Pace e speranza, è questo il binomio che animerà la visita del Santo Padre nel capoluogo Pugliese il 23 Febbraio. La sua seconda visita in una città strategica come Bari non è un caso e va proprio a dimostrare il suo interesse verso la tematica tanto dibattuta dell’immigrazione.
Quest’incontro strutturato dal presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, mira ad una attenta analisi sulle politiche da adottare in merito al “mare nostrum”, focalizzando l’attenzione sulla possibile svolta nel mar mediterraneo. Infatti, lo stesso Bassetti evidenzia l’importanza del summit barese: “Il nostro mare grida la pace, perché le religioni non dividono a differenza dei fanatismi, egoismi e interessi personali“. Tutto questo può risultare alle nostre orecchie banale, scontato e quasi utopico, ma riflettere sulle questioni umanitarie e intavolare possibili soluzioni è cosa buona e giusta, soprattutto se consideriamo le nazioni più povere, che spesso non hanno neanche il necessario per alimentarsi. Pertanto sarà un incontro su stile sinodale, cercando di comprendere al meglio anche la crisi Libica e lo scontro Iran – Usa.
Il Papa, oltre alla celebrazione del 23 (che chiude l’evento), si occuperà della chiusura dei lavori, che vedranno tra i protagonisti esponenti del mondo ebraico e Islamico. Aldilà del significato simbolico dell’incontro, è bello sottolineare l’amore di Francesco verso la terra pugliese, una terra ricca di fede e di profonda tradizione cattolica. Per l’appunto, le visite del pontefice nel tacco dell’Italia sono state ben 4 (Bari, San Giovanni Rotondo e Molfetta) a dimostrazione del suo interesse verso una fetta d’Italia che ha generato molti santi. Sentimenti di gioia e di speranza s’intrecciano per questa nuova visita del papa. Certamente gli obiettivi posti sono alti, ma quando si parla di pace tutti noi abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche e lavorare, affinché questo grande sogno si possa concretizzare.