Un pick-up piomba sui pedoni, poi l’autista apre il fuoco: almeno 8 persone uccise a Manhattan, New York. Il veicolo, come si legge sul New York Post, ha invaso una pista ciclabile verso le 15.15 locali, travolgendo numerose persone e finendo poi contro uno scuolabus. L’autista, come ha ricostruito la polizia di New York, è uscito dal pick-up impugnando 2 armi e aprendo il fuoco davanti alla Peter Stuyvesant High School. L’attacco è trattato come atto terroristico dalla polizia, secondo quanto riferisce la Cnn. L’uomo, come si legge in un tweet del NYPD, è stato colpito dalle forze dell’ordine e arrestato. Secondo alcuni testimoni, durante l’azione avrebbe gridato ’Allah Akbar’. L’attentatore si chiamerebbe Sayfullo Saipov e sarebbe di nazionalità uzbeca. L’uomo, 29 anni, vive a Tampa in Florida e sarebbe arrivato negli Stati Uniti nel 2010.
E’ stato trasferito in ospedale e interrogato, come ha detto in conferenza stampa il capo della polizia di New York James O’Neill, senza dare altri dettagli. L’indagine “è congiunta tra Fbi e polizia di New York”, ha sottolineato. O’Neill ha chiarito “ci sono alcuni feriti in gravi condizioni ma nessuno è in pericolo di vita”.
DE BLASIO – “Oggi è un giorno doloroso, una orribile tragedia”. Sono le prime parole di Bill De Blasio in conferenza stampa dopo l’attacco. Si è trattato, dice il sindaco di New York, di un “atto di terrorismo codardo, una atto deliberato”, ma “lo spirito di New York non potrà mai essere indebolito, saremno determinatissimi e andremo fino in fondo. New York non si arrende”.
Crollo in sito nucleare Corea: 200 morti
Più di 200 persone sarebbero morte in seguito al crollo di un tunnel sotterraneo del sito per i test nucleari di Punggye-ri, in Corea del Nord, rende noto l’emittente tv giapponese Asahi citando una fonte nordcoreana secondo cui il tragico incidente sarebbe avvenuta intorno al 10 settembre.
Il sito avrebbe riportato danni dopo il sesto test nucleare, l’esplosione di una bomba all’idrogeno da 100 chilotoni , il 3 di quel mese. Un centinaio di operai impegnati nella costruzione del tunnel sono morti in seguito a un primo crollo, e altrettante persone, uccise da un secondo smottamento mentre erano impegnate in un tentativo di soccorso.
La notizia del crollo arriva dopo che il responsabile dei servizi meteo della Corea del Sud, Nam Jae-cheol, aveva denunciato il rischio di una fuga radioattiva dal sito di Punggye-ri in cui sono stati effettuati tutti i test nucleari in Corea del Nord, sei dal 2006. Uno spazio cavo lungo 60-100 metri alle pendici del Monte Mantap rischia di implodere con un nuovo test, ha detto. Dopo il test della bomba H lo scorso 3 settembre si sono verificate diverse frane.
’Lista della vergogna’ scuote governo May
La chiamano la “lista della vergogna” e contiene i nomi di 36 deputati conservatori (tra loro ci sono ministri e sottosegretari) e le relative ’cattive abitudini’. Le descrizioni spaziano dal “comportamento inappropriato con assistenti donne” a quello altrettanto inappropriato con “assistenti maschi” al “perennemente ubriaco”. A compilarla sono stati le assistenti e gli assistenti parlamentari dei Tories, stanchi di subire in silenzio molestie e veri e propri atti di perversione.
La lista, che ha iniziato a circolare in ambienti parlamentari, è finita in mano anche ai media inglesi e, sebbene i nomi siano per il momento stati oscurati, l’identità di alcuni degli interessati non è più un segreto. Tra i nomi eccellenti emerge quello di Damian Green, ministro del Lavoro e delle Pensioni e stretto collaboratore della premier Theresa May, che secondo la ’lista della vergogna’ sarebbe un utente di Ashley Madison, il sito di appuntamenti. A fare il suo nome è MailOnline, che rivela anche che almeno nove degli esponenti Tory che compaiono nell’elenco avrebbero avuto delle relazioni con membri del loro staff o con altri parlamentari.
Sempre secondo la ’lista della vergogna’, un deputato conservatore avrebbe costretto la propria assistente ad abortire, mentre un altro suo collega avrebbe “pagato le donne per stare zitte” e non rivelare la portata delle molestie subite.
Un altro esponente conservatore, secondo il campionario di scorrettezze e perversioni esposto dagli assistenti ribelli, sarebbe stato ripreso in video mentre si faceva urinare addosso da tre uomini, mentre ad un altro piace andare con le prostitute per compiere “atti strani” ed un latro ancora ha un debole per gli uomini con profumi da donna. Caso già noto da qualche giorno è invece quello di Mark Garnier, sottosegretario al Commercio Estero, che aveva l’abitudine di mandare la propria assistente parlamentare a comprare dei sex toys.
Ce n’è abbastanza per oscurare l’altro grande scandalo dei rimborsi e delle note spese, che nel 2009 fece tremare l’allora governo laburista di Gordon Brown. La premier Theresa May, già in difficoltà per lo stallo nel quale versa il negoziato con Bruxelles per la Brexit, attraverso un portavoce ha detto di avere “fiducia nel governo e nei suoi ministri”. Ma la ’lista della vergogna’ traccia un quadro impietoso di un esecutivo che, in alcuni suoi membri, invece di dedicarsi al difficile passaggio storico che il Regno Unito si trova ad attraversare, preferisce dedicarsi a ben altro.
In base alla ’lista della vergogna’, il sito Guido Fawkes è riuscito a ricostruire che al suo interno vi sono: 2 ministri di peso accusati di comportamenti inappropriati verso le donne; 18 ministri e sottosegretari accusati di varie forme di comportamenti sessuali inappropriati; 12 deputati accusati di comportamenti scorretti verso le proprie assistenti donne; 2 deputati accusati di comportamenti scorretti verso assistenti maschi.
In tutto, l’11% dell’intera compagine Tory a Westminster. Qualsiasi tipo di rimpasto la May abbia in mente, c’è il rischio che si vadano a toccare i delicati equilibri interni al governo e alle varie anime del partito, sempre più diviso tra fautori della ’hard Brexit’ e chi invece vorrebbe un’uscita ’morbida’ dalla Ue.
Nel frattempo, il ministro della Difesa Michael Fallon è uscito allo scoperto scusandosi ripetutamente per aver palpeggiato il ginocchio della giornalista Julia Hartley-Brewer, fino a quando lei non ha minacciato di “dargli un pugno in faccia”.
L’episodio risale al 2002 ed evidentemente, sulla scia dello scandalo sessuale che ha travolto Harvey Weinstein, Fallon ha preferito giocare d’anticipo. La stessa giornalista coinvolta ha detto che si trattò di un episodio di scarsa importanza e che tutto si concluse all’epoca.