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IL COVID-19 E LA PERDITA DEL BUONGUSTO

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Il covid-19 è stato una sciagura per tutto il mondo, tra i sintomi peculiari di questa insidiosa malattia ci sono la perdita del gusto e dell’olfatto, ma per una fashion addicted c’è un sintomo ancor più insidioso: la perdita del buongusto. L’unica spiegazione razionale alle lunghe file registrate in tutta Europa davanti ai supermercati del colosso tedesco Lidl per accaparrarsi le famigerate sneakers non può che essere la perdita del buongusto causata dal covid-19. Le sneakers fanno parte della Lidl Fan Collection in edizione limitata che comprende , oltre alle sneakers, ciabatte in gomma, t-shirt, calzini in spugna declinati nei colori caratteristici della catena tedesca, blu, rosso, giallo e che in poche ore sono andate sold out in Belgio, Inghilterra, Germania, Finlandia, Paesi Bassi e, purtroppo, anche in Italia patria del buongusto. L’isteria collettiva ha portato in molti ad acquistare online le sneakers di Lidl alla modica cifra di duemila e cinquecento euro quando nei supermercati potevano essere acquistate a soli dodici euro e novantanove centesimi…sempre troppi per un orrore del genere! Secondo gli esperti di marketing il successo delle sneakers di Lidl può essere derivato dalla sensazione generata nel consumatore di poter acquistare un accessorio in edizione limitata, ma ad un prezzo modico. Un’altra spiegazione potrebbe essere il fascino che suscitano le sneakers nei consumatori, infatti sono da sempre l’accessorio più collezionato e non a caso il colosso tedesco ha puntato tutto il suo battage pubblicitario sulle sneakers e non sugli altri capi della collezione. La spiegazione che mi sono data da addetta ai lavori è quella che anche in Italia, come nel resto del mondo, i vari influencer, fashion victim e gente comune adorano indossare i loghi dei brand low cost ed oggetti di uso comune nei loro outfit come nuovi status symbol. Se in passato per rimarcare il proprio successo sociale era “obbligatorio” sfoggiare capi ed accessori esclusivi di brand prestigiosi, oggi il percorso verso l’affermazione sociale è l’esatto opposto.

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Qualunque sia la motivazione che ha portato migliaia di persone ad acquistarle le fashion addicted, degne di questo nome, hanno il divieto assoluto di acquistarle ed indossarle . Gli unici autorizzati ad indossarle sono le fedeli Guardie Svizzere che vegliano sull’incolumità del Papa e che potrebbero, nel loro tempo libero, indossarle visto la loro familiarità con questa palette colori. Non trovate una certa somiglianza cromatica con la loro iconica divisa?

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L’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e suo marito, il rapper Fedez riceveranno il prossimo sette dicembre l’Ambrogino d’Oro per il loro impegno durante la pandemia, per la loro raccolta fondi per poter incrementare i posti di terapia intensiva nell’ospedale San Raffaele di Milano realizzando anche un nuovo reparto di terapia intensiva. La coppia si è anche spesa, attraverso i social, nel sensibilizzare i giovani sui giusti comportamenti, come l’indossare la mascherina e mantenere le giuste distanze e spronando altre città ad attivarsi per avviare proprie raccolte fondi. I Ferragnez hanno inoltre distribuito viveri e generi di prima necessità alle famiglie di Milano più duramente colpite dalla crisi economica generata dal lockdown di marzo, insomma un riconoscimento meritatissimo al netto delle inutili polemiche che immancabilmente accompagnano la coppia. Chiara Ferragni ha ringraziato, attraverso Instagram, con questa splendida frase: “è la prova che facendo del bene spesso si ottiene dell’altro bene” con buona pace di tutti quelli che trovano sempre il brutto anche nelle cose più belle.

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Per le fashion addicted del Sol Levante è sembrato di sognare ad occhi aperti quando, approdate nel sito web giapponese della maison Prada, hanno visto capi ed accessori scontati al novantanove per cento. Il passaparola è stato rapido, tanti capi sono andati sold out, ma il sogno è durato poco, pochissimo. I responsabili del sito, dopo poco, hanno bloccato il sito scusandosi per l’errore tecnico che avrebbe portato questa anomalia sulla scontistica dei prodotti e annullando gli acquisti fatti dalle fashion addicted incredule di poter accaparrarsi una Hobo Bag a soli quindici dollari.

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Il fashion system cerca nuovi sbocchi alla difficile situazione della pandemia, al calo del desiderio di acquistare da parte dei consumatori sempre più lontani da party, lavoro in presenza e vita sociale. La nuova concezione di tempo è pensato quasi esclusivamente tra le quattro mura della nostra casa e così è il loungewear su cui puntano le maison per risollevare le vendite. La maison Dior ha lanciato la sua prima capsule collection di homewear dal nome: “Dior,Chez Moi” pensata e disegnata dalla designer Maria Grazia Chiuri durante il lockdown. La collezione è pensata per stare a casa senza perdere charme e stile e comprende stilossimi pigiami in cachemire, lunghe e fluttuanti vestaglie, bralette, t-shirt, felpe, morbidi cardigan ed accessori super glam come foulard e slipper. E’ superfluo rimarcare che tutta la collezione può essere indossata anche fuori casa per una veloce fuga al supermercato o per andare dall’hair style di fiducia.

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La piattaforma di e-commerce Farfetch ha indetto un sondaggio sulle icone di stile che influenzano acquisti e modi di vestire delle proprie clienti. Sul podio sono arrivate la designer Victoria Beckham, la Duchessa di Cambridge Kate Middleton e l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni come prima, seconda e terza classificata. Da quando Victoria Beckham era una Spice Girl ne ha fatta di strada in fatto di stile e glamour tanto da diventare un’icona di stile per molte donne in tutto il mondo. Il suo stile è radicalmente cambiato dal tempo delle Spice, oggi ha abolito minigonne, scollature vertiginose, colori squillanti, scintillii vari. Il suo guardaroba è fatto di gonne longuette, midi dress, dolcevita da indossare sotto la camicia, completi dal mood mannish , pantaloni a zampa (i suoi preferiti anche in versione denim), gli immancabili occhiali modello mascherina, décolleté dal tacco vertiginoso, linee minimal, fitting oversize, poche stampe e preferibilmente geometriche, una palette colori sobria che predilige per lo più nuance neutre.

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Quest’inverno il cardigan sarà uno dei protagonisti assoluti del guardaroba reinterpretando in versione moderna l’iconico twin-set. Oggi il modo più cool di indossare il cardigan è in combinazione con una bralette o con un top crop in lana. Poco pratico, servono addominali tonici, sconsigliato alle più freddolose, ma tra le fashion addicted è l’unico modo di indossarlo.

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Il coat più fashion per quest’inverno è il modello caban, un modello del guardaroba maschile che il grande designer Yves Saint Laurent nel lontano ’62 porta per la prima volta in passerella e nel guardaroba delle donne. Destinato al guardaroba militare come uniforme per i sottoufficiali il caban nel corso degli anni è stato reiventato con nuove linee, colori e tessuti femminili (in origine il caban era in robusto panno, di colore nero o blu, doppiopetto, con bottoni dorati). Oggi il caban è il capospalla perfetto da indossare con il jeans, il long dress, la gonna midi in satin, il mix più cool tra maschile e femminile

T. Velvet

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