VACCINO COVID,PFIZER:"CHIESTO VIA LIBERA IN UE PER BIMBI DA 6 MESI A 5 ANNI"

In Italia ulteriori 100.690 contagi e altri 105 morti - I dati dalle Regioni - Covid, single e donna: ecco chi risponde meglio a vaccino

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Vaccino Covid, Pfizer: "Chiesto via libera in Ue per bimbi da 6 mesi a 5 anni"

cms_26714/Albert_Bourla,_amministratore_delegato_di_Pfizer_1657333009.jpgPfizer e BioNTech chiedono il via libera in Ue per il vaccino anti-Covid nei bimbi da 6 mesi a 5 anni. "Abbiamo chiesto un aggiornamento all’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio (Cma) per il nostro vaccino, con dati che supportano la vaccinazione dei bambini" under 5 "con la dose da 3 microgrammi di Comirnaty* in una serie di tre dosi", ha annunciato Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer via Twitter. "Lieto di compiere questo importante passo per aiutare a proteggere questi giovani membri dell’Unione Europea", scrive.

La dose da 3 µg, spiegano l’americana Pfizer e la tedesca BioNTech in una nota, "è stata accuratamente selezionata come la dose preferibile per i bambini di età inferiore a 5 anni in base ai dati di sicurezza, tollerabilità e immunogenicità".

I dati presentati includono quelli provenienti da uno studio randomizzato e controllato di fase 2/3 che ha incluso 4.526 bambini di età compresa tra 6 mesi e meno di 5 anni. Nel trial, i bimbi hanno ricevuto la terza dose da 3 µg almeno 2 mesi dopo la seconda, in un periodo in cui Omicron era la variante predominante. "E’ stato riscontrato che il vaccino suscita una forte risposta immunitaria" in questa fascia d’età, hanno sottolineato le due aziende farmaceutiche, "con un profilo di sicurezza favorevole, simile al placebo. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza e la frequenza delle reazioni avverse osservate nei bambini di età compresa tra 6 mesi e meno di 5 anni è stata generalmente inferiore rispetto ai bambini di età compresa tra 5 e meno di 12.

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cms_26714/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 100.690 contagi e altri 105 morti

Sono 100.690 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 105 morti. Processati 371.874 tamponi, tra molecolari e antigenici, , che portano il tasso positività al 27%, in calo rispetto a ieri quando era al 28,4%. In aumento i ricoverati con sintomi per un totale di 8.632 (+80) e le persone in terapia intensiva per un totale di 361(+18).

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I dati dalle Regioni

(Bollettino Covid-19 delle ore 18,00 - 8 Luglio 2022)

LAZIO - Sono 10.108 i nuovi contagi da coronavirus oggi 8 luglio nel Lazio, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 14 morti (+9). I nuovi casi (-1.225) si registrano su 5.256 tamponi molecolari e 39.446 tamponi antigenici per un totale di 44.702 tamponi. Sono "796 i ricoverati (+3), 73 le persone in terapia intensive (+2) e +5.045 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 22,6%. I casi a Roma città sono a quota 4.929", comunica in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

TOSCANA - Sono 5.165 i nuovi contagi da Covid in Toscana secondo il bollettino di oggi, 8 luglio. Si registrano inoltre altri 8 morti. 1.101 i nuovi casi confermati con tampone molecolare e 4.064 da test rapido antigenico registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 1.250.624 dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,3% e raggiungono quota 1.165.938 (93,2% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 2.531 tamponi molecolari e 18.628 tamponi antigenici rapidi, di questi il 24,4% è risultato positivo. Sono invece 6.530 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 79,1% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 74.459, +2,2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 631 (8 in più rispetto a ieri), di cui 27 in terapia intensiva (1 in più). Oggi si registrano 8 nuovi decessi: 6 uomini e 2 donne con un’età media di 81,5 anni.

EMILIA ROMAGNA - Sono 7.765i nuovi contagi in Emilia Romagna oggi, 8 luglio, secondo il bollettino con i dati Covid della Regione. Eseguiti 22.494 tamponi, di cui 9.311 molecolari e 13.183 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 34,5%. Si registrano 10 decessi. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 44 (+2 rispetto a ieri, +4,8%), l’età media è di 66,7 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.213 (+33 rispetto a ieri, +2,8%), età media 75,7 anni. Le persone complessivamente guarite sono 356 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.530.511.

PIEMONTE - Sono 5.105 i nuovi contagi da coronavirus oggi 8 luglio in Piemonte, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registra 1 morto. I tamponi effettuati sono 24.169 di cui 23.303 test antigenici, il rapporto positivi tamponi si attesta al 21,1% I ricoveri ordinari sono 486 (+1 rispetto a ieri), quelli in terapia intensiva 13, più 2 rispetto a ieri.

CALABRIA - Sono 3.024 i nuovi contagi da coronavirus oggi 8 luglio in Calabria, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 5 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 9.128 tamponi effettuati). Sono +1.308 i guariti. Il numero totale dei decessi da inizio pandemia sale 2.698. Il bollettino, inoltre, registra +1.711 attualmente positivi, +3 ricoveri (per un totale di 267) e, infine, terapie intensive stabili (per un totale di 10).

