SCELTE DI RAZIOCINIO O DI CUORE?

E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta.
Susanna Tamaro, Va’ dove ti porta il cuore.
Chi non ricorda questa frase annotata ovunque? A me piaceva leggerla e rileggerla, la riportavo di anno in anno in ogni diario perché il solo scorrerla con gli occhi mi arrecava serenità. Quasi che avessi, in qualche modo, assorbito il messaggio, quasi che non avessi paura delle scelte, quasi come se avessi rimandato tutto al cuore e lui non decide mai o lo fa e non ce lo comunica. Ma siamo davvero sicuri sia così? Come possiamo dare per scontato che se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo il cuore, automaticamente sceglieremo in maniera esatta?
Il solo organo potrà garantire la buona riuscita? Ed è questo che intendeva l’autrice? Premesso che è difficile, se non impossibile interpretare i pensieri di chi scrive mi piacerebbe restituire una mia riflessione, perché in fondo leggere un testo altrui è fondamentalmente questo: trovarci una propria corrispondenza.
Come sappiamo che la strada intrapresa sia giusta per noi? O come potremmo saperlo? Non esiste risposta. Ci sono diverse correnti di pensiero e nessuna è verità universale. La Tamaro si è affidata ai sentimenti? ci consiglia realmente questa via? O piuttosto ci invita a scegliere l’emozione come linea guida? O magari demandare ogni ragione al cuore col rischio di surclassarlo? È giusto agire solo in base all’impulso?
In realtà non è così, a mio avviso ci troviamo di fronte ad una riflessione silenziata: siediti, attendi, inspira, espira, ascolta il tuo animo e vai. È una scelta istintiva a metà. Il raziocinio è fondamentale sempre così come il cuore, bisognerebbe trovare l’equilibrio che non è uguale per tutti. Proprio per questo motivo bisogna “ascoltarsi”. Poi che sia giusta o sbagliata, lo dirà solo il tempo e comunque ci avrà cambiato e mai più saremo gli stessi.
Ogni volta che scegliamo, noi attraversiamo i boschi e dobbiamo stare attenti che il fuoco che ci pervade ci faccia solo da lanterna e mai diventi rogo, il rischio sarebbe troppo grande, distruggere interi ecosistemi, diventare noi stesse vittime. E allora che il fuoco che ci anima sia di ispirazione continua, in ogni piccola cosa che ci accompagna, in quello che guardiamo e tocchiamo ed anche quello che di sfuggita sfioriamo. Negli sguardi che riceviamo e ricambiamo, nei consigli che dispensiamo, nelle orecchie prestate e soprattutto nell’amore che doniamo è quello la vera rivoluzione, la grande strada maestra.
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