IL VALORE DELLA VECCHIAIA
"L’eterna giovinezza è delirante"
Dopo la pausa di luglio, conclusasi con il viaggio di Canada, Francesco riprende le udienze nell’aula Paolo VI, ponendo un forte accento sulle fragilità umane. In particolare, nell’ultima udienza il pontefice si è soffermato sulla vecchiaia, che troppo spesso viene vista come uno spettro orribile. Come evidenziato dal Papa, l’anziano non è un soggetto misterioso o decadente, bensì un testimone saggio della quotidianità.
La catechesi ha sottolineato come l’anziano sia in attesa di un incontro, una sorta di testimonianza commossa e lieta. Ovviamente, non è un periodo della vita che va relegato alla sfera della tristezza, bensì può essere uno slancio verso una nuova giovinezza o una maturità consapevole.
La stessa Chiesa, come anche la nostra società, vede troppo spesso l’anziano come un peso insopportabile, cadendo nella logica dello scarto. Indubbiamente, per ravvivare questo speciale mistero bisogna ricostruire il tessuto sociale. Infatti, Bergoglio specifica in modo netto la sua idea della vecchiaia: "Una vecchiaia che si consuma nell’avvilimento delle occasioni mancate, porta all’oblio. Invece, la vecchiaia vissuta con dolcezza scioglie definitivamente l’equivoco di una potenza che deve bastare a se stessa e alla propria riuscita". Pertanto, bisogna sforzarsi nel liberare la nostra vita dalla presunzione e dall’ipocrisia, perché l’esistenza non è fatta per esseri egocentrici; al contrario, è destinata a volare oltre, attraversando e superando anche la morte.
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