LA ’CANTINETTA’ QUESTA SCONOSCIUTA

Percorsi Di-Vini

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cms_28011/0.jpgBene, ci siamo, abbiamo deciso di creare la nostra cantina personale, utilizzando quella strana cosa che ci consente di custodire maniacalmente e gelosamente le nostre scelte viticole che saranno in grado di soddisfare le nostre esigenze gustative. Ma da dove cominciamo?

Cosa scelgo? Il panorama viticolo italiano è molto vasto senza pensare al resto del mondo… esatto, iniziamo concentriamoci sui prodotti nostrani non perché gli altri non siano degni ma soltanto perché in questo modo ci sembrerà di rendere omaggio ai Produttori italiani che giornalmente combattono contro tutti ed hanno come unica alleata la natura ed a volte neanche quella.

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Dotiamoci di una macchina infernale chiamata “Cantinetta”, un elettrodomestico in grado di mantenere la temperatura costante al suo interno, requisito indispensabile per la corretta conservazione dei vini.

Ne troviamo di più sofisticate che consentono di avere addirittura una doppia temperatura ideale per suddividere i vini bianchi dai rossi rendendoli pronti al servizio in qualsiasi momento della giornata. Decidiamo quanto spazio vogliamo togliere al nostro amato soggiorno, cucina, ripostiglio o altro e prendiamo una “Cantinetta” che possa contenere da un minimo di 8 bottiglie ad un massimo di 128 più o meno.

cms_28011/3.jpgIn base allo spazio contenitivo la nostra scelta sarà più o meno condizionata… eh si perché se abbiamo in dotazione una 8 bottiglie saremo costretti a fare dei tagli importanti. Ipotizziamo 2 bottiglie di bollicine, che non dovrebbero mai mancare, tanto un motivo per degustarle lo troviamo sempre, magari un Valdobbiadene DOCG ed un Trento DOC, 2 bottiglie di bianco, ad esempio un Vermentino sardo ed un Pecorino di Offida delle marche, 3 bottiglie di rossi, di cui una Barbera d’Alba piemontese, un Rosso di Montalcino toscano, un Primitivo pugliese, 1 vino passito come il Vin Santo toscano, ed ecco che abbiamo subito terminato lo spazio a nostra disposizione. Siamo soddisfatti? Diciamo che ci siamo accontentati creando una piccola squadra pronta ad entrare in azione al momento giusto. Certo è che se la squadra aumenta ci rende più felici, magari perché possiamo inserire come attaccanti una bottiglia di Brunello di Montalcino, una bottiglia di Barolo e una bottiglia di Taurasi, per rimanere sui vini di struttura, oppure una bottiglia di Merlot o di Sirah per abbinamenti meno complessi, e perché no una bottiglia di bollicine come la Franciacorta versione Saten? E che dire di una bottiglia di vino bianco come il Grillo siciliano, il Greco di Tufo, la Falanghina, la Ribolla Gialla… insomma la scelta è varia e oggettivamente dispiace lasciarli fuori casa.

cms_28011/4.jpgMa la cantinetta da 8 posti ha il suo perché. Infatti ci costringe a far roteare i vini al suo interno per avere sempre una scelta idonea all’ambiente circostante, ai propri gusti, alle abitudini alimentari, quindi ci impone di provarli nei vari abbinamenti, magari in compagnia dei nostri amici più cari con cui vale la pena giocare a degustare con il proprio palato. Alla fine diventa virale ed avremo la piacevole schiera di amici che non vedrà l’ora di insediarsi nel nostro soggiorno per provare ogni volta esperienze gustative diverse, in tal caso consiglio di far portare del vino da provare anche a loro, così tanto per non affondare le proprie tasche e ritrovarsi con una cantinetta svuotata del tutto.

Di per se è anche piacevole scoprire cosa i nostri amici amano degustare in nostra compagnia, anche se non sempre la scelta su un vino da acquistare viene fatta sulla qualità del prodotto, ma di questo parleremo in un altro momento.

cms_28011/5.jpgAd ogni modo consiglio vivamente di dotarsi di una cantinetta che oltre a rendere chic il proprio ambiente ci salva da gaffe dell’ultima ora dovute a mancanza di vino a temperatura ideale per essere servito o non idoneo alla propria serata.

Certo se avessimo anche un cuoco che si preoccupasse di sviluppare ricette adatte ai nostri vini sarebbe fantastico ma forse perderemmo l’effetto sorpresa nell’aver creato dal nulla l’abbinamento cibo/vino perfetto… in fin dei conti ci piace troppo sognare, a volte anche ad occhi aperti.

Buona degustazione!

Carlo Dugo

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