BASILICATA - Sono 1.044 i nuovi casi di contagio da coronavirus,oggi, 8 luglio, secondo il bollettino della task force regionale che riferisce di 2.455 tamponi (molecolari e antigenici). Si registrano anche quattro decessi: le persone decedute, tutti uomini, di età compresa fra 71 e 84 anni, risiedevano a Potenza (3) e Latronico. Nella stessa giornata sono state registrate 426 guarigioni. I ricoverati per Covid-19 sono 70 (-2) di cui 0 (-1) in terapia intensiva: 32 nell’ospedale di Potenza; 38 in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 12.124. Per quanto riguarda la vaccinazione, finora la prima dose è stata somministrata all’84,6 per cento della popolazione che ammonta a 553.254 residenti mentre il 79,9 per cento ha ricevuto la seconda, il 64,5 per cento la terza, l’1,2 per cento anche la quarta. Soltanto per la quarta dose si registrano ancora somministrazioni mentre le altre percentuali sono ferme da circa due mesi.

SARDEGNA - Sono 2.707 i contagi da coronavirus in Sardegna oggi, 8 luglio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati 4 morti. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 8.262 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 11 (+ 1), quelli ricoverati in area medica sono 162 (+ 4 . Sono 34.292 i casi di isolamento domiciliare (+ 918). Si registrano 4 decessi: una donna di 89 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari; un uomo di 42 anni, residente nella provincia di Nuoro; due uomini di 68 e 105 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna.

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Covid, single e donna: ecco chi risponde meglio a vaccino

cms_26714/covid_vaccino_mani_afp.jpgNon solo avere già avuto il Covid ed essere giovani rende migliore la risposta immunitaria indotta dal vaccino, ma anche essere donne, non fumatori, ed essere single o conviventi. Sono alcuni degli aspetti emersi da uno studio tutto italiano, promosso dall’Università Sapienza e dal Policlinico Umberto I di Roma, dal quale è emersa una correlazione tra la risposta immunitaria acquisita dopo il vaccino e alcune variabili demografiche, cliniche e sociali, tra cui l’età, il sesso, le malattie pregresse, l’abitudine tabagica e lo stato civile. I risultati della ricerca, pubblicata sul ’Journal of Personalized Medicine’, "aprono la strada - sottolineano gli autori - a programmi vaccinali personalizzabili".

cms_26714/Stefania_Basili_.jpgLo studio - coordinato da Stefania Basili del Dipartimento di Medicina traslazionale e di precisione della Sapienza - è stato condotto su un campione di 2.065 lavoratori sanitari del Policlinico Umberto I, che avevano ricevuto il vaccino a mRna di Pfizer-BioNTech e che si sono sottoposti a due prelievi di sangue, dopo un mese e dopo 5 mesi dalla seconda vaccinazione. "A tutti - spiega Basili - è stato somministrato un questionario per raccogliere informazioni personali ed è stato eseguito un test sierologico quantitativo in grado di rilevare gli anticorpi anti-proteina S (Spike) del virus Sars-CoV2, il miglior strumento per valutare l’immunità acquisita a seguito della vaccinazione o dell’infezione".

Dai risultati è emerso che, dopo un mese dalla vaccinazione, i soggetti con una pregressa infezione da Covid-19 e quelli più giovani hanno livelli di anticorpi più alti rispetto agli altri. Al contrario, le malattie autoimmuni, le patologie polmonari croniche e il tabagismo sono correlati ai più bassi livelli di risposta anticorpale. Dopo 5 mesi dalla vaccinazione si è osservata una diminuzione mediana del 72% del livello anticorpale, che però è meno evidente nelle donne e nei soggetti con infezione pregressa. Invece nei fumatori, negli ipertesi e nei meno giovani è stato riscontrato un crollo drammatico di circa l’82% dei livelli di anticorpi anti-Spike. E’ inoltre emerso un mantenimento maggiore della risposta anticorpale nei single o conviventi rispetto ai soggetti sposati, divorziati o vedovi, anche se questa associazione potrebbe essere dovuta ad altre variabili cliniche inesplorate, come lo stile alimentare e l’indice di massa corporea.

cms_26714/Antonella_Polimeni.jpg"Lo studio - commenta la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, tra gli autori della ricerca - mette in rilievo come il perseguimento della salute, anche di fronte a situazioni pandemiche, sottenda a un più generale principio di benessere sociale.

I fattori legati agli stili di vita, infatti, hanno un ruolo rilevante nella risposta immunitaria. La prima cura è quindi l’innalzamento della cultura sanitaria e degli standard qualitativi di vita".

"Gli esiti di questo lavoro, che ancora una volta sottolineano l’importanza degli stili di vita - dichiara Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico Umberto I - ci rendono sempre confidenti della validità del percorso intrapreso da Sapienza e Umberto I. Un percorso comune in un’ottica di scambio sinergico che renderà più forte la nostra comunità scientifica". "Lo studio - spiega Domenico Alvaro, preside della Facoltà di Medicina e odontoiatria - è una dimostrazione di come azienda ed ateneo siano in assoluta sintonia anche nella ricerca, e in particolare in settori così rilevanti per la salute pubblica. Inoltre, la ampia partecipazione del personale sanitario dimostra il senso di responsabilità per raggiungere dei risultati che, anche nei confronti di Covid-19, rappresentano un ulteriore stimolo a perseguire sani stili di vita".

"Sebbene il nostro studio abbia confermato molte correlazioni già note, ha anche preso in considerazione per la prima volta - rimarca Basili - molti fattori tra cui il livello di istruzione, il tipo di lavoro, lo stato civile e il carico di coinvolgimento familiare. Al di là dei risultati, l’auspicio è che la nostra analisi possa incoraggiare ulteriori ricerche a indagare gli effetti delle variabili legate al genere e allo stile di vita sulla risposta immunitaria, facendo emergere una medicina personalizzata e di precisione".

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