Alexis Tsipras, nuovo Premier greco, ha vinto le elezioni politiche promettendo a 11 milioni di cittadini stremati dalla crisi economica di porre fine alle politiche di austerità «imposte dalla Troika». In un intervento pubblicato su Le Monde Diplomatique, circa due anni fa, l’allora leader dell’opposizione aveva avanzato le sue richieste di «riduzione significativa del valore nominale del debito pubblico cumulato» e di «moratoria sul pagamento degli interessi», facendo ricorso alla storia e, in particolare, richiamando il precedente della conferenza di Londra del 1953, tenutasi all’indomani della Seconda guerra mondiale, che permise alla Germania sconfitta e divisa di ripartire.
Le principali potenze mondiali nella Conferenza decisero in sostanza di dimezzare i debiti che la Repubblica federale tedesca aveva accumulato nel corso delle due guerre mondiali. Dopo sei mesi di negoziazioni, e nonostante la forte contrarietà di Atene, l’accordo fu siglato da Konrad Hermann Joseph Adenauer, l’allora cancelliere tedesco, e 21 Stati tra cui l’Italia (guidata all’epoca da Alcide De Gasperi), la stessa Grecia, la Francia e l’Inghilterra. Con le due guerre mondiali la Germania aveva accumulato circa 23 miliardi di dollari di debiti, una cifra pari al 100% del suo Pil, che sarebbe stato impossibile per i tedeschi ripagare per intero. L’intesa trovata con l’esclusione dei Paesi del blocco orientale consentì alla Repubblica federale di dimezzare i propri debiti ed estese il tempo necessario a rimborsare il debito rimanente a 30 anni.
L’accordo stabiliva anche una «clausola di sviluppo» che consentiva al Paese di destinare al pagamento del debito non più di un ventesimo del suo «reddito da esportazione». Clausola questa che secondo molti osservatori fu alla base del miracolo economico tedesco del secondo dopoguerra e della leadership teutonica nelle esportazioni. Il trattato del ’53 inoltre consentiva alla Germania di posticipare una parte dei pagamenti a dopo la riunificazione. Quando questo avvenne, nel 1990, l’allora cancelliere tedesco non rinegoziò le cifre da rendere perché questo avrebbe significato il default del Paese. La Germania ha comunque pagato parte dei suoi debiti sia a creditori pubblici sia a imprese private. L’ultimo versamento da 69,9 milioni di euro è stato effettuato nel 2010. Lo stesso, secondo Tsipras, dovrebbe essere fatto oggi con la Grecia e con i Paesi dell’Europa in difficoltà.