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Attacco contro base militare a Kabul

Attacco contro base militare a Kabul

cms_8304/afghanistan_militare_2_afp.jpgE’ salito ad almeno 11 soldati uccisi e 16 feriti il bilancio dell’attacco a Kabul, rivendicato dal sedicente Stato islamico (Is), contro una base dell’esercito afghano situata nei pressi di un’accademia militare nella zona ovest della capitale. Lo ha riferito l’emittente Bbc, citando il portavoce del ministero della Difesa afghano, Dawlat Waiziri.

Secondo il portavoce, l’assalto è stato eseguito da un commando formato da cinque persone: quattro di loro hanno perso la vita nell’attacco, durato circa cinque ore, mentre il quinto è stato arrestato. Waiziri ha spiegato che due kamikaze si sarebbero fatti saltare in aria.

In una dichiarazione inviata per posta elettronica, Waziri ha smentito le precedenti notizie che parlavano di un attacco alla vicina accademia militare Marshal Fahim. Un giubbotto per un attacco kamikaze, quattro Kalashnikov e un lanciarazzi sono stati sequestrati dai militanti, ha aggiunto Waziri.

Un ufficiale militare afghano, che vive nella zona e ha voluto rimanere anonimo, ha detto di aver sentito almeno 11 esplosioni dopo che l’attacco è iniziato verso le 5:00 del mattino. Dopo che i due kamikaze si sono fatti esplodere all’esterno, gli altri hanno cercato di entrare, ma sono intervenute le forze speciali dell’esercito che hanno bloccato e isolato l’intera area adiacente. Lo scontro è andato avanti per almeno 5 ore.

L’attacco di oggi è il quarto a Kabul in appena un mese e arriva appena due giorni dopo un massiccio bombardamento talebano in una delle strade più sorvegliate del centro di Kabul, che ha ucciso più di 100 persone e ne ha ferite altre 235.
“Staccare la spina al piccolo Isaiah”

cms_8304/ospedale_monitor_fg.jpgI medici possono staccare la spina al piccolo Isaiah Haastrup, 11 mesi, pur contro il volere dei suoi genitori. Lo ha stabilito l’Alta Corte del Regno Unito, intervenuta nel caso del bambino affetto da una gravissima malattia cerebrale e attaccato alle macchine in ospedale al King’s College di Londra.

Secondo i medici della struttura inglese, che si sono rivolti alla Corte in seguito all’opposizione dei genitori del bambino, contrari a fermare le macchine che lo tengono in vita – riporta il ’Guardian’ on line – sottoporre il piccolo a un ulteriore trattamento intensivo sarebbe una scelta “inutile”, fatta non nel suo migliore interesse. Ma i genitori, Takesha Thomas e Lanre Haastrup, entrambi di 36 anni e di Londra, volevano che le cure continuassero. Un caso molto simile a quello del piccolo Charlie Gard.

“Esaminando il migliore interesse di Isaiah da una prospettiva ampia – ha detto il giudice Alistair MacDonald – sono convinto che non sia nel suo migliore interesse continuare il trattamento medico che lo tiene in vita”. I tentativi dei genitori di tenerlo in vita “sono comprensibilmente, tristemente, pesantemente influenzati dalla voce lusinghiera della speranza”. Ma il piccolo “non ha prospettive di guarigione o miglioramento, data la natura severa dell’atrofia cerebrale da cui è affetto. Questa, purtroppo – ha chiosato – è la mia decisione”.

“Cavie umane per test su gas di scarico”

cms_8304/tubo_scappamento_volkswagen_afp.jpgNuove inquietanti rivelazioni sui test effettuati su esseri viventi per verificare gli effetti dei gas di scarico dei motori diesel: dopo le notizie relative all’impiego di scimmie, stando a quanto riportano oggi i quotidiani Stuttgarter e Sueddeutsche Zeitung, a esseri umani sarebbe stato fatto inalare un gas contenuto nelle emissioni nel quadro di un esperimento voluto da un gruppo fondato dai colossi dell’auto tedesca.

I test erano stati richiesti dall’EUGT, European Research Group on Environment and Health in the Transport Sector, organismo non più esistente fondato da Volkswagen, Daimler e BMW. Ad un certo punto tra il 2012 e il 2015 era stato chiesto uno studio su “inalazioni a breve termine di diossido di azoto da parte di gente in salute”, stando ai giornali che hanno avuto visione dei relativi documenti. Un istituto dell’Ospedale universitario di Aquisgrana avrebbe poi esaminato 25 persone dopo che avevano inalato diversi quantitativi di diossido di azoto per diverse ore, apparentemente non constatando “alcuna reazione” al gas inalato.

La Daimler ha “preso espressamente le distanze” dagli studi sugli esseri umani e dall’EUGT. “Siamo scioccati dalla portata di tali studi e dal modo in cui sono stati condotti”, ha affermato con una dichiarazione citata dalla Sueddeutsche in cui ha definito tali pratiche contrarie “ai principi etici e ai valori della Daimler”.

Già sabato, Volkswagen e Daimler avevano diffuso una dichiarazione sui test sulle scimmie, definendo, la prima, “sbagliati” i “metodi scientifici scelti all’epoca, sarebbe stato meglio rinunciare ad un simile test fin dal principio”. La seconda aveva annunciato di aver avviato un’inchiesta sull’incidente e di considerare il test “inutile e repellente”.

Bernd Althusmann, membro del Comitato consultivo della Volkswagen e ministro dell’Economia della Bassa Sassonia, dove ha sede il colosso automobilistico tedesco, ha messo in guardia oggi contro il rischio di insabbiamento nella vicenda. “I responsabili di tali test ad opera di diverse case automobilistiche dovranno ora assumersi le proprie responsabilità – ha dichiarato – Non può esserci insabbiamento o ridimensionamento”.

MERKEL – Angela Merkel è intervenuta tramite il suo portavoce Steffen Seibert: “Questi test su scimmie e anche esseri umani non sono in alcun modo eticamente giustificabili”. “L’indignazione manifestata da molti è assolutamente comprensibile”, ha aggiunto Seibert. Ora, per la cancelliera, i comitati consultivi delle imprese che hanno commissionato i test devono rispondere a domande delicate sugli esperimenti e i loro obiettivi.

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30 Gennaio 2018