L’ARGENTINA BATTE LA FRANCIA AI RIGORI (7-5) E CONQUISTA LA TERZA COPPA DEL MONDO

Una gara emozionante e interminabile (3-3) valorizzata dai talenti Messi e Mbappe

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Allo stadio ‘Iconic’ di Lusail, stracolmo per l’occasione, si è concluso anche l’ultimo atto di Qatar 2022, una finale tiratissima ed emozionante vinta dall’Argentina di Scaloni esattamente trentasei anni dopo Messico 1986, quando vinse 3-2 contro la Germania Ovest. Finisce 7-5 ai rigori (3-3 alla fine dei tempi supplementari) per la nazionale albiceleste alla fine di una gara che resterà a lungo nella memoria degli appassionati sportivi.

Un successo che consente all’Argentina di conquistare il terzo mondiale - dopo quelli vinti nel 1978 e nel 1986 - e al CT Scaloni, alla sua prima vera esperienza da allenatore, di entrare nella storia del calcio argentino. Un tecnico che dopo l’esordio burrascoso, ha saputo conquistare tutti, anche i più scettici, sia sotto l’aspetto tecnico che umano.

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Tornando alla gara, va detto che l’Argentina sale meritatamente sul tetto del mondo. E lo fa dominando soprattutto nel primo tempo quando prova a mettere al sicuro il risultato con le reti di Messi (23’) e Di Maria (36’) autore di una gara strepitosa e protagonista assoluto di questa finale. Oltre al gol, infatti, si procura anche il rigore successivamente trasformato dal numero dieci argentino e fa ammattire la difesa avversaria. Ma il calcio è strano. Dopo settantacinque minuti di dominio assoluto dei ragazzi di Scaloni, infatti, si accende Mbappe (80’, c.d.r. e 81’) e in meno di due minuti realizza una doppietta che regala il pareggio alla Francia. E non finisce qui perché nei tempi supplementari Messi (109’) porta nuovamente in vantaggio l’Argentina, prima del definitivo 3-3, ancora dal dischetto, di Mbappe (118’) alla sua tripletta personale. Poi ancora emozioni nei minuti finali con gol sbagliati e parate da una parte e dall’altra.

Fermo restando, insomma, lo spettacolo regalato dalle due nazionali, vince alla fine la squadra che ha giocato meglio nell’arco dell’intera gara. La squadra di Scaloni, infatti, domina in lungo e largo in ogni parte del campo fino al gol che poi ha riacceso il match.

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La Francia di Mbappe, invece, può recriminare per quei settantacinque minuti regalati agli avversari che hanno permesso agli argentini di indirizzare la gara. Per i Blues, dunque, resta l’amarezza del secondo mondiale perso dopo quello del 2006, sempre ai rigori. Un campionato giocato complessivamente bene nonostante le due sconfitte, l’ultima delle quali pesa come un macigno. E non solo per il paese, ma anche per Deschamps che avrebbe potuto eguagliare, in caso di vittoria finale, il record detenuto da Vittorio Pozzo che vinse con la nazionale azzurra nel 1934 e nel 1938. Così come Mbappe, talentuoso calciatore francese - autore della prima tripletta nella storia di una finale mondiale – che avrebbe potuto sfiorare il record di Pelè vincendo il suo secondo mondiale consecutivo, un’impresa non da poco considerando soprattutto la sua giovane età (24 anni).

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È andata, invece, decisamente meglio a Messi giunto al suo ultimo mondiale e al termine di una brillante carriera. Protagonista nel Qatar, l’argentino conquista un titolo che mancava nel suo palmarès: la Coppa del Mondo. Non sarà Maradona - eletto non a caso insieme a Pelè giocatore del secolo - ma si avvicina di molto. In questo mondiale Messi è stato decisamente uno dei trascinatori. Ha segnato, fornito assist e ridato fiducia a tutta la squadra soprattutto dopo la sconfitta al debutto contro l’Arabia Saudita. Un apporto fondamentale che ha determinato la tanto attesa vittoria finale.

E così, alla gioia incontenibile dei calciatori e del popolo argentino si contrappone, l’amarezza degli avversari sportivamente affranti per il risultato sportivo. Ma questo è lo sport.

(Foto da adnkronos.com e Afp, Fotogramma e Ipa - si ringrazia)

Rino Lorusso

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