L’ARTE TRA CURIOSITA’ E MISTERI

L’Adorazione dei pastori di Caravaggio

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Ho il piacere di presentare un tesoro conservato nella mia città natia, Messina.

Forse non tutti sanno che nel Museo Regionale possediamo un’«Adorazione dei pastori» di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, risalente al 1609.

Il pittore è in fuga da Malta e a Messina crea questo capolavoro per la chiesa di Santa Maria della Concezione, retta dai Cappuccini: il tema natalizio è narrato con grande poesia ed è perfettamente rispondente al contesto francescano cui è destinato.

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particolare

I pastori sono appena giunti davanti al Bambino e sua Madre. Nell’espressione dei loro volti sembra ancora risuonare la voce angelica udita nella notte: ciascuno riflette nel cuore, anche Maria medita tutto ciò che sta accadendo e custodisce «tutte queste nel suo cuore».

Manca qualsiasi richiamo al soprannaturale e si percepisce un silenzio profondo, tipico dei momenti di adorazione e meraviglia.

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Particolare

Maria è dipinta insieme al Bambino all’interno di un umile stalla di legno, esausta per il viaggio e per il parto. In Maria sdraiata per terra in una tipica postura che ricorda le Madonne dell’arte bizantina e della tradizione due-trecentesca italiana, Caravaggio riesce a rappresentare la tenerezza che ella sente per il figlio che ha portato nel grembo e che adesso accoglie tra le braccia, guardandolo teneramente e cercando di riscaldarlo con il proprio corpo.

L’intenso rosso della sua veste ricorda la passione di questa giovane ragazza che Dio ha chiamato per una missione straordinaria.

In primo piano, San Giuseppe e i pastori sono disposti in maniera da formare una croce: il primo è vestito dello stesso colore del saio dei committenti, mentre tra i secondi uno si distingue per la spalla scoperta.

Tuttavia, sebbene la passione sia già presente, nell’opera aleggia un’atmosfera molto dolce.

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Particolare

I personaggi che guardano la tenera coppia, silenziosi e discreti, contemporaneamente spettatori e protagonisti della scena, sono illuminati dalla luce che proviene dal Bambino.

I poveri con la loro miseria, soggetto prediletto delle opere di Caravaggio, sono illuminati dalla gloria di Dio, sono loro gli uomini «Amati dal Signore» perché hanno accolto il grande dono del piccolo Gesù con la semplicità ospitale del loro cuore. L’opera risulta molto vicina alla spiritualità francescana, l’artista sembra quasi allestire un presepe: vediamo infatti pastori inginocchiati, bue e asinello, strumenti di lavoro propri di un carpentiere, del pane coperto in una sporta e un telo bianco.

Elementi questi ultimi che descrivono un mondo semplice e reale e richiamano all’Eucarestia e alla Risurrezione.

Caravaggio prosegue nella ricerca di un’arte che sappia coinvolgere lo spettatore fino a renderlo protagonista dell’evento storico che la pittura rende presente.

La quotidianità che Caravaggio dipinge, spesso equivocata, è volta a ottenere il riconoscimento personale di chi guarda: coloro che si soffermano davanti all’opera possono specchiarsi, riconoscere la propria vita, sentirsi coinvolti.

Il Merisi ti invita a contemplare il mistero del Natale, presentato all’interno di una lotta tra luce e tenebre: Gesù è la luce che viene nel mondo ma attorno ci sono tenebre fitte.

Ecco il senso della scelta di un chiaro scuro così marcato: nella tua vita si ripresenta la stessa lotta tra bene e male, tra luce e tenebre, tra l’angelo e il demone dentro di te e fuori di te, e campo di battaglia di questo scontro è il tuo cuore.

L’opera che contempli ti invita a proseguire questa lotta portando nel cuore questo annuncio: «E il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi», cioè il Verbo è qui, è un Dio accessibile, si può vedere, si può toccare nella carne di un Bambino.

Si è fatto vicino e per questo ha bisogno di qualcuno che gli parli, che lo culli, che gli offra da bere.

Se tu hai familiarità con una persona, allora non hai difficoltà a piangere con lei.

Ecco, se Dio è con noi, allora posso anche piangere, protestare, posso anche disperarmi con lui, posso anche chiedergli perché.

Tutto è preghiera!

Natale è la grande novità che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, che solo un Dio poteva progettare per offrirti la possibilità di una felicità a portata di mano, davanti a te, a un passo da te.

Apriti a questo Dio che ti viene incontro nelle carni deboli di un Bambino e troverai un senso che può rendere più bella la tua v

Il mio commento iconografico spirituale al link: https://www.youtube.com/watch?v=k5kxFHWrFAs

Alessio Fucile

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