CENTRO DESTRA DA MATTARELLA:ATTESA PER INCARICO E GIURAMENTO

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cms_27961/porta-consultazioni-quirinale-1154x768.jpgConclusasi,ieri, la prima giornata di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo, questa mattina, quindi, il momento clou con la salita al Colle insieme dei rappresentanti dei partiti del centrodestra alle 10,30.

Il Capo dello Stato avrà così tutti gli elementi per trarre le sue conclusioni ed eventualmente nel pomeriggio convocare al Quirinale il presidente del Consiglio incaricato.

Quest’ultimo potrebbe accettare senza riserva e indicare la lista dei ministri poi nominati dal Capo dello Stato oppure accettare con riserva e tornare nel giro di poche ore al Colle per la formazione del Governo.

In entrambe le ipotesi il giuramento potrebbe arrivare tra il tardo pomeriggio di sabato e la mattinata di domenica, con successiva cerimonia della campanella, primo Consiglio dei ministri e dibattito sulla fiducia in Parlamento tra martedì e mercoledì prossimi. Questo naturalmente se la maggioranza di centrodestra uscita vincitrice dalle elezioni sarà riuscita a trovare l’intesa per dar vita al nuovo Governo.

cms_27961/meloni_Giorgia.jpgMeloni punta a lista ministri ’chiusa’

Giorgia Meloni, raccontano, è determinata a chiudere il sudoku ministeriale in tempi rapidi, subito dopo aver ricevuto l’incarico di premier dal capo dello Stato (domani pomeriggio o al massimo sabato mattina).

L’impressione è che voglia sciogliere la riserva con la lista dei ministri già oggi pomeriggio, in stile Draghi.

Ieri, nella tarda serata, la telefonata di Meloni con Matteo Salvini per le ultime limature. Mentre si racconta che non ci siano stati contatti con Silvio Berlusconi. Come sempre capita in questi casi, raccontano, alcuni nomi, anche in posizioni chiave, resteranno ’coperti’ fino alla fine. Allo stato, Fratelli d’Italia esprimerà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, molto probabilmente Giovanbattista Fazzolari. Sarà istituito il ministero del Mare, che dovrebbe inglobare la delega ai porti (strategica per gestire gli sbarchi irregolari, sottraendola alle Infrastrutture) e terrà per il suo partito probabilmente la Difesa, di primaria importanza ora con il conflitto ucraino in corso (si parla sempre di Adolfo Urso e del generale Luciano Portolano); il Turismo (favorita Daniela Santanchè) e l’Agricoltura, ’conteso’ da Roberto Berruti, Luca Di Carlo e Francesco Lollobrigida, attuale presidente dei deputati di Fdi e fedelissimo di Giorgia (che i rumors indicano come ministro, non necessariamente per questa casella). Al governo anche Guido Crosetto. Altro meloniano, l’attuale co-presidente di Ecr a Bruxelles, ’tornato’ in Parlamento il 25 settembre scorso, Raffaele Fitto, avrà gli Affari europei. Ancora non è chiaro, invece, a chi andrà la delega ai Servizi segreti.

Meloni non intende mollare la presa sulla Giustizia, con l’ex pm Carlo Nordio, favorito sull’azzurra Elisabetta Alberti Casellati, sponsorizzata da Silvio Berlusconi e uno dei motivi del braccio di ferro in corso con Forza Italia. L’ex presidente del Senato viene comunque data ’dentro’, forse alle Riforme, insieme ad Antonio Tajani. In bilico fino a ieri a causa delle ’frasi filoputiniane’ del Cav, il numero due forzista dovrebbe spuntarla, probabilmente agli Esteri. Nessun problema neanche per Gilberto Pichetto Fratin (gradito a Meloni) e in pole per la Transizione ecologica. L’Università dovrebbe essere assegnata alla forzista Gloria Saccani Jotti, mentre Annamaria Bernini sarebbe sempre in corsa per la Funzione pubblica o l’Istruzione.

Quanto alla Lega, Matteo Salvini dovrebbe andare alle Infrastrutture, Giancarlo Giorgetti all’Economia, il prefetto Matteo Piantedosi al Viminale, Roberto Calderoli agli Affari regionali, Simona Baldassarre alla Famiglia. Il giurista Giuseppe Valditara è indicato all’Istruzione. Partita ancora aperta per affidare un dicastero a ’Noi moderati’, che hanno già ottenuto alcuni posti nell’Ufficio di presidenza di Camera e Senato e sono riusciti a formare i gruppi autonomi grazie a parlamentari di Fdi in prestito. Se i centristi dovessero spuntarla, ne beneficerebbe Maurizio Lupi (in lizza per i Rapporti con il Parlamento). Per il Lavoro si pensa a Marina Calderone e per la Salute un tecnico, Francesco Rocca su tutti.

Redazione

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