LA MEMORIA PER LE FUTURE GENERAZIONI
Il Papa istituisce la giornata mondiale dei nonni

Per molti di noi suona come banalità, ma nelle profondità del nostro divenire gli anziani occupano un ruolo fondamentale. Bistrattati, dimenticati, ridotti a slogan politici ma loro sono sempre lì a vigilare sul futuro dei giovani. Ma sappiamo bene le problematiche sociali legate al covid, dove i rapporti umani sono ridotti ai minimi storici, purtroppo causa di numerosi vincoli per gli anziani che pagano un prezzo alto restando prevalentemente isolati. Come detto prima, non bastano gli slogan di facciata per tutelare una delle categorie più deboli, soprattutto in un periodo difficile come questo. L’anziano è il legame tra passato e presente, una sorta di filo rosso che continua a tessere unione e affetto. Proprio per questo, non dobbiamo lasciarli ai margini della società come troppo spesso accade, ma includerli in progetto di ampio respiro.
Papa Francesco ci aveva visto giusto, parlando della globalizzazione dell’indifferenza, dove a farne le spese sono gli anziani considerati dalla società contemporanea oggetti inutili. La novità decretata dal pontefice nell’Angelus domenicale, indirizza in modo preciso la linea da percorrere. Pertanto, istituire una giornata mondiale per i nonni è qualcosa di innovativo perché pone finalmente l’attenzione su di loro. I nonni, già nei tempi del cristianesimo erano considerati saggi; coloro che erano ricolmi di Spirito Santo.
Lo stesso Francesco celebra con soddisfazione questa nuova giornata sottolineando: “Lo Spirito Santo ancora oggi suscita negli anziani saggezza. Essi ci ricordano che la vecchiaia è un dono”. Parole profetiche, che fanno emergere l’importanza della saggezza, considerando il momento storico che stiamo vivendo. Siamo presi dal mordi e fuggi, arrivando al punto di usare e gettare. La ricchezza stratosferica degli anziani incolmabile e la nostra generazione ha bisogno della loro guida. Loro sono il faro in un mare in tempesta, l’ancora di salvataggio quando stiamo per annegare. L’esempio del Vangelo è emblematico perché le figure di Simeone ed Anna sono strettamente legate alla vita di Cristo. Loro due, semplici anziani, si sono resi conto fin da subito di chi avevano di fronte. Questa saggezza non è dettata solo dalla cultura, la vera saggezza sta nel cuore di chi sa guardare oltre. La sfida che pone Francesco è ardua, di difficile riuscita, ma attraverso la logica del cuore non ci sono limiti.
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