E’ tempo di nuotare. E’ tempo anche di abbandonare l’idea della piscina azzurra artificiale, con le mattonelle colorate e gli strabilianti scivoli d’acqua. Oggi la piscina può essere “bio”, ovvero naturale e sana. Quindi dimentichiamo l’idea del cloro con il suo caratteristico odore, non molto gradevole, che procura difficoltà respiratorie e rende la pelle secca. Le piscine bio sono prive di additivi chimici come cloro o ozono. Chiamate anche “piscine naturali”, sono ecosistemi autorigeneranti che restituiscono alle piante il compito di depurare l’acqua. Nella piscina tradizionale per purificare l’acqua e renderla atta al nuoto ci si affida a sistemi chimici. Per la biopiscina, la filtrazione è naturale ed è rappresentata dalla microfauna, dalla microflora e dalle piante acquatiche. Le piante hanno la funzione di assorbire azoto disciolto nell’acqua per limitare i fenomeni di eutrofizzazione che portano ad una presenza di alghe e di intorpidimento.
Le piscine naturali, sono comparse in Austria oltre 30 anni fa. Finalmente da qualche anno anche in Italia. Una della prime si trova a Gargazzone in provincia di Bolzano. Quest’oasi naturale vanta un’unica popolazione di libellule che partecipa al ciclo di depurazione eliminando moscerini e zanzare
Uno studio realizzato dall’Università di Siena, ha dimostrato l’efficacia del metodo di depurazione naturale. In un laghetto balneare di circa cento metri cubi di acqua, sono stati introdotti vari batteri, in soluzione liquida. Dopo l’immissione, la carica di agenti patogeni era altissima. A distanza di 24 ore si è evidenziata un’elevata riduzione di inquinamento, che è stata debellata totalmente dopo 90 ore. L’esperimento è stato effettuato nel periodo autunnale, in cui l’attività fitodepurante delle piante è ridotta.
Se capitate a Londra, approfittatene per andare a fare una nuotata al King’s Cross Pond Club il primo laghetto artificiale balneabile del Regno Unito. Inaugurato nel 2015, ha ospitato centomila visitatori. L’obiettivo è mettere in evidenza un ciclo della natura composto da acqua piante e corpo umano.
Le piante acquatiche si dividono in idrofite ed elofite. Le prime possono essere completamente sommerse o galleggianti e sia i fusti che le foglie, vivono di solito dove l’acqua è profonda. Le seconde vivono dove l’acqua è più bassa e hanno il fusto e le foglie sempre esposti.
Alcune piante acquatiche sono: felci, equiseti, cavolo d’acqua, lenticchie d’acqua caratteristiche perchè ricoprono la superficie in una zona verdeggiante. Castagna d’acqua, il giacinto, il ranuncolo, l’ibisco, il giunco. Il fior di loto con i suoi meravigliosi colori, arreda il giardino acquatico. E’ una pianta che si sviluppa da rigorosi rizomi, che si ramificano sul fondo fangoso e sommerso. In breve tempo con le sue punte acute è capace di forare plastiche come il nylon e percorrere molti metri, è in grado di farsi strada nella terra argillosa, spostando sassi.
I benefici dell’unione tra acqua e piante sono notevoli: se fate un tuffo nella biopiscina la vostra pelle sarà idratata e coccolata proprio come dopo un massaggio estetico, perchè l’acqua è pura, paragonabile a quella di un lago di montagna. Anche i capelli e gli occhi ne gioveranno. Un bagno in una biopiscina è un bagno di salute in libertà.
In natura tutto è perfetto, non esistono artifici o conflitti: ognuno svolge il suo ruolo e non abusa del potere, anzi lo mette al servizio dell’intera comunità.
Cosa c’è di meglio che fermarsi e concedersi una pausa al riparo della devastazione delle città moderne in un bellissimo giardino acquatico, in cui la natura ci permette di ammirare i colori, di sentire i profumi, osservare l’armonia, ascoltare il gracidio delle rane, e lo sbatter d’ali delle libellule, scrutare i pesci colorati che nuotano liberi nell’acqua e percepirne lo scroscio, ascoltando il vento che soffia…?