MANK SBANCA LE NOMINATION DEI GOLDEN GLOBES
Tra le candidature, miglior film straniero a Edoardo Ponti con "La vita davanti a sè" e miglior canzone a Laura Pausini per "Io sì/Seen"; onore postumo a Chadwick Boseman

La macchina dei Golden Globes, ha fatto partire i motori. In queste ore, è stata diramata la lista delle nomination per la 79ma edizione che si svolgerà il prossimo 28 febbraio presso il Beverly Hilton di Los Angeles. Per la Hollywood Foreign Press Association, la pellicola degna di maggiori attenzioni, è “Mank” di David Fincher. Il film del regista statunitense, sull’epoca d’oro di Hollywood e la creazione di "Quarto Potere", si è aggiudicato sei candidature tra cui quella per il miglior film drammatico, alla pari con la serie tv sui reali britannici "The Crown". Prodotto da Netflix e girato in bianco e nero, "Mank" ha battuto di una nomination un altro film Netflix, "The Trial of the Chicago Seven" di Aaron Sorkin. Sempre di Netflix, la quarta stagione di "Crown" ha battuto di una lunghezza i canadesi di "Schitt’s Creek" che hanno fatto piazza pulita agli ultimi Emmy, mentre "The Undoing" di Hbo, con le interpretazioni magistrali di Nicole Kidman e Hugh Grant e "Ozark di Netflix hanno ottenute quattro nomination ciascuna.
Il film di Edoardo Ponti "La vita davanti a sé" (The Life ahead) ha ottenuto due candidature: gareggerà come miglior film in lingua straniera e per "Io sì/Seen" cantata da Laura Pausini e frutto della collaborazione con Diane Warren e Niccolò Agliardi. Tre donne registe: un record per una singola edizione e una grande notizia dopo l’esclusione l’anno scorso di Greta Gerwig. Quest’anno Chloe Zhao ("Nomadland"), Regina King ("One Night in Miami") e Emerald Fennell ("Promising Young Woman") si sono aggiunte a Barbra Streisand, Jane Campion, Sofia Coppola, Ava DuVernay e Kathryn Bigelow che avevano gia’ ricevuto, ma in anni diversi, lo stesso onore. Tanti grandi esclusi: tra i film, "Da Five Blood" di Spike Lee (i cui figli avranno il ruolo di ’ambasciatori’ della cerimonia) e "Ma Rainey’s Black’s Bottom" anche se oltre a Chadwick Boseman, anche Viola Davis ha ottenuto una candidatura. Per Boseman, il Black Panter degli Avengers, morto per un tumore allo stomaco l’anno scorso all’età di 34 anni, l’onore è postumo.
E poi, oltre alla Loren per il film "La vita davanti a sé", l’altra grande esclusa dalle candidature, è Meryl Streep che avrebbe potuto correre con "The Prom". Numerose sono le nomination delle star britanniche, a cominciare da Olivia Colman, Emma Corrin e Josh O’Connor (rispettivamente la regina Elisabetta, Lady Di e il principe Carlo) di "The Crown" e Daisy Edgar Jones, la tormentata teen-ager della miniserie "Normal People". E poi Riz Ahmed, ("Sound of Metal), Anthony Hopkins ("The Father"), Gary Oldman ("Mank") e Sasha Baron Cohen per "Trial of the Chicago 7" in cui ha la parte dell’attivista Abbie Hoffman e per il sequel di "Borat", grazie al quale l’attrice bulgara Maria Bakalova ha ricevuto una nomination.
L’edizione 2021, presentata da Amy Pohler e Tina Fey da Los Angeles e New York, andra’ in onda il 28 febbraio, nella data lasciata libera dagli Oscar, e sarà la prima senza Lorenzo Soria, il giornalista italiano, morto l’anno scorso all’età di 68 anni per un tumore ai polmoni, che per anni aveva presieduto l’associazione dei giornalisti stranieri nella mecca del cinema.
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