GIOVANI, I FIGLI POSSONO ATTENDERE

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Nonostante la crisi pandemica e le tensioni geopolitiche, le finanze degli italiani sono solide come non mai, con una ricchezza pari a circa 2,4 volte il PIL dell’Italia nel 2021. L’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani condotta da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi conferma la resilienza economica degli italiani.

La casa continua a essere un pilastro della solidità familiare e l’incertezza sul futuro non sembra per ora avere scosso le fondamenta di un solido mercato immobiliare: la percezione che è maturata vede l’immobile non come un bene detenuto come riserva di valore ma come asset che deve essere valutato sulla base del rendimento che può generare.

Questo spiega un mercato immobiliare in accelerazione con ben 748.523 transazioni nel 2021, un valore che non si vedeva da 15 anni. In pratica, le famiglie non investono solo nella casa di abitazione, ma acquistano anche altri immobili: la quota di chi possiede immobili diversi dalla casa in cui abita sale dal 5,3% tra i più giovani al 29,8% di chi è alle soglie della pensione; è pari, in media, al 21,2% del campione.

Osservando la ricchezza finanziaria, rispetto a prima della pandemia, i depositi delle famiglie consumatrici sono cresciuti del 13%, ossia di 135 miliardi; addirittura, di più, del 37%, sono aumentati i depositi delle famiglie produttrici e delle società non finanziarie, per un incremento degli stock di 133 miliardi. In totale, i depositi giacenti nelle banche hanno fatto registrare +268 miliardi di euro. Per dare un’idea, l’intero PNRR italiano vale ‘appena’ 191,5 miliardi di euro.

Il sentiment finanziario è positivo come non mai: in un solo anno passa dal 92,1 al 93,3% degli intervistati che afferma di trovarsi in una condizione di indipendenza finanziaria, ossia ritiene di farcela senza aiuti, siano essi pubblici o privati.

In generale quello che emerge è una profonda sicurezza nelle proprie risorse a cui però manca una maggiore progettualità della propria esistenza soprattutto tra i giovani under 34.

Se da un lato più della metà degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole o molto favorevole ad avere figli, dall’altro pochi sembrano preoccuparsi per eventuali spese da sostenere per i figli, forse perché giudicate distanti nel futuro.

L’intenzione di costruire un proprio nucleo familiare non manca ma probabilmente si concretizzerà più avanti negli anni.

Ciò conferma la crisi demografica italiana, con bassi tassi di natalità e genitori sempre più maturi: basti pensare che nel 2019 circa il 21% dei parti ha riguardato madri di cittadinanza non italiana con un’età media di 30,7 anni, contro i 33 anni delle madri italiane.

Un dato da non trascurare è che solo il 6% dei giovani dichiara di avere un reddito più che sufficiente: con livelli al limite del sostentamento, per molti giovani, avere una famiglia con figli resta insomma un sogno proibito.

Anna Maria Stanca

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