SULLA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE - II^PARTE

L’opinione del filosofo

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Sulla responsabilità originaria

La responsabilità umana, oltre che come un compito interminabile, appare come una costellazione concettuale, che si dispiega dalla responsabilità verso se stessi alla responsabilità morale, dalla responsabilità retrospettiva a quella prospettica, dalla responsabilità individuale a quella collettiva.

La comprensione del primato della responsabilità nell’esistenza umana non è solo presente in tutte quelle correnti della filosofia moderna come la fenomenologia, che hanno valorizzato l’idea di una libertà situata e incarnata del soggetto, ma rappresenta anche lo sfondo tacito di uno dei miti fondatori della nostra civiltà – la storia di Caino e Abele – che puo’ essere letta in come una parabola sulle molte facce della responsabilità umana.

cms_29027/1.jpgNel racconto biblico Dio mette alla prova Caino ponendolo di fronte a una scelta morale: un atto - l’offerta di doni a Dio - che per motivi inspiegabili, e comunque al di fuori del controllo dell’agente, produce un effetto contrario a quello immaginato e desiderato dall’agente, cioè la freddezza di Dio.

Ma prima di compiere l’atto vendicativo di cui dovrà rispondere, l’uccisione del fratello, Caino è sollecitato da Dio a rendersi responsabile del proprio stato d’animo: “Perché sei adirato, perché cammini a testa bassa?” – lo incalza invitandolo a farsi carico fiduciosamente delle possibili conseguenze, non delle sue azioni, ma della qualità dei suoi pensieri, sentimenti e desideri: “Se ti comporti bene, non alzerai il capo? Ma se non ti comporti bene, alla porta è in agguato il peccato…eppure, tu puoi dominarlo”.

Questa è la responsabilità originaria. Ma non è una responsabilità esclusiva. Dio chiama infatti Caino a rispondere del suo atto “che grida vendetta al cielo e suscita la maledizione della terra”, ma non lo fa in modo automatico, univoco, predeterminato. Dio negozia con Caino il fardello di una colpa che viene descritta come “troppo grave perché egli la possa sopportare” e, pur abbandonandolo “ramingo e fuggiasco per il mondo”, gli consente di sopravvivere, avere una famiglia e fondare la prima città: Enoc.

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Caino ha reagito alla frustrazione del suo rapporto on Dio con un gesto, che finirà per travolgerlo. Eppure, il finale sorprendente sembra suggerire l’idea che il fardello della responsabilità umana non sia sostenibile nella solitudine del deserto, ma solo nella dimensione pubblica e condivisa della città, in una comunità riconosciuta.

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In breve, prima che un impegno o un obbligo, la responsabilità si esplica per gli esseri umani in un contesto vitale, la materia stessa di cui sono fatti o, per evocare l’Heidegger di “Sein und Zeit”, è la cura il modo degli esseri umani di stare al mondo.

Fine

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Prima parte al link:

https://internationalwebpost.org/contents/SULLA_RESPONSABILITA%E2%80%99_INDIVIDUALE_-_I%5EPARTE_28971.html#.Y7qpF3bMKU

Bibliografia

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Gabriella Bianco

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