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Braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti per Taiwan
“Abbiamo inviato forze navali e aeree per tracciare e monitorare il cacciatorpediniere USS Higgins e la fregata HMCS Vancouver che ieri hanno attraversato da sud verso nord lo Stretto di Taiwan”. Testo e musica del colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione. Il commento è arrivato a riguardo un episodio risalente a due giorni fa: sono state coinvolte un’unità della marina statunitense e una canadese, prodigatesi nel mantenere la libertà di navigazione intorno Taiwan al fine di rigettare le pressioni cinesi sul territorio. “Le truppe sono sempre in allerta, contrastano risolutamente tutte le minacce e le provocazioni e difendono con forza la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Riprendendo le due parole chiave di tutta la lunga faccenda, “sovranità nazionale”, Shi ribadisce come Pechino consideri la terra taiwanese come parte di suoi confini.
Dal canto la USS Higgins, congiuntamente alla fregata HMCS Vancouver, “ha condotto un transito di routine nello stretto di Taiwan in conformità con il diritto internazionale – specifica la Marina militare americana – il passaggio è avvenuto attraverso un corridoio nello Stretto che è al di là del male territoriale di qualsiasi stato costiero”. Praticamente ritornano, ridondanti e tedianti, gli stessi concetti triti e ritriti; un’altra situazione internazionale che non mi smuove dal suo stallo. Presentati i fattori, tracciamo la linea del totale di queste per certi versi subdole operazioni. La Cina si professa pronta a rievocare la sua, per lei, inequivocabile Legge anti-secessione e a riannette Taipei anche con la forza. Gli Stati Uniti, al contrario, vogliono scendere in campo per difendere l’indipendenza taiwanese anche ricorrendo alle cattive.
Praticamente questa decisamente accesa rivalità rischia di scoppiare in un conflitto armato con Taiwan a fare da casus belli. “C’è un vecchio detto dalle nostre parti: meglio perdere mille soldati che un pollice di territorio”: Wang Yi, ministro degli Esteri di Pechino, ha riassunto il modo di credere del suo popolo. A undici mesi fa risale la navigazione congiunta canadese e statunitense, in cui sono stati utilizzati il cacciatorpediniere USS Dewey e della fregata HCMS Winnipeg. Ripescando quell’evento il Canada ha riportato che la sua unità militare era in viaggio per aggregarsi a una missione di pace riguardo le sanzioni dell’ONU contro la Corea del Nord: “il transito di routine di oggi (ieri, NdR) nello stretto dimostra il nostro impegno per un oceano Indo-Pacifico libero, aperto e inclusivo” asserisce Anita Anad, ministro della Difesa di Ottawa.
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