AQUARIUS, SALVINI HA VINTO, L’UMANITA’ HA PERSO
La Spagna salva Aquarius e i suoi 600 migranti tra cui molti minorenni

La Spagna accoglierà la nave Aquarius. Lo ha annunciato il premier Pedro Sanchez: “E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha affermato l’esponente del Partito socialista da pochi giorni tornato alla Moncloa dopo la caduta del governo conservatore Mariano Rajoy.
Ma facciamo un passo indietro: domenica sera il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha annunciato che non consentiva lo sbarco nei porti italiani della nave Aquarius, gestita dalla ong SOS Mediterranée, in arrivo dalla Libia con circa 600 migranti tra cui molti minorenni. La situazione non si è sbloccata: la nave si trova ora a metà strada fra l’Italia e Malta, che non intendono accoglierla. Il governo della Spagna ha offerto di accogliere la nave e i migranti nel suo porto di Valencia, che però dista più di 1.500 chilometri. L’equipaggio e le persone soccorse potrebbero non essere in grado però di compiere un viaggio così lungo. L’apertura di Madrid viene accolta con soddisfazione da Matteo Salvini: “Evidentemente alzare garbatamente la vocepaga, cosa che il governo italiano non faceva da tempo immemore”, ha detto il ministro dell’Interno e segretario della Lega in conferenza stampa in via Bellerio dopo il Consiglio federale. Dilagano le polemiche e le critiche sul web. “Un azzardo politico e umanitario, fatto sulla pelle di 629 migranti. Non ci sono altre parole per descrivere la decisione di Matteo Salvini sul destino (per ora appeso) della nave Aquarius”.
A dirlo è l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, che in un’intervista a Repubblica ricorda: “Io i porti non li ho chiusi neanche quando in 36 ore arrivarono in Italia 26 navi. Non barconi, navi. Ventisei. Sbarcarono 13.500 migranti. Anche in quel caso, dimostrammo che umanità e sicurezza si possono conciliare”.
Ciò che per Salvini è un passo avanti, un “primo obiettivo raggiunto”, per molti fra i democratici è solo la plastica differenza tra la destra e la sinistra nel nostro Paese e in Europa. Non è un caso infatti che a rispondere all’appello arrivato anche dal Vaticano, sia stato proprio il neo governo socialista a guida Sanchez. Dall’Europa si accoglie la decisione della Spagna con positività: “Questa è la vera solidarietà messa in pratica, sia verso queste persone disperate e vulnerabili, sia verso gli altri Stati membri”, ha scritto su Twitter il commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos.
Intanto, in casa nostra, dell’abbraccio di governo con la Lega, il M5S paga lo scotto e sta già pagando le conseguenze. I risultati delle amministrative di domenica puniscono infatti il Movimento. Il dato più eclatante delle amministrative, che vedono un’affluenza in calo ovunque (la percentuale è al 61, sei punti in meno rispetto alle precedenti elezioni), è la sconfitta del Movimento 5 stelle, da nord a sud. La Lega traina il resto del centrodestra e riesce a conquistare diverse città, ma il Pd tiene, si conferma a Brescia e arriva ai ballottaggi in dieci Comuni. Lo scontro tra centrodestra e centrosinistra si profila a Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Brindisi.
I grillini, invece, andranno al ballottaggio in soli tre Comuni. Sicuramente i dirigenti del M5S proveranno a giustificare i risultati trincerandosi dietro lo scudo della differenza tra voto nazionale e voto locale e della prevalenza del voto di scambio su quello di opinione. Ma qui la questione è un’altra: gli elettori di sinistra hanno abbandonato il M5S guidato da Di Maio. Quelli di destra hanno preferito l’originale, ormai rappresentato dalla Lega di Salvini.
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