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BIRKENSTOCK: DA FENOMENO UNCOOL AD ACCESSORIO UGLY CHIC

Il film Barbie è stato solo l’ultimo tassello nell’operazione di riabilitazione che ha reso i sandali Birkenstock da accessorio uncool ad accessorio coolness, anche e nonostante il loro basso profilo estetico. Il primo a vedere la luce fu il modello Madrid che arrivò sul mercato teutonico nei primi anni sessanta per poi entrare, dopo molte resistenze a causa del loro essere diversamente belli, nel mercato statunitense nel 1966. Dopo alcuni anni sbarcano in tutto il mondo, dapprima come sandalo comfort attento alla salute del piede grazie al loro plantare in sughero sagomato per poi, negli ultimi decenni, trasformarsi nell’accessorio coolness di ogni fashion addicted.

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La piattaforma di shopping online, Lyst ha reso noto che dopo l’uscita del film le ricerche delle Birkenstock, in particolare del modello Arizona, è cresciuta del centodieci per cento soprattutto, nemmeno a dirlo, verso il modello Arizona Big Buckle Slide in pelle scamosciata di colore rosa visto nell’omonimo film. Già dagli anni novanta il sandalo con cinturino regolabile inizia la sua scalata fashion prima con la top model, Kate Moss che viene immortalata con le Arizona ai piedi e poi con le collaborazioni coolness con le grandi maison del fashion come Marc Jacobs, Celine con le sue Arizona dotate di inserti in pelliccia, Paco Rabanne, Rick Owens, Jil Sander, Proenza Schoulder con le sue Arizona unisex, Givenchy, Dior, Valentino convinto che le Birkenstock avessero un linguaggio universale e l’icona di ogni shoes addicted, Manolo Blahnik, da sempre grande fan dei sandali Birkenstock, che ha dato vita ai modelli più ridondanti grazie all’uso del velluto, delle fibbie gioiello, della stampa a pois e dei cinturini trasparenti. Nel 2021 il colosso del lusso, LVMH di Bernard Arnault fiuta l’affare e le potenzialità dei sandali teutonici acquistando il brand per, secondo alcune indiscrezioni, quattro miliardi di euro portando l’alone di allure parisienne ai sandali di sughero con i cinturini regolabili. L’azienda controllata da LVMH, lo scorso anno, ha visto incrementarsi il suo fatturato del più ventitré per cento e, secondo alcune indiscrezioni, starebbe considerando di quotarsi in borsa per un valore di otto miliardi di dollari. Le Birkenstock sono l’accessorio più divisivo di sempre nel fashion system, o le si ama o le si odia, non ci sono vie di mezzo…e voi da che parte vi schierate?

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Nel fast fashion spirano venti di guerra e volano stracci tra il colosso svedese del fast fashion, H&M e il colosso cinese dell’ultra fast fashion, Shein. H&M ha citato in giudizio il rivale, davanti ad un tribunale di Hong Kong, per ripetute violazioni della proprietà intellettuale, ma la cosa singolare è che lo stesso H&M, come tutti i colossi del fast fashion, si è “ispirato” alle grandi maison del fashion per le proprie collezioni. L’”ispirazione” è una pratica comune nel fast fashion, ma che oggi tocchi al colosso svedese essere “copiato” non dovrebbe essere uno scandalo e come direbbe qualcuno: “chi di spada ferisce di spada perisce”.

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Il mercato del beauty continua a crescere senza battute d’arresto e, secondo i dati di Cosmetica Italia, nel 2022 ha generato un fatturato con un più dodici per cento rispetto al 2021 e stimando un più quasi otto per cento nel 2023. Le grandi maison del fashion hanno da tempo fiutato l’affare lanciando sul mercato prodotti cosmetici con il proprio nome e dopo Armani, Saint Laurent e Valentino, solo per citare gli ultimi ingressi nel mondo del beauty, oggi tocca alla maison Prada. Dallo scorso primo agosto sul sito della maison è possibile acquistare le linee Prada Skin e Prada Color, ma in seguito sarà possibile poter acquistare fisicamente i prodotti di skincare e make up in alcuni store selezionati nel mondo. Secondo alcune indiscrezioni in Italia arriveranno nei primi di ottobre sugli scaffali della Rinascente della città eterna per poi approdare, nel gennaio 2024, nel mercato statunitense. I prezzi non sono certamente alla portata di tutte, si va dai quarantacinque euro per un rossetto ai trecentosessanta per una crema.

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L’ultima ossessione del fashion system sembra essere la tela demin in tutte le sue interpretazioni, la maison Valentino ci ha dimostrato come elevarlo ad haute couture, prestando il fianco a forti critiche, nella fashion week parigina dedicata all’haute couture. Dopo Valentino è la maison Chanel a concentrare la sua attenzione creativa sul denim con l’intento, sempre più esplicito, di avvicinarsi ai più giovani per poter ampliare la sua fetta di mercato. Dunque non più solo una maison adorata dalle madri della buona società, ma anche dalle loro figlie. Il fiore all’occhiello della maison francese è senza dubbio il suo iconico logo e messa da parte l’allure della discrezione, oggi la maison punta sul mood logomania tanto amato dai milliennals e dalla generazione Z. La sua versione di denim è fatta di tagli e lavaggi differenti, ma che hanno in comune il monogram all-over. Spiazzando tutti, la maison decide di schierarsi all’opposto del mood quiet-luxury scegliendo il mood logomania, un mood che non ci si aspetterebbe da Chanel emblema di glamour e lusso low profile.

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L’idea di provocare e far discutere attraverso una it-bag che riproduca un oggetto di uso comune come una busta per l’immondizia o un sacchetto di patatine, di cui maestro indiscusso è il designer Demna Gvasalia per Balenciaga, ha contagiato anche la maison Louis Vuitton. La maison francese, come Chanel, decide di abbandonare il glamour parisienne per lanciare sul mercato due modelli di borse che imitano la classica borsa termica da spiaggia. La Freezer Handle Soft Trunk e la Freezer Sac Plat hanno la forma e il finish a specchio della borsa termica, ma vendute ad un prezzo ben diverso; Bisogna sborsare tremila settecento euro per la Soft o tremila novecentocinquanta euro per la Plat per aggiungerle alla propria collezione di borse.

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Data:

12 Agosto 2023