ABBIATEGRASSO
Luogo d’acqua

Abbiategrasso ha origini celtiche e latine che attraverso le traslitterazioni portarono al nome attuale.
La radice del nome Abbiategrasso potrebbe derivare dal celtico Abia, che vuol dire acqua, + atis, che è una desinenza toponomastica, per cui la traduzione sarebbe Luogo d’acqua, nome che corrisponde alle caratteristiche del territorio, dato che Abbiategrasso sorge vicino al Ticino e sulla cosiddetta Linea dei Fontanili, punto di incontro di tutti i corsi sotterranei della Pianura Padana.
In epoca romana nome celtico venne latinizzato probabilmente in Habiate a cui fu aggiunto il titolo di Grassus, dovuto al fatto che il borgo si trovava in quella che era denominata la valle grassa, ovvero la valle fertile.
Successivamente i due nomi vennero uniti nell’attuale Abbiategrasso.
Lo sviluppo maggiore si ebbe però solo in epoca romana, soprattutto lungo la via mercantile ("Strada Mercatorum", oggi Strada Mercadante) che scorreva parallela al fiume Ticino.
Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente il territorio abbiatense subì le invasioni barbariche, con l’insediamento dei Longobardi, e successivamente, anche le razzie delle tribù ungare tra la fine del IX secolo e l’inizio del X secolo. Nel 1034 Abbiategrasso era un possedimento dell’Arcivescovo di Milano, a cui si deve la costruzione di un avamposto di difesa, distrutto nel 1162 dalle truppe di Federico Barbarossa.
Il borgo, che fino a quell’epoca si era prevalentemente sviluppato attorno alla Chiesa di San Pietro, venne esteso verso sud, dove nelle vicinanze dell’attuale Chiesa di Santa Maria Vecchia sorgeva un piccolo castello.
Negli anni successivi Abbiategrasso divenne parte dei domini del contado della città di Milano, governata allora dai Visconti, che iniziarono una serie di opere per fortificare il borgo.
Nel 1381 venne costruito il Castelo Visconteo, che è ancora visibile nel centro della città.
Nel XV secolo Abbiategrasso giocò un ruolo determinante nella presa del potere da parte di Francesco Sforza, che durante l’assedio di Milano, decise di accanirsi su Abbiategrasso per attaccare indirettamente il capoluogo lombardo, deviando le acque che giungevano ai suoi mulini e privandola di fatto dei rifornimenti di grano.
Dopo la caduta del domino sforzesco Abbiategrasso fu teatro della resistenza e della capitolazione del contingente francese contro l’avanzata dell’imperatore Carlo V, che entrò in città nel 1533 per raggiungere e prendere possesso del Ducato di Milano, che passò sotto l’influenza spagnola.
Palazzo Stampa dove si progettò l’unità d’Italia
Durante il Risorgimento Abbiategrasso fu luogo di incontro negli avvenimenti della Prima Guerra di Indipendenza Italiana, ricoprendo un ruolo strategico per l’Unità d’Italia; in quel periodo la città cominciò la sua crescita grazie allo sviluppo industriale.
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