RENZI:"A OTTOBRE PREMIER O MELONI O DRAGHI"

Meloni: "Chi mi attacca danneggia Italia" - Berlusconi: "Mai attaccato Mattarella, né chieste dimissioni" - Giro di vite su liste Pd: candidati ’alla finestra’ fino all’ultimo - Parlamentarie M5S il 16 agosto: si vota

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cms_27141/renzimatteoftg.jpgRenzi: "A ottobre premier o Meloni o Draghi"

"A ottobre il premier o lo fa Giorgia Meloni o Mario Draghi". Lo dice il leader di Italia viva Matteo Renzi a Controcorrente su Rete4. "Se vince nettamente la destra, al governo ci va la Meloni, e io farò l’opposizione. Se non c’è una maggioranza chiara, l’alternativa è Draghi. O vince la destra o si fa un governo di unità nazionale. E decisivo è il voto al terzo polo", aggiunge Renzi che rispondendo ad una domanda sulla fiamma tricolore nel simbolo di Fratelli d’Italia ammette: "Fossi in lei la toglierei, io l’avrei già tolto".

"Abbiamo un’occasione, un’opportunità, siamo gli unici a sostenere l’agenda Draghi - prosegue Renzi - rappresentiamo la novità di queste elezioni, io penso che il risultato sarà decisamente superiore a quello che si prevede. Capisco che le cose vanno molto bene dal fatto che ci attaccano tutti. Letta tutti i giorni attacca noi, il centrodestra attacca noi, perché hanno una fifa matta che questo nuovo raggruppamento, Italia sul serio, Azione-Italia viva con Carlo Calenda, vada a prendere un po’ di consenso e a portare via qualche voto, che poi sarà decisivo.

"Vorrei una campagna non sulle polemiche, Berlusconi ha sbagliato a parlare delle dimissioni di Mattarella, ma chi lo critica candida Di Maio, che ha chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica", dice il leader di Italia viva che poi parla anche di Giuseppe Conte. "Di poltrone se ne intende, di altre cose un po’ meno. Batte il record di camaleontismo, non c’è nessuno che ha governato sia con Salvini che con la sinistra estrema con la stessa faccia di bronzo. C’è solo una persona, si chiama Giuseppe Conte. Prima di parlare di coerenza dovrebbe parlare di coscienza", afferma rispondendo al presidente del Movimento 5 stelle, che ieri, a proposito dell’accordo Renzi-Calenda, ha parlato di "poltrona per due".

Infine, commentando le parole di Luigi Di Maio ("Renzi e Calenda sono due estremisti che aiutano la destra") tuona: "Mi fa arrabbiare. Luigi Di Maio è il ministro degli esteri, sono sei mesi che dalla mattina alla sera pensa al suo partitino e a come garantire un seggio agli amici degli amici".

cms_27141/meloni_giacca_bianca_fg.jpgMeloni: "Chi mi attacca danneggia Italia"

Sul fascismo "le famose parole chiare sono almeno vent’anni che le dico. La sinistra fa finta che non le abbia dette, perché ha un problema serio ad entrare sui contenuti" e "cerca sempre di nascondersi dietro la coperta di Linus dei suoi slogan triti e ritriti. Il problema di tutto questo che preoccupa non è ovviamente il risultato per Fratelli d’Italia: nessun italiano smetterà di votare Fratelli d’Italia perché glielo dice il ’New york times’, il problema è che raccontare questo nuoce all’Italia. Quindi per difendere l’Italia devo spiegare che noi siamo una democrazia come le altre, nella quale non c’è un 25% di italiani (tanto è stimato il consenso di Fratelli d’Italia) che sono completamente pazzi e quindi se vince Fratelli d’Italia l’Italia crolla in un buco nero, è semplicemente propaganda della sinistra". Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ospite di ’Radio anch’io estate’ su Radiouno Rai.

cms_27141/berlusconi31_fg.jpgBerlusconi: "Mai attaccato Mattarella, né chieste dimissioni"

"Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo Capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella ’che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo’”. Così Silvio Berlusconi, sui suoi canali social. "Tutto qui: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra. Come si possa scambiare tutto questo per un ’attacco a Mattarella’ rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia", conclude Berlusconi.

cms_27141/pd_nazareno_afp.jpgGiro di vite su liste Pd: candidati ’alla finestra’ fino all’ultimo

Giro di vite sulle liste elettorali, in casa Pd, alla vigilia della Direzione decisiva per conoscere lo schieramento elettorale dem. Dopo l’approvazione del programma il ’parlamentino’ Pd sarà infatti riconvocato domenica per l’ok alle candidature. Intanto, al Nazareno si susseguono gli incontri e i contatti con il puzzle elettorale che prende sempre più forma sotto gli occhi di Enrico Letta e, soprattuto, del gruppo di lavoro guidato dal capo della segreteria Marco Meloni.

Fino all’ultimo momento, però, gli spostamenti restano sempre possibili. Senza dimenticare che le liste saranno depositate nel fine settimana 20-21 agosto. Forse per questo qualche dirigente, lasciando la sede nazionale Pd, ipotizzava anche uno schema a più ’step’ con il via libera della Direzione di domenica ai listini plurinominali e la conferma del mandato al segretario per chiudere gli uninominali con più calma.

Nulla di certo ancora. Di sicuro c’è invece che il lavoro da fare sulle liste questa volta è particolarmente complesso. Il taglio dei parlamentari rende complicati sia la selezione dei candidati che l’incastro nei vari collegi. Qualche esempio? La Puglia ha perso ben 22 parlamentari. Altro esempio delle difficoltà da superare, dei 13 collegi uninominali della Toscana moltissimi (c’è chi dice tutti) sarebbero contendibili. E poi c’è la variabile delle alleanze, con gli spazi da assicurare ai ’partner’ elettorali. Per non parlare del ’cahiers de doléances’ sfogliato in questi giorni in pratica da tutti i territori, che non vogliono candidati ’paracadutati’.

In questo contesto è molto probabile che i papabili candidati rimarranno ’appesi’ fino all’ultimo istante. A proposito della Toscana, non dovrebbero mandare i big in campo. Alla Camera, nel plurinominale di Firenze, dovrebbe trovare spazio Roberto Speranza (quota Articolo 1, ovviamente). Come Nicola Fratoianni potrebbe candidarsi al Senato nell’uninominale Pisa-Livorno. Letta (deputato uscente del collegio di Siena) potrebbe decidere di ’traslocare’ e guidare la lista del plurinominale al Senato. Per lo stesso posto, però, circolano i nomi di Susanna Camusso e Dario Franceschini.

Tra le curiosità, nel mitico collegio del Mugello il Pd potrebbe puntare alla Camera su Marco Furfaro (in corsa anche per il listino). A Lucca, invece, confronto aperto sulla candidatura dell’ex capogruppo in Senato Andrea Marcucci, storico rappresentante di un collegio che negli anni è diventano sempre più contendibile e oggi viene considerato ad altissimo rischio.

A Bologna continua a far discutere la candidatura di Pier Ferdinando Casini nel ’suo’ seggio al maggioritario Senato. Seggio per il quale era circolato anche il nome di Virginio Merola. La soluzione potrebbe essere un ’trasloco’ dell’ex sindaco di Bologna alla Camera. Ma, anche qui, la questione resta ancora aperta. Resta in ’stand by’ la candidatura di Gianni Cuperlo.

Una novità dalla città delle due torri potrebbe essere la candidatura di Ilaria Cucchi, in quota SI ovviamente. Mentre vengono date in calo, invece, le possibilità di vedere in città in lista Emma Bonino (più probabile una sua candidatura a Roma).

A Milano sembrerebbe più incerta la candidatura di Pier Francesco Maran, l’assessore della giunta Sala già campione di preferenze. Ma anche qui, discussione apertissima. Mentre in Lombardia la sopresa potrebbe arrivare sempre dagli alleati di Sinistra Italiana, che potrebbero riproporre Pippo Civati nel proporzionale a Monza. Nomi di primo piano per il Pd anche in Campania, come Enzo Amendola, che dovrebbe essere capolista nel plurinominale alla Camera di Napoli.

Al Senato il posto capolista in città dovrebbe toccare a Dario Franceschini, in ’tandem’ con Annamaria Furlan, prima nell’altro collegio cittadino per palazzo Madama. Il rispetto del tandem uomo-donna capilista resta comunque, in tutta Italia, una costante delle liste del Pd.

cms_27141/m5s_palloncini_fg.jpgParlamentarie M5S il 16 agosto: si vota un solo giorno

Confermata per il 16 agosto la data delle parlamentarie M5S.

A quanto apprende l’Adnkronos la consultazione dovrebbe tenersi in una sola giornata.

Intanto nel Movimento 5 Stelle è partita la caccia agli ’infiltrati’. Vertici e referenti regionali pentastellati stanno passando al setaccio le quasi 2mila auto-candidature pervenute per scongiurare il rischio di ritrovarsi con delle "brutte sorprese" nelle liste. Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero persone legate in qualche modo alla galassia di Luigi Di Maio: amici o, in alcuni casi, collaboratori dei parlamentari che insieme al titolare della Farnesina hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle per confluire in "Impegno Civico".

"Stiamo scandagliando Google, bacheche Facebook... Di tutto", spiega una fonte parlamentare che sta seguendo da vicino il dossier candidature. "E’ chiaro che in questo momento sono particolarmente ’attenzionati’ eventuali post contro il presidente Giuseppe Conte, oppure foto con leader di altri partiti postate sui social". Nella lunga lista degli aspiranti candidati, racconta a taccuini chiusi un parlamentare campano, ci sarebbe anche Vito Avallone, collaboratore del deputato ’dimaiano’ Luigi Iovino, transitato nel gruppo di "Insieme per il Futuro" dopo la scissione.

Ma il diretto interessato, raggiunto dall’Adnkronos, smentisce di aver presentato la candidatura nonostante gli insistenti rumors interni: "Lavoro ancora per Iovino, che è un amico di lunga data, ma a breve darò le dimissioni perché sono nato 5 Stelle e rimango 5 Stelle", racconta Avallone, che sulla sua pagina Facebook si presenta con una foto copertina che lo ritrae accanto ad Alessandro Di Battista in versione motociclista ai tempi del tour contro la riforma costituzionale del 2016 targata Matteo Renzi.

Il rischio di aprire le liste a dei ’cavalli di Troia’ è particolarmente alto. "In molti casi - afferma un altro parlamentare che sta lavorando alla scrematura delle candidature - ci troviamo di fronte a perfetti sconosciuti che non hanno mai frequentato la comunità 5 Stelle. Non sappiamo chi siano, è una ’lotteria’. Ovviamente i social o le fonti aperte sul web possono rivelarsi strumenti essenziali per capire con chi abbiamo a che fare". Su Facebook grazie l’hashtag #parlamentarie è possibile imbattersi nei video di presentazione che accompagnano le auto-candidature degli aspiranti, futuri deputati e senatori grillini.

C’è chi si collega dalla propria cameretta, chi dall’ufficio, dalla macchina o addirittura dalla spiaggia per annunciare ai propri follower la discesa nell’agone del voto online. E l’appuntamento con il ’cringe’ è quasi inevitabile. "Dobbiamo impegnarci concretamente per dare a tutti giovani e ai nostri figli un mondo migliore. E per loro, in segno d’affetto e simpatia, ho messo il breve video allegato", scrive per esempio Giacomo postando il video in cui dedica alla figlioletta la canzone napoletana "Reginella".

Redazione

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