La parabola di " Accattone" : la caduta e la rinascita

Dalla banda della Magliana a mafia capitale

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Antonio Mancini ex boss della banda della Magliana, l’organizzazione criminale che terrorizzò l’ Italia tra la prima e la seconda Repubblica, racconta a noi dell’ International Web Post gli anni della malavita romana confrontandoli con quelli attuali di Mafia Capitale.

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Sig. Mancini com’ e’ iniziato il tutto ?

" Io direi di partire dal perché ho iniziato la mia carriera criminale. Io sono di origine abruzzese , di preciso di Castiglione a Casale in provincia di Pescara. Quando da bambino andavo a scuola , 1959- 60, avevo tutti voti alti. Ma in particolare eccellevo in una materia, educazione morale e civica, dove avevo tutti 9. Questo per farle capire che ero un ragazzo che era stato educato al senso civico, a vivere secondo le regole etiche e morali"

Poi cos’ e’ successo ?

" Poi il mio papà’ aveva deciso di migliorare le nostre condizioni economiche e sociali e decise di trasferirsi a Roma, ma siamo andati ad abitare nella zona sbagliata, San Basilio "

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Perché che zona era San Basilio ?

" È’ una zona della borgata di Roma ,era ed è "un covo di comunisti e ladri o peggio tutti e due" molti dicevano.

Quindi lei si trasferisce a Roma con la sua famiglia?

" Esatto .Papà si alzava tutte le mattina alle 5 per a dare a lavorare, faceva il manovale .Era un uomo semplice, rispettoso degli altri e delle regole, gran lavoratore, aspettava che qualcosa cambiasse , aspettava " Baffone". Papà’ era un vero comunista. E tutte le sere mentre papà’ " aspettava Baffone " mia madre , poverina, continuava a mettere sulla tavola la solita minestra fatta con il dado Star"

È questa quotidianità, fatta di sacrifici, ha influenzato sulle sue scelte di vita?

"Sacrifici e umiliazioni di mio padre quando andava dal politico di turno a pregare una casa popolare . Da ragazzino, poi, notavo , nella mia zona, non solo le persone come i miei genitori, che lavoravano onestamente ma anche chi faceva la bella vita, con i soldi in tascoccia , le belle macchine e i ben vestiti . E mi chiedevo come mai questa differenza di vita nella stessa zona "

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Chi erano?

"Avevo notato anche, che queste persone, ogni tanto ,sparivano per lunghi periodi e poi ricomparivano continuando a fare la bella vita. E poi ho capito che si trattava di criminali"

E cos’ ha fatto?

" Ho tirato la monetine in alto ed è’ ricaduta dalla parte dei ladri"

Ma c’ e’ stato un altro motivo che l’ ha spinta a fare questa scelta…

" Si. Le mamme ,all’ epoca ,quando andavamo a cercar lavoro come garzone ,ci raccomandavano di non dire , a chi ci doveva assumere, che eravamo di San Basilio, la cosa c’ avrebbe discriminato. Come mi disse , una volta al telefono , Alessandro Mannarino, il noto musicista ,anche lui di San Basilio : "Anto’ noi semo come la fucina che tiene in piedi le strutture dello stato. Io me so salvato perché sapevo sona’ la chitarra." E io gli ho risposto: "Io non la sapevo sona’ e nun me so salvato"

Mi racconti la sua prima volta..

" Ho fatto il mio primo furto a 12 anni, rubai una lambretta , insieme ad altri due .Eravamo tre disperati su una lambretta siamo stati subito beccati a Ponte Mammolo"

Come reagirono i suoi genitori ?

"Papà mi ha picchiato appena arrivato al commissariato ma mi ricordo molto di più le botte che mi diede mio fratello maggiore"

Ma non Le servi da lezione?

" No, come lei ben sa . C’ era un malavitoso , Checco, che ci consigliava , da ragazzini, dove andare a vendere i pezzi di ricambio dei motorini e delle auto, che rubavamo. Checco ci diceva sempre che non l’ avrebbe dovuto fare ma tanto avremmo trovato comunque gli acquirenti e che se era solo un gioco ci saremmo stufati presto e se invece eravamo convinti di quello che stavamo facendo non c’ avrebbero fermato ne rimproveri ne botte . Nulla c’ avrebbe fatto ritornare sulla buona strada"

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Che significa essere convinti di essere un criminale ?

" Per quanto mi riguarda tutto era dovuto ad un’ invidia sociale . Io costretto a mangiare tutte le sere la minestra con il dado Star sarei andato al manicomio. Quando racconto la mia storia, scherzando , dico che la colpa delle il scelte che ho fatto non è’ dello stato o della società ma è del dado Star"

C’ era anche un desiderio di onnipotenza , di potere?

" Si, ma quando diventammo più grandi. Ad esempio quando andavamo nei locali più prestigiosi di Roma non avevamo bisogno di prenotare, bastavano le abbondanti mance al cameriere"

Ma non lo facevano per timore?

" Assolutamente no, per quanto mi riguarda era solo una questione di soldi con le persone semplici , il timore lo utilizzavo con i criminali. Vede io sono stato sempre una persona garbata , gentile , educata e questo lo devo anche ai miei genitori. Papà , analfabeta, mi faceva leggere sempre l’ Unità, e mia madre proveniva da una famiglia nobile. Sono stato un bandito per scelta ma ho sempre evitato di fare del male inutilmente"

La sua famiglia come prese questa scelta?

" Le dico solo che mio padre si faceva accompagnare da me con la Ferrari o con la Jaguar dal solito politico a chiedere una casa popolare . Non ha mai voluto una lira da parte mia"

Cosa faceva con tutti quei soldi?

" Mi divertivo. Li ho spesi tutti . Ho voluta vivere alla grande. Tra auto di lusso , ne avevo 9, mi piaceva la bella vita. E poi non ho chiuso mai la porta in faccia a chi mi chiedeva aiuto economico. Quando andavo con gli amici nelle boutique ero sempre io a pagare il conto per tutti "

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Lei era specializzato, nel primo periodo della sua carriera criminale, prima della Banda della Magliana, nell’ assalto ai treni

" Si. Una volta, non saprei ora,c’ erano i procacci quelli che trasportavano sui treni i sacchi di denaro scortati dalla polizia. Noi avevano un organizzatore per le rapine , Gianfranco Urbani , Er Pantera, che nel noto film , che a me non piace, sarebbe Er Puma. Gianfranco organizzava bottini non inferiori ai 100 milioni di lire, in tutt’ Italia, compresa la Calabria"

La Banda della Magliana com’ e’ nata?

" È nata nel carcere di Regina Coeli da un progetto di Nicolino Selis di riunire tutte le batterie criminali di Roma , come aveva fatto Cutolo a Napoli, tra l’ altro Selis era suo grande amico. Quando fui arrestato nel 1975 Selis mi propose il progetto chiedendomi una lista di persone valide e di fiducia da reclutare , quello fu il primo nucleo della banda

E Giuseppucci?

" Giuseppucci entro’ dopo che aiuto’ Toscano, Selis e altri ad evadere dal carcere di Regina Coeli, facendoli suoi stretti collaboratori "

Voi con Selis e gli altri con Giuseppucci avevate un nemico in comune

" Esatto, Franchino il criminale che poi fu ammazzato a Capannelle "

Quindi la Banda non è’ nata con il sequestro del Conte Grazioli?

" No, quello fu un ’ operazione della batteria del Trullo capeggiata da Giuseppucci .Molti dicono che quel sequestro ci servi per raccogliere soldi per investirli in armi ma quelle già le avevamo altrimenti come facevamo ad assalire i treni ?"

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Lei fu soprannominato Accattone

" Si, perché quando uscì il film di Pasolini , Accattone, entrai in sala e ci rimasi per molto tempo, rivedendomi il film tante volte. Amo la poetica di Pasolini . Conobbi le opere di Pasolini nel carcere minorile di Porta Portese grazie ad un agente della polizia penitenziaria. All’ epoca ascoltavo musica rock e beat, musica per scatenarsi, quest’ agente mi fece apprezzare la musica di De Andre’ , Bob Dilan e per la prima volta mi fece leggere Moravia, Miller e Pasolini"

La sua storia è quella dei suoi compagni di Banda è’ stata ripresa da molti scrittori e registi

" Una storia, anche se complessa, ma tante verità . La mia è nel libro , scritto con Federica Sciarelli - Con il Sangue agli occhi- edito dalla Rizzoli. Tra breve uscirà un nuovo mio lavoro editoriale dal titolo " Qualcuno è vivo " tratta la genesi della criminalità romana.

Oggi lei è un collaboratore di giustizia, molto attivo nel sociale

" Si, presto servizio presso l’ ANffa associzione per le disabilità Associazione Nazionale Famiglie di persone disabilità intellettiva e/ o relazionale, esperienza che mi rende ogni giorno felice e gratificato sotto il profilo umano"

La Banda della Magliana è’ finita?

" Secondo lei il sistema così detto Mafia Capitale non ha nulla a che fare con il progetto Banda della Magliana? Le due associazioni criminali sono legate dallo stesso obiettivo cioè prendersi Roma. Massimo Carminati voleva , probabilmente, portare avanti il progetto di De Pedis, che chiamano Presidente :comandare ai piani alti del potere, arrivare al Parlamento e al Vaticano e così ripulirsi come fece De Pedis ,morto incensurato

Mi racconti di Pasolini

" Ecco, appunto! Si è’ scritto molto , troppo è sbagliato sulla sua morte. La morte di Pasolini non ha spettri e misteri, come vogliono far credere, per fare carriera e soldi "

Qualcuno dice che per la morte di Pasolini è’ responsabile anche la Banda della Magliana

" Lei si riferisce alla storia che ha fatto circolare il giornalista Aldo Colonna , de "Il Manifesto "

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Esatto, in merito alla foto della scena del crimine

" In quella foto Aldo Colonna ci vede Maurizio Abbatino ,Marcello Colafigli, Danilo Abbruciati e Nicolino Selis . Putroppo per Colonna , Nicolino Selis era nel carcere di Regina Coeli dal quale evase , insieme ad altri 12 detenuti , l’ 11 novembre 1975 . Pasolini venne ucciso il 2 novembre 1975, fatevi due conti"

E Pino Pelosi ?

" Io parlo da criminale , chi ha ucciso Pasolini, che sia dei servizi segreti deviati, o fascisti o appartenente a qualsiasi banda è un criminale. I criminali dell’ epoca , come la Banda dello Zoppo, i Marsigliesi per intenderci ,noi della Banda no, utilizzavano i ragazzini ,per rubare le auto che sarebbero servite per i reati.Come successe a piazza dei Caprettari , quando uccisero un poliziotto , bruciarono il ragazzino insieme alla macchina per non lasciare tracce "

Tornando a Pasolini

"Tornando a Pasolini , secondo lei avrebbero utilizzato un diciassettenne marchettaro per compiere un reato o partecipare come esca e l’ avrebbero fatto rientrare a casa ? Da criminale , le dico, che l’ avrebbero ucciso per non lasciare testimoni"

Magari era un depistaggio

" La banda o i criminali citati , secondo lei avevano bisogno di depistare e poi lasciando Pelosi libero ?"

Il modus operandi , cosa spiega secondo lei

"Che non è lavoro nostro. Noi L’ avremmo ucciso con un ’ esecuzione , utilizzando un colpo d’ arma da fuoco o simulando un incidente, come abbiamo in tante circostanze . Pasolini, invece, è stato massacrato di botte"

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Lei gestisce un blog dove racconta la storia della Banda della Magliana , le sue esperienze , gli aneddoti.

" Si, nel mio blog www.ninomancini.com racconto la storia della Banda della Magliana, la mia esperienza , i miei pensieri "

Il 14 c’ e’ un ’ anteprima

" Esatto, il 14 aprile al Teatro Massimo di Pescara con la compagnia Cantiere teatrale " di Milo Vallone con altri amici ci sarà un bell’ evento ma per i dettagli tra qualche giorno sul mio blog e sulla mia pagina facebook"

Imma Giuliani

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