenuti al pre-seminario Pio X che dista solo due passi dal Vaticano. Questi ragazzi, che frequentano il pre-seminario, sono conosciuti come i chierichetti del Papa perché prestano servizio liturgico proprio nella Basilica di San Pietro. Sul banco degli imputati sono finiti due preti della Diocesi di Como, Don Gabriele Martinelli 27enne e Don Enrico Radice 71enne. Il primo deve rispondere dell’accusa di “abusi sessuali” perpetuata sugli altri allievi, mentre il secondo, Rettore del pre-seminario all’epoca dei presunti abusi avvenuti prima del 2012, è accusato di “favoreggiamento”. Gli imputati vengono difesi da due donne avvocato: Don Martinelli da Rita Claudia Baffioni e Don Radice da Agnese Camilli Carissimi. Ecco cosa è accaduto dal resoconto riportato dagli unici due giornalisti ammessi in aula, Salvatore Cernuzio e Manuela Tulli. Don Martinelli è arrivato per primo, si è seduto con le braccia conserte indossando una polo nera a mezze maniche ed un maglioncino sulle spalle, mentre Don Radice si è presentato in abito ecclesiastico. In aula erano presenti tredici persone, munite di mascherina. All’inizio dell’udienza sono stati letti i capi di imputazione: Don Gabriele Martinelli avrebbe costretto la vittima, di un anno più giovane, ad atti sessuali ricorrendo a violenza e minacce. Le violenze sono avvenute dal 2007 al 2012 quando sia Martinelli che la sua vittima erano minorenni.
La Procura di Roma ha aperto anche un fascicolo sulla vicenda dove a Martinelli viene contestato, oltre al reato di molestie sessuali, anche l’aggravante di abuso di autorità. Don Enrico Radice, invece avrebbe coperto Don Gabriele ed è accusato di avere più volte, come Rettore, in tempi e luoghi diversi, sia in Italia che all’estero, aiutato Martinelli ad eludere le indagini di “violenza carnale e atti di libidine”. Già nel 2018, durante un interrogatorio, Don Radice aveva fermamente sostenuto di non essere assolutamente a conoscenza di atti omosessuali o di libidine nel pre-seminario. L’udienza lampo è durata solo otto minuti, dalle ore 09.37 alle ore 09.45.Il Presidente ,Giuseppe Pignatone ha dunque chiesto all’avvocato di Don Radice di “decifrare meglio i termini di prova”entro venerdì di questa settimana e aggiornando l’udienza in aula per il prossimo ventisette ottobre dove la parola passerà agli imputati. In quest’ultima udienza, oltre agli interrogatori, il Tribunale del Vaticano scioglierà anche la sua riserva rispetto alle prove presentate. Gli avvocati hanno già depositato le ammissioni di prova e al momento non hanno presentato istanze.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.