PER CONDIVIDERE IL SERVIZIO E LA CARRIERA, LA STORIA PATRIA E LA DOTTRINA MILITARE
La “Divisa” non è forma, è sostanza, ed in questa società ansiosa, chi la indossa è testimonial di efficienza operativa, disciplina e amor Patrio.
Un abbigliamento che induce al rispetto e pretende altrettanto comportamento elegante e concreto in ogni circostanza. Vero “Arbiter elegantiarum” l’uniforme, di cui le donne sono le più sensibili custodi, è per esse un valore da adottare e dedicare … “cum munus:come un dono” al prossimo con tutta naturalezza.
L’ ELEGANZE E IL RISPETTO – OMAGGIO ALL’ “ALTRA PARTE DEL CIELO IN … MIMETICA”
La caratteristica principale di questo scritto, è di costituire una passerella esclusiva, unica nel suo genere, volta a mettere in risalto il “complessivo mondo del lavoro femminile in divisa”, a partire da quello delle Forze Armate, dei Corpi dell’Ordine, della Polizia Locale, fino a tutte quelle professioni e mestieri in cui la “donna” indossa una “divisa o uniforme” o, comunque, una tenuta da lavoro specifica di qualsiasi foggia essa sia (crocerossina, infermiera, poliziotta, pilota militare, hostess, postina, vigilantes dei Corpi Sanitari, delle Bande Musicali storiche e delle varie Associazioni che han fatto del “Bene Comune” la loro bandiera).
Una ulteriore modalità per far conoscere e promuovere l’immagine positiva della tante donne che, oltre alla routine quotidiana, hanno scelto di svolgere con assoluta diligenza, una professione visibile, alla luce del sole e, ad un tempo delicata, del tutto necessaria e, talvolta, rischiosa. Un approccio che -per quanto ci riguarda- va riconosciuto e apprezzato perché reso per intima ed esclusiva “materna” convinzione, all’insegna del bon ton e della c.d. “Eleganza del rispetto umano del prossimo e per il bene comune”.
DONNE IN DIVISA: VALORE AGGIUNTO
“…non sappiamo se l’attitudine militare possa aggiungere anni … alla vita, è certo però che aggiunge … vita e disciplina agli anni ”
La donna in Uniforme, in Divisa o Mimetica, completamente liberata da ogni residuo di imitazione del modello maschile, rappresenta un vero punto di forza per il lavoro che svolge: armonizza e valorizza i rapporti di relazione con i colleghi ed il pubblico e rispecchia i tratti più marcati del Servizio a cui si dedica con trasporto, passione e crescente deontologia professionale.
Oggi la donna che indossa una uniforme a qualsiasi livello, non è soltanto e semplicemente, una addetta al Servizio: è una persona completa. Un’entità vitale che rappresenta l’Istituzione, l’ Arma, il Corpo o l’Istituto per cui presta servizio o lavora e di cui tiene alta l’immagine rispettandone le regole. Che siano madri di famiglia, giovani laureate o single dal brillante curriculum, le donne in divisa portano in pubblico o nel lavoro d’ufficio il loro bagaglio di competenza mai disgiunto da quella particolare sensibilità ed armonia squisitamente intuitiva, che contraddistingue e caratterizza l’ “altra parte del cielo”.
Un patrimonio aggiunto di inestimabile valore di cui le società elementari, militari e/o civili fino ai Mass media e la televisione, hanno bisogno e che, quindi, utilizzano al meglio con crescente interesse. Le donne sono, insomma, senza ombra di dubbio, le interpreti più simultanee su cui puntare per rinnovare la filosofia del mondo del lavoro. Soprattutto se centrato sulle relazioni con il pubblico il cui punto di forza primario è la qualità dell’impatto frontale. Un ambito strategico quanto delicato quest’ultimo che, diciamocelo pure, ha veramente bisogno di…voltare pagina. Qualsiasi attività, infatti, basata sul contatto con l’altro (superiore, inferiore o pari grado che sia o col pubblico), riesce meglio se costruito su un rapporto di cordialità, sulla fiducia e il rispetto reciproco. Puntare sull’efficacia del primo impatto dell’immagine e sulla capacità del saper comunicare, coniugati con l’attitudine a raccordarsi con l’altro, stanno alla base di ogni successo. Un comportamento di cui le donne sono sovente le più sensibili custodi e che, soprattutto, esse sanno come adottare, interpretare e trasmettere.
