Nel corso di una recente audizione alla commissione giustizia sugli svariati rischi delle piattaforme social per i bambini e gli adolescenti, i senatori americani hanno lanciato duri attacchi alle Big Tech. Nello specifico, si sono rivolti ai CEO di Meta, X, TikTok, Snap e Discord, che erano fisicamente presenti in aula per testimoniare. “I vostri prodotti uccidono”, “avete le mani sporche di sangue”, “Stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia”, sono le accuse mosse dai politici USA. Dietro i testimoni sedeva un pubblico pieno di familiari che tenevano le foto dei propri cari che avevano perso dopo che questi erano stati vittime di disturbi alimentari, autolesionismo e suicidio a causa di contenuti dannosi sui social media. I legislatori di entrambi i partiti politici presenti sembravano essere concordi sul fatto che secondo loro il congresso dovrebbe approvare leggi che imporrebbero alcune responsabilità alle aziende. Il senatore Josh Hawley, quando ha interrogato Mark Zuckerberg, il CEO di Meta ha domandato: “Quindi non avete intrapreso alcuna azione, non avete licenziato nessuno, non avete risarcito una sola vittima. Lasciate che vi chieda questo. Ci sono le famiglie delle vittime qui oggi. Avete chiesto scusa alle vittime? Vorreste scusarvi adesso?”
Zuckerberg ha quindi chiesto pubblicamente scusa alle famiglie spiegando: “Mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare. Nessuno dovrebbe attraversare quello che voi avete attraversato. È per questo che abbiamo investito così tanto per assicurare che altri non debbano vivere quello che avete vissuto voi”. Ma i senatori hanno mostrato dei documenti che riportavano degli studi interni di Meta, dove si dimostrava che alte percentuali di ragazze sono state esposte a nudità indesiderate, avance sessuali e contenuti di autolesionismo in una sola settimana, e la conseguente negligenza di Zuckerberg. Anche Shou Zi Chew, il CEO di TikTok, ha parlato di tutti gli sforzi fatti per proteggere i minori, con 40 mila addetti e 2 miliardi di investimenti previsti per una piattaforma che in Usa conta oltre 170 milioni di utenti mensili. Linda Yaccarino ha inoltre difeso X ricordando che verrà comunque creato un nuovo dipartimento per la moderazione dei contenuti.
Lina Nealon, vicepresidente del National Center on Sexual Exploitation, ha ulteriormente affermato che l’udienza avrebbe rivelato: “un’incredibile mancanza di vero rimorso da parte degli amministratori delegati della tecnologia per i bambini che sono stati traumatizzati e sono persino morti a causa delle loro piattaforme intrinsecamente pericolose”. “L’elefante nella stanza”, ha continuato, “era la Sezione 230 del CDA, l’attuale scudo di responsabilità delle Big Tech che ha protetto loro stessi, non coloro che sono stati vittime di abusi sessuali e sfruttamento online. La Sezione 230 è il principale strumento che facilita l’abuso e lo sfruttamento sessuale online. Siamo stati incoraggiati dal fatto che i senatori sembrino riconoscere il danno che la Sezione 230 ha causato, e speriamo di vedere questo cambiamento”. Infine, la Commissione di Giustizia ha già approvato all’unanimità cinque progetti di legge che porrebbero maggiori garanzie sulle applicazioni dei social media, come la possibilità di disattivare gli algoritmi orientati verso gli utenti che creano dipendenza, ed espandere la causa civile federale di azione per i minori vittime di citare in giudizio le piattaforme che hanno promosso o sfruttamento agevolato.