Al momento della scelta c’era chi non sapeva, chi non voleva. E chi, invece, sapeva chiaramente da che parte stava e non aveva dubbi.
Come Aldo Gastaldi. Un ragazzo come tanti: studiava economia all’università di Genova, lavorava per pagarsi gli studi. Amava la montagna, camminare per ore nella natura. Poi però era arrivata la chiamata alle armi e il suo futuro divenne improvvisamente incerto e buio.
L’8 settembre si trovava a Chiavari al comando di un plotone del Genio. E al momento di scegliere Aldo non ebbe dubbi. Rifiutò di passare alla Repubblica di Salò.
Aldo Gastaldi – “Bisagno” il partigiano
In un paese allo sbando, lui aveva le idee chiare, e così il sottotenente Aldo Gastaldi lasciò i suoi uomini liberi di andarsene o restare con lui, nascose le armi per non farle trovare ai tedeschi, e poi divenne “Bisagno” il partigiano. Il primo a salire in montagna e dare vita a un gruppo di resistenza nel genovese.
Il comandante Bisagno era severo e rigoroso ma estremamente generoso. Faceva i turni di guardia più impegnativi, sempre in prima linea nelle azioni più pericolose, sempre l’ultimo nel prendere il cibo.
Proprio grazie al coraggio e alla determinazione del partigiano Bisagno, come di tanti altri eroi della Resistenza, il nostro paese è potuto uscire dall’incubo del nazifascismo.
Oggi non è una data come tutti i giorni. Oggi ricordiamo chi ha scelto di stare dalla parte giusta.
(Bisagno, morto nel 1945, è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare. Nel 2019 è stato avviato il processo di beatificazione)