Lo dimostrano, ad abbundantiam le più recenti applicazioni della scienza della formazione professionale. Ovunque nel mondo, le aziende vincenti sono quelle che sanno riconoscere e, quindi, valorizzare al massimo le risorse umane interne facendo, ovviamente, largo affidamento sul patrimonio derivante dalla parsimoniosa sensibilità innata nella natura femminile. Ed anche gli spot più accattivanti e riusciti, attingono quasi sempre dallo slancio di una figura femminile. Anzi, quello che oggi viene valorizzato e tradotto in termini professionali e produttivi è proprio il più antico retaggio della femminilità: la capacità di prendersi cura dell’altro, di stabilire relazioni empatiche basate sulla corretta percezione delle esigenze e degli obiettivi del prossimo. Consapevoli della loro forza e della loro naturale inclinazione a far presa sull’ immaginario colletivo, le donne si sentono più libere di interpretare, ciascuna secondo la propria qualificazione ed a seconda del ruolo assunto, il concetto di rendimento. Ebbene si, grinta, competitività e imitazione del modello maschile: uno stereotipo della donna sul lavoro, che oramai è un cliché desueto e superato. Perché l’altra metà del cielo…sa che in “Caserma”, nello sport, così come in famiglia e in qualsiasi altro luogo di “lavoro o di impiego pubblico”, bisogna saper portare vita e, perché no, innovazione e…“profumo” di avvenire !
Introduzione che rimanda ad Ascoli Piceno, 27 gennaio 2001 e, quindi, alla storica allocuzione con cui l’allora Ministro della Difesa On. Sergio Mattarella, si è rivolto alle neo reclute, in occasione del Giuramento del Primo Corso Volontarie in ferma breve femminile.
<< Omissis… giovani soldatesse, mantenete fede al Giuramento dato che oggi ha sancito il vostro ingresso, a pieno titolo, nella famiglia dell’Esercito. Voi rappresentate la manifestazione più evidente delle nuove Forze Armate italiane. A voi verranno affidati compiti delicati connessi con la difesa e la sicurezza del Paese. Ordini a volte semplici, a volte complessi, ma sempre impegnativi, talvolta in ambienti e situazioni di pericolo, un rischio che inevitabilmente accompagna la vita militare, di cui dovete rendervi consapevoli ed imparare a fronteggiare con intelligenza, prudenza, ma anche con coraggio, senza deflettere dal senso del dovere e della responsabilità. Sono sicuro che saprete superare le difficoltà che incontrerete, nella consapevolezza di possedere il necessario bagaglio di esperienza tecnico-professionale: il vostro “baluardo” su cui puntare con fiducia. Ricordatevi che le Forze Armate sono lo strumento che tutela il bene prezioso della sicurezza, fondamento della nostra democrazia e del vivere civile. Il vostro impegno, il vostro giuramento, il vostro spirito di sacrificio e di servizio per la collettività, assumono quindi un’alta valenza morale perché voi difenderete, per ciascuno e a nome di tutti gli italiani i valori della libertà, della democrazia, della solidarietà su cui si fonda l’Italia repubblicana. Le aspirazioni alla pace della nostra società civile trovano, così, la possibilità di tramutarsi in concrete azione, anche grazie alla presenza di uno strumento militare efficace in grado di concorrere attivamente e responsabilmente agli sforzi della collettività internazionale a favore della pace, della giustizia e a difesa dei diritti umani nel mondo.L’Italia è uno dei Paesi che maggiormente contribuiscono, in termini di uomini, alle missioni di pace. E ciò costituisce un vanto per l’Italia ed un motivo di sicuro prestigio e giusto orgoglio a livello internazionale. Sono certo che sarete all’altezza di queste sfide e di questi compiti così impegnativi. A voi, prime “donne soldato” della storia d’Italia, va un sincero augurio di “buona fortuna” e di “buon lavoro.>> Stralcio dell’illuminato e saggio discorso di colui che sarà il futuro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
DI TUTTO QUESTO E DI MOLTO ALTRO, È STATO AMPIAMENTE TRATTATO NEL CORSO DEL CONVEGNO INDETTO DALLA PRESIDENZA NAZIONALE DI ANACOMI (Ass. Naz. Commissariato M.)
Tenuto alla vigilia dell’ 8 marzo u.sc., nel contesto dell’ accogliente cornice che sa offrire l’ Aula Magna della Cecchignola l’incontro, incentrato sul…… “ contributo delle donne alla funzione di difesa e sicurezza nazionale” ha acconsentito ampie ed articolate dissertazioni. Ben riuscito e partecipatissimo, il seminario ha suscitato ampio consenso tra i militare e notevole gradimento nelle numerose Signore presenti. Altrettanto nel contesto degli ospiti, studenti e professori i quali hanno applaudito a scena aperta ciascun intervento. Gradito, anche l’ottimo e robusto coffee-break. E che i contributi dottamente estesi dalle relatrici in cartello: tutte in perfetta Uniforme ed alquanto esperte in materia, siano stati graditi e ben contestualizzati dal folto e competente uditorio, lo hanno attestato le varie domande proposte dall’uditorio, in coda all’evento. Interrogazioni a 360° a cui le Signore relatrici chiamate, di volta in volta in causa, hanno risposto con precisione, garbo e contenuti di tutto rispetto. Ciò che, in fondo, ci si poteva aspettare dal pool di professioniste in uniforme militare che si sono alternate con aplomb al microfono. Ragazze in uniforme, di gradi alti, professionalmente brave, militarmente preparatissime, mogli, mamme e ufficiali: Autentiche Nobil Donne, spigliate ed orgogliose del ruolo che la natura gli ha riservato; riconoscenti delle straordinarie opportunità offerte dalle Forze Armate e dai Corpi della Sicurezza Nazionale. Brave.
E VENIAMO ALLE STATISTICHE PIÙ RECENTI
I CUI NUMERI, PER QUANTO FREDDI E IMMOTI, COSTITUISCONO, PUR SEMPRE IL MODO PIÙ IMMEDIATO PER RENDERE L’ESATTA CONSISTENZA DI CIÒ CHE SI VUOLE RAPPRESENTARE.
IL GRADIMENTO E LA RISPOSTA DEGLI ITALIANI
IN CRESCITA LA FIDUCIA CHE GLI ITALIANI RIPONGONO NELLE FORZE ARMATE E PER GLI ALTRI CORPI E SERVIZI
Puntuale come ogni anno e presentato a Roma, l’atteso 36° Rapporto stilato dall’ Eurispes, ha evidenziato che il tasso di consenso della popolazione nei confronti delle FF.AA, rispetto ai sondaggi precedenti, indica un notevole balzo in avanti.
Molto in alto vola e va l’Arma dei Carabinieri che raggiunge il 68,8% del consenso accordato dagli italiani e, riprendendo ben 16 punti percentuali rispetto al 2023, torna a risultati più vicini a quelli del 2019 e del 2020. Cresce anche la Guardia di Finanza: dal 55,1 % dei consensi del 2023 al 66,1 % del 2024 (+10%). In maniera similare, la Polizia di Stato ottiene il 10,7 % in più dei consensi, passando dal 52,8 % del 2023 al 63,5 % del 2024.
Per quanto riguarda la Difesa, l’apprezzamento degli italiani per l’Esercito Italiano passa dal 64,3 % del 2023 al 69,4% del 2024 (+5,1 %). L’AeronauticaMilitare cresce di quasi 10 punti (dal 64 % al 73,7 %), la Marina Militare di 6,4 % (dal 67,5 % al 73,9 %). L’Intelligence raccoglie un consenso pari al 62,8 % delle risposte e si spinge in avanti di 7,3 punti percentuali rispetto al 2023. Per quanto riguarda gli altri Corpi, entrati più recentemente a far parte della rilevazione, troviamo in alto i Vigili del Fuoco con un larghissimo tasso di fiducia (84,1 %). La Guardia Costiera arriva al 71,8 % dei consensi. Torna a crescere anche la fiducia nella Polizia Penitenziaria chedal 53,4 % dei consensi del 2023 salta al 59,5% del 2024. Per la Polizia locale si evidenzia un aumento contenuto: dal 53,2% al 54,3%.
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