OCCASIONI COLTE NELLA “SOVERCHIERIA” DI UN “POTERE DI GENERE”???

1) DUE CARABINIERI “MASCHIETTI”, AVREBBERO COLTO L’OCCASIONE DEL RAPPORTO SESSUALE CON DUE STUDENTESSE AMERICANE “ALTICCE”.
2) UN CARABINIERE AVREBBE GRATUITAMENTE TRASMESSO UNA DENUNCIA DI FURTO COME CALUNNIA DELLA DENUNCIANTE.
3) DA ANNI SI RINVIEREBBE, A MEZZO GOT (giudice onorario), LO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO PER CIRCONVENZIONE DI ANZIANA INCAPACE DECEDUTA DA TEMPO, MENTRE IL REATO SI AVVIEREBBE VERSO LA PRESCRIZIONE.
4) DAPPRIMA SI SAREBBE ARCHIVIATA LA DENUNCIA DI UNA DONNA NEI CONFRONTI DI UN PM E DI UN GIP CHE AVEVANO ARCHIVIATO UN FATTO REATO SUBITO DALLA DENUNCIANTE- SUCCESSIVAMENTE, LA DENUNCIANTE SAREBBE STATA PROCESSATA (SENZA ESSERE STATA NEANCHE SENTITA) IN SEGUITO ALLA RIVALSA DEL SOLO GIP E NONOSTANTE GLI ELEMENTI SU CUI VERTEVA L’ESPOSTO DELLA DONNA FOSSERO TUTTI DOCUMENTATI, PER CUI NON SI SAREBBE POTUTO RAVVISARE ALCUNA CALUNNIA CHE, SE MAI, AVREBBE DOVUTO PERSEGUIRSI D’UFFICIO E A TUTELA ANCHE DEL PM.
5) SAREBBE STATA CANCELLATA LA RESIDENZA ANAGRAFICA DI UNA DONNA CHE, NONOSTANTE IL GIA’ RILASCIATO CERTIFICATO DI RESIDENZA – LA CONFERMA DEL CENSIMENTO E GLI STESSI CONFERIMENTI ALLA DIFFERENZIATA DEL LUOGO; CON UN VERBALE PERSINO PRIVO DI ALCUN PROTOCOLLO SAREBBE STATA DICHIARATA “SCONOSCIUTA” MENTRE SUBIREBBE IL DISSERVIZIO COMUNALE DEL MAI AVVENUTO ADEGUAMENTO DEI CIVICI DOPO IL CAMBIO DELLA TOPONOMASTICA IN QUARTIERE PERIFERICO CON SINGOLE UNITA’ IMMOBILIARI A SE’ STANTI(ville) DOVE ANCHE LA CASSETTA POSTALE AVREBBE RICEVUTO CORRISPONDENZA CHE NON LE COMPETEVA.
Questi cinque riportati, fanno parte di tanti esempi di “malfatti” che sarebbero ricaduti su persone di “genere femminile” ad opera di esponenti Istituzionali di "genere maschile".
Il primo caso riportato fa riferimento ad una violenza che, resa eclatante dalla ripercussione mass-mediatica, nonostante i tentativi difensivi di far valere la presunzione di rapporti consensuali, non potrebbe che ravvisarsi a carico dei due indagati: un “carabiniere” ed un “appuntato” che, aldilà della connotazione di militare “scelto” riferita ad entrambi, soprattutto erano esponenti dell’Arma ritenuta l’eccellenza nella tutela del cittadino in terra Italiana. Trattasi, quindi, di fatto deprecabile che si pone all’immancabile “valutazione” da parte delle preposte Istituzioni (fra cui la stessa Arma offesa dagli indegni comportamenti dei due militari) quanto all’inevitabile “riflessione” della più integerrima coscienza nazionale che non può non sentirsi colpita da un senso di incredulità e raccapriccio misti ad una compassata astensione di “giudizio” verso l’esternazione del “carabiniere scelto” che, presentatosi all’incidente probatorio, addirittura avrebbe confessato di avere visto “un’occasione da cogliere, da maschietti”. Una madornale scusante e, nel contempo, la paradossale rivendicazione di una prerogativa di mascolinità declinata in un esasperato infantilismo, così fuori luogo e inaspettato da parte di un “tutore dell’ordine”.
Sta di fatto che, in base a quanto appena evidenziato, si configura un “abuso” di quelli rientranti nella comune tendenza ad identificare la “Violenza di Genere” come prevaricazione fisica e psicologica che, a parte i casi limite in cui un qualunque esponente del “sesso forte” si spinga ad infliggere i maltrattamenti più diversi e persino ad uccidere una persona di “sesso debole”, il “maschio” che rivesta la posizione di qualche “potere” può esercitare in termini di molestie e ricatti-abusi sessuali per una prevaricante soddisfazione fine a se stessa, oppure per affermare una primitiva “prepotenza” sessuale mascolina mettendo una donna in condizione di sudditanza in termini di lavoro-professione e carriera in ogni ambito.
Tanto si riscontrerebbe negli altri quattro esempi, laddove soggetti di “genere maschile” nell’ambito di un loro “potere” avessero inflitto provvedimenti ricadenti in pregiudizio di persone di sesso femminile colte, magari, nella precarietà della condizione di mancanza di tutela come nel caso di una donna sola o di una anziana alla cui condizione terminale, persino di incapacità psico-fisica, potesse essersi fatta risalire una volontà testamentaria che non fosse stata più in grado di esprimere.
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