e. Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro” ma su quale sia la loro identità “lo dovrebbe dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali”. E’ uno dei passaggi chiave dell’intervista esclusiva che Maria Rosaria Boccia ha dato al quotidiano ‘La Stampa’ in cui ripercorre molti punti del suo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che sarebbe – “secondo me” spiega – sotto ricatto. Per sostenere la propria versione la donna – che si definisce “imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding”, specializzata in “moda e comunicazione in generale” e ideatrice in parlamento “di due intergruppi” – fa capire di avere “dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Sono documenti, spiega, “che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito”. Ma non solo: ” Io ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi”.
Quanto alla relazione privata ammessa in tv da Sangiuliano “anche questo dovrebbe chiarirlo lui. C’è stata molta confusione fin dall’inizio nella comunicazione di questa sfera” osserva. “Confermo che il ministro è un po’confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”. Sul fatto che pubblicare questi messaggi sia un reato “a me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non sono un reato”.
Altro punto i viaggi in auto ufficiali: “Sono sempre stata con il ministro anche in lunghe trasferte, abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma e un altro a Roma”. Di questi viaggi “ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un amico». Tornando all’intervista di Sangiuliano al TG1 “mi ha fatto sorridere” , spiega, aggiungendo – in riferimento all’atteggiamento della premier Giorgia Meloni che l’ha definita ‘questa persona’ . che “chi si richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità” come la presidente del Consiglio ha fatto “quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social”. “Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista”. Maria Rosaria Boccia – che ricorda di lavorare spesso gratis “per passione e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum” – contesta poi le accuse di essere stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro: «Hanno molta fantasia». Se da un certo punto però ha iniziato a