XYLELLA, NUOVA PROCEDURA UE CONTRO L’ITALIA
Il Governo ha subito convocato la Regione Puglia per un incontro in cui si discuterà delle misure urgenti da adottare

La Commissione europea ha inviato una nuova messa in mora all’Italia, accusata di non aver agito con le misure richieste dall’Ue per l’eradicazione, il contenimento e il monitoraggio della Xylella fastidiosa, il batterio considerato responsabile della sindrome da disseccamento degli ulivi in Puglia. La nuova messa in mora aggiorna e sostituisce quella già inviata nel dicembre 2015, che faceva riferimento a una situazione non più attuale. Il Governo ha immediatamente provveduto a convocare la Regione Puglia per un incontro fissato per la prossima settimana a Roma. Sul tavolo dovranno essere presentate le azioni e le attività immediate per il contrasto alla diffusione del batterio. Il presidente Michele Emiliano si è sempre dichiarato contro le estirpazioni selvagge ma ha sempre fatto notare che le direttive europee devono essere rispettate.
Il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, che ha incontrato il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis per discutere delle misure da prendere contro il batterio killer degli ulivi, afferma: "La situazione è complessa, sono io il primo a essere preoccupato per come in Puglia stanno andando le cose. Ci sono diverse discussioni sul piano tecnico-scientifico, io sono perché ognuno faccia il suo mestiere", quindi tra le varie opzioni per combattere la Xylella, a valutare deve essere "chi ha le competenze. Dobbiamo smetterla di fare i tuttologi e smettere di pensare anche noi in maniera superficiale di avere in tasca soluzioni che semplici non sono mai soprattutto in un caso molto complesso come questo. Forse se c’è un errore nella discussione fatta fin qui è che tutti ci siamo improvvisati un po’ come gli allenatori di calcio in Italia" dove "sono tutti bravi quando si tratta di ragionare in termini generali" mentre "nello specifico sono interventi che hanno caratteristiche d’impatto tutt’altro che insignificanti. Se siamo arrivati fin qui", ha concluso, "è perché anche troppo spesso abbiamo agito con superficialità".
La xylella è un batterio da quarantena che colpisce lo xylema delle foglie, in pratica si riproduce fino a bloccare la circolazione della linfa grezza e a quel punto tutto ciò che è al di là dello sbarramento secca e muore. Sarebbe anche un tipo di batterio sensibile ad alcune contromisure, come il rame, ma lì dove sta, nello xylema, a oggi è impossibile raggiungerlo. Indisturbato, parte quindi da poche foglie, che diventano in fretta rami, poi grandi branche e alla fine l’intera pianta muore. Il decorso dipende da molti co-fattori, ma il completo decesso della pianta dal momento della comparsa dei primi sintomi può richiedere anche meno di anno. Fortunatamente xylella non è un batterio sporigeno, quindi non può essere trasportato dal vento, ma ha bisogno di un vettore, ovvero un insetto che lo porti con sé. Chi è a digiuno di agronomia potrebbe osservare che basterebbe dargli degli antibiotici a questi ulivi. Sfortunatamente no, perché l’uso e lo stesso sviluppo di antibiotici per l’agricoltura è vietato per una serie di ragioni, tutte molto buone, la più importante delle quali è che usandoli sulle piante potrebbero diventare in fretta inutili per gli uomini.
L’Italia aveva iniziato ad applicare, in parte, le misure per contrastare la diffusione del batterio tramite un piano d’intervento predisposto dalla Regione Puglia e affidato al comandante della guardia forestale regionale Giuseppe Silletti. Tale piano è stato però bloccato, dopo leproteste di olivicoltori e ambientalisti, prima da numerosi interventi del Tar e poi dalla Procura di Lecce che ha messo sotto sequestro tutte le aree interessate dall’infezione individuate dal piano Silletti. L’Italia ora ha 60 giorni di tempo per adempiere a quanto richiesto, in caso contrario bisognerà spiegare i motivi dell’inadempienza.
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