MELONI A CERNOBBIO:PROVE DA LEADER
Renzi: "Meloni premier non spaventa" - Letta: "Se perdiamo, nessuna sirena richiamerà Pd al governo" -

Meloni a Cernobbio: prove da leader
La partecipazione di Giorgia Meloni, tra i leader intervenuti al Forum Ambrosetti di Cernobbio, è stata senza dubbio quella più attesa. Tra i grandi nomi del gotha della finanza, imprenditori, manager ed economisti e personaggi vecchi e nuovi della politica, era grande la curiosità di assistere all’intervento della leader di Fratelli d’Italia, accreditata dai sondaggi come il possibile prossimo presidente del Consiglio.
Casacchina bianca, spolverino smanicato oro, Meloni ha reso di fronte alla platea di Cernobbio un intervento con il quale ha voluto presentare la sua visione dello scenario politico ed economico globale. Le cose da dire erano davvero tante, ma il tempo, contingentato come per gli altri sfidanti, non le ha impedito di fare una panoramica completa sui temi più importanti: dalla priorità di riportare in Europa le catene di valore lasciate trasferire in Asia, alla necessità di sostenere l’Ucraina per evitare la vittoria di Russia e Cina, al ruolo dell’Italia, che deve mantenere la sua posizione sulle sanzioni e l’invio di armi a Kiev.
La platea ha ascoltato con attenzione e curiosità e gli applausi non sono mancati. Non è mancata neanche qualche risata, quando ha dato vita a un siparietto con Salvini che, iniziando il suo intervento, ha inforcato gli occhiali e ha sfoderato una novità: "Parto da quello di cui avete discusso -ha detto il leader della Lega - e mi permetto di farlo con qualche slide". Al che la leader di Fratelli d’Italia ha guardato il pubblico e sorridendo ironicamente ha ripetuto: "le slide...’".
Senza risparmiare critiche all’Unione Europea, come sull’eccessiva timidezza sull’introduzione di un tetto al prezzo del gas, Meloni ha aperto all’interlocuzione con Bruxelles sull’utilizzo dei fondi della programmazione europea contro il caro energia e sul "perfezionamento" del Pnrr. Ma, tema caro al mondo economico italiano e agli osservatori internazionali, ha chiuso all’ipotesi di uno scostamento di bilancio per sostenere famiglie e imprese colpite dall’impennata dei prezzi dell’energia.
L’impressione che si è avuta assistendo alla tavola rotonda dei leader politici, alla quale oltre a Meloni e Salvini, hanno preso parte anche Enrico Letta, Giuseppe Conte e Antonio Tajani, è che la leader di Fratelli d’Italia abbia intrapreso un percorso di crescita personale, mostrando un atteggiamento meno aggressivo rispetto ai colleghi, più propositivo e soprattutto molta moderazione. E al termine, ha lasciato Villa d’Este dribblando i giornalisti senza rilasciare dichiarazioni.
Renzi: "Meloni premier non spaventa"
Giorgia Meloni premier spaventa? "No. Secondo me la Meloni non attenta alla libertà e alla democrazia di nessuno, se viene votata è giusto.
Ma attenti al portafoglio, l’economia ha bisogno di chi non sfascia i conti". Sono le parole di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Zona bianca.
Una battuta su Enrico Letta: "Tutti i giorni ci attacca, un po’ mi spiace. Oggi ha detto che è per il Reddito di cittadinanza e non per il Jobs act. Segnalo che quando il Pd era Partito democratico era per il Jobs act e contro il Reddito di cittadinanza. Da quando c’è Letta il Pd ha cambiato volto, a questo punto può cambiare nome e chiamarsi Movimento 5 stelle".
Il dibattito in vista delle elezioni 2022 del 25 settembre negli ultimi giorni si concentra sull’energia e sul caro bollette luce e gas. "C’è da mettere un tetto europeo, secondo me già la prossima riunione arriveremo al risultato che poi sarà ratificato il 20 di ottobre al Consiglio Ue", dice Renzi. "Per chi soffre dobbiamo fare un fondo ad hoc di 10-12 miliardi in modo che l’Europa restituisca soldi a chi sta soffrendo".
Letta: "Se perdiamo, nessuna sirena richiamerà Pd al governo"
"Se perderemo le elezioni faremo opposizione, non mi spaventa se lo dovremo fare per l’intera legislatura, e non ci sarà nessuna sirena che ci richiamerà al governo". Così il leader del Pd, Enrico Letta, al festival della tv di Dogliani risponde alle domande in vista delle elezioni 2022 del 25 settembre.
"Le ultime due settimane di campagna elettorale le faremo a bordo di un bus elettrico. E’ una sfida che va oltre l’impossibile ma è da un lato un modo per dimostrare il nostro impegno per l’ambiente e dall’altro per denunciare l’arretratezza del nostro Paese sul tema. La scelta di lottare contro il cambiamento climatico non può essere l’ultima priorità ma una delle principali", aggiunge Letta.
Energia e bollette monopolizzano il dibattito politico. "La settimana che si apre sarà una settimana decisiva perché sia a livello europeo sia a livello nazionale la soluzione venga trovata", dice Letta convinto che "la campagna elettorale sarà determinata anche dalle soluzioni che si daranno alla questione del prezzo dell’energia che è il modo con il quale Putin sostanzialmente sta influendo e entrando dentro la campagna elettorale e dentro la politica europea purtroppo a piedi giunti e a gamba tesa".
"In questo momento credo - prosegue - ci sia un unico grande tema, come abbattere i costi dell’energia, trovare delle soluzioni perché le bollette sono arrivate ad un tale livello che non si può andare avanti così, le imprese stanno rischiando grossissimo, molte stanno per non riaprire e le famiglie sono in grande difficoltà - ha aggiunto - noi abbiamo messo in campo delle proposte, disaccoppiamento tra elettricità, rinnovabili e gas, raddoppio del credito d’imposta per le imprese, sia energivore sia per normali dal 25 al 50% e dal 15 al 30%, e poi la nuova formula di bollette luce sociale per le famiglie dall’Isee più bassa. Crediamo sia necessario farlo il più presto possibile".
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