LA PARAPSICOLOGIA

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Sono ancora tanti i malintesi etimologici e concettuali sul termine PARAPSICOLOGIA.

Questa parola viene spesso assimilata al concetto di spiritismo, occultismo ed esoterismo. Niente di più falso.

La parapsicologia è una SCIENZA che studia i fenomeni paranormali ed extrasensoriali.

Chiamata anche METAPSICHICA, essa è la disciplina che studia, con metodi scientifici, tre particolari categorie di fenomeni “inspiegabili”:

  • i poteri metapsichici (ad esempio la telecinesi, la levitazione, la telepatia);
  • l’interazione tra mente e materia;
  • la sopravvivenza alla morte, ovvero la possibilità per l’anima di continuare ad esistere fuori dalla materia fisica.

La parapsicologia, quindi, NON studia qualunque fenomeno paranormale.

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Essa sostiene che l’essere umano utilizza solo una minima parte delle sue reali capacità mentali. I fenomeni extrasensoriali - ovvero quelle potenzialità che si manifestano attraverso la mente piuttosto che attraverso i cinque sensi - sarebbero quindi il risultato di un’attivazione spontanea di queste capacità latenti.

Il termine parapsicologia fu coniato dal filosofo e psicologo Max Dessoir, nel 1889 e fu in seguito adottato da Joseph Banks Rhine, nel 1930. Rhine fu uno dei pionieri della parapsicologia, poiché fu il primo ad applicare metodi sperimentali e statistici sul fenomeno telepatico. È quello che chiamiamo - su sua indicazione - “percezione extrasensoriale”.

Nel 1875, Edmund Gurney e Frederic W.H. Myers, psicologi e parapsicologi inglesi, dichiararono di aver raccolto un buon numero di casi - comprovati - di telepatia spontanea. Sulla base di ciò, decisero di condurre degli esperimenti per verificare se fosse possibile provocare tale fenomeno. Partirono, quindi, da eventi spontanei per studiarli e riprodurli “scientificamente”.

Nel 1882 venne fondata, a Londra, la Society Psychical Research (SPR), i cui associati avevano proprio questo scopo. Il primo oggetto di studi fu il cosiddetto “censimento delle allucinazioni”. In pratica, studiarono il fenomeno delle “apparizioni” in persone clinicamente sane dal punto di vista neurologico. Questo metodo di studi è tutt’oggi alla base della ricerca in ambito parapsicologico

Sul modello dell’SPR, sorsero, in seguito, altre associazioni sia in Europa che negli Stati Uniti. Il fine dichiarato è quello di esaminare scientificamente e senza alcun pregiudizio quelle facoltà dell’essere umano - reali o supposte che siano - che non possono (ancora) essere spiegate.

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Quando, nel 1897, Carl Gustav Jung tenne la famosa conferenza nella quale sosteneva l’esistenza dell’anima, aprì la strada ad una nuova visione di tali fenomeni.

Nel 1948 scrisse: «Dopo aver raccolto, nel corso di mezzo secolo, esperienze psicologiche di molti uomini e in molti paesi, non mi sento più così sicuro […] che una metodologia e una riflessione esclusivamente psicologiche possano venire a capo dei fenomeni in questione. Non soltanto le constatazioni della parapsicologia, ma anche le mie stesse riflessioni teoriche mi hanno condotto a certi postulati che toccano la sfera delle rappresentazioni della fisica atomica, ossia del continuum spazio-tempo. Con ciò si solleva il problema della realtà transpsichica, che è il fondamento diretto della psiche». (“I fondamenti psicologici della credenza negli spiriti”)

Negli anni Settanta, non soltanto ci fu un incremento degli studi, ma venne ampliato il campo di ricerca. Uno di questi è quello della reincarnazione. Inoltre il propagarsi della meditazione e dei suoi effetti sulla mente umana, spinse la ricerca verso gli "stati alterati della coscienza". Sta di fatto che alla fine degli anni Settanta soltanto il 2% degli psicologi riteneva che la percezione extrasensoriale fosse impossibile.

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Nonostante ciò, la comunità scientifica non ritenne provata l’esistenza dei fenomeni cosiddetti paranormali. In mancanza di “prove” oggettivamente verificabili, relegò la parapsicologia al rango di pseudoscienza.

A questo punto bisogna fare due osservazioni.

La prima è che la Scienza non ha sicuramente raggiunto il suo stadio ultimo di evoluzione: non è quindi azzardato affermare che, mancando di strumentazioni e di tecnologie più avanzate, non sia in grado di raccogliere tutti i dati disponibili.

La seconda è che risulta alquanto difficile, se non addirittura azzardato, pretendere di misurare le energie “sottili” o i fenomeni psichici con la sola strumentazione tecnologica.

Ad ogni modo, dagli anni Settanta in poi la considerazione per le ricerche parapsicologiche è andata via via scemando e molti laboratori di ricerca sono stati chiusi, sia in Europa che negli Stati Uniti. La motivazione: mancanza di prove “accettabili”.

Tuttavia due università americane, una in Virginia e l’altra in Arizona, stanno rispettivamente portando avanti le loro ricerche. La prima sulla vita dopo la morte e la seconda sui medium.

C’è da dire che, ai nostri giorni, il sistema giudiziario statunitense prevede la collaborazione dei medium per risolvere casi difficili.

La Gran Bretagna resta comunque il paese leader in Europa nella ricerca parapsicologica.

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Sarà forse il caso di aggiungere che il parapsicologo non è un guru, ma un professionista che ha avuto una formazione convenzionale in psicologia. Possiamo anche dire che è un ricercatore nato, nel senso che cerca di andare oltre il conosciuto, per esplorare il conoscibile.

Oggi l’interesse per la parapsicologia, quantomeno a livello delle masse, è tornato in auge. È di molti la sensazione che l’essere umano non si risolva in ciò che si vede ma che vi siano capacità inesplorate e sconosciute da portare alla luce.

Non tutto ciò che accade è spiegabile, non perché certe cose non esistano ma perché mancano gli strumenti di misura. A difetto di questi, non tutti i fenomeni parapsicologici sono riproducibili e controllabili.

Quindi, prima di dire che - per usare una metafora - l’invisibile non esiste solo perché non lo vediamo, chiediamoci se siamo in possesso della strumentazione adatta per registrare tale “invisibilità”.

Simona HeArt

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