ICONOGRAFIA DEL CANE (I^ PARTE)

Arte tra curiosità e misteri

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Passeggiata pomeridiana, in compagnia, nei dintorni di casa mia, dopo la camminata, si sta seduti sulle panchine, all’ombra o al sole, dipende dalla stagione, chiacchierando pigramente sui grandi temi oppure del tempo o delle disgrazie avvenute nel quartiere, ai nostri piedi dei volpini, sono tre due bianchi e uno fulvo, stanno cheti per poi alzare le orecchie e abbaiare contro i cani al guinzaglio che qui passeggiano numerosi coi loro padroni, così mi sorge spontanea una domanda:

«Cosa pensate del futuro? I cani diventeranno umani? L’intelligenza già ce l’hanno. Cammineranno con due sole zampe e le altre due usandole diventeranno mani? In fin dei conti la teoria razionale darwiniana sull’uomo racconta che era una scimmia ed è diventato intelligente usando le mani, con il fare si impara molto più che con lo studiare, almeno così teorizzano da lungo tempo le scuole cosiddette attive.»

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Cassius Marcellus Coolidge, A Friend in Need (un amico in difficoltà), 1903

La risposta:

«È probabile che i cani possano diventare i nuovi uomini mentre noi diventeremo divini o meglio oltre-uomini, il transumanesimo, sostiene a più non posso la scienza e la tecnologia, che ci libererà dalla malattia, diventeremo immortali e allora saremmo non più uomini ma dèi o forse solo dei mutanti.»

Non spaventatevi, non entro nel merito della discussione che ne è seguita, anche se il tema è scottante, già ne ha parlato papa Francesco tempo addietro … Eh sì, cani e gatti occupano il posto dei figli. Sì, fa ridere, capisco, ma è la realtà. E questo rinnegare la paternità e la maternità ci sminuisce, ci toglie umanità.

Quello tra uomo e cane è un rapporto che è nato migliaia di anni fa, il cane è affettuoso, ti ama anche se tu non lo meriti, il cane non tradisce mai, non finge, non mente, eppure c’è qualcosa di insano, nel rapporto odierno di uomo-animale, quasi si percepisse una pressione omologante, la cosiddetta cultura industriale di cui parlava la Scuola di Francoforte ovvero che la passione, l’amore per i cani sia stata indotta per creare un settore commerciale nuovo, impresa riuscita perché le statistiche ci informano che con l’aumento deiprezzi, la gente risparmia su molte cose ma non sul cibo per gli animali, anzi il problema occidentale dell’obesità ora ce l’hanno pure tanto i cani che i gatti.

Siamo costantemente osservati, sorvegliati, catalogati, e lo studio dei nostri comportamenti serve per influenzarci e modificarci i pensieri ai fini del profitto e dei consumi. Ivan Illich un filosofo austriaco, che agisce molto in profondità, analizzando la società e operando sul campo, aveva profetizzato che per creare nuovi consumi, di cui il sistema capitalistico abbisogna per non affondare, ci avrebbero indotti a modificare i nostri corpi e già nel 1982 nel suo saggio “Il genere e il sesso” parlava dell’ideazione del gender per creare un nuovo settore consumistico ai fini del profitto.

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René Magritte-Il doppio segreto- Centre Georges Pompidou-Parigi

Stop al preambolo, che ho introdotto per dirvi da dove mi è venuta l’idea di indagare l’iconologia e l’iconografia del cane nell’arte.

Secondo la teoria, dei coniugi e biologi Coppinger, il cane avrebbe come antenato il lupo.

Lupi selvatici più deboli, esclusi dal branco, attirati dalla fame si sarebbero avvicinati agli accampamenti nomadi dell’uomo e poi da questi piano piano addomesticati.

Nonostante la coltivazione delle piante e l’addomesticamento degli animali risalga al Neolitico, probabilmente attorno al 6800 e il 6000 a.C., le prime testimonianze artistiche si ritrovano in epoche più antiche, nelle grotte rupestri di Cueva Vieja in Spagna (circa 10.000 anni a.C.) e a Tadrart Acasus in Libia.

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Mentre la prima raffigurazione di cani tenuti al guinzaglio risale attorno al 9.000, o forse anche più antica, è stata scoperta a Shuwaymis, in Arabia Saudita, una zona che ospita migliaia di graffiti, di cui parecchi raffigurano leoni e leopardi a gazzelle e asini selvatici, tra queste anche una scena di caccia, un uomo armato di arco è attorniato da cani di diversa taglia e razza, due sono al guinzaglio. (continua)

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Scena di caccia con cani- arte rupestre- Shuwaymis-Arabia Saudita

(Continua)

Paola Tassinari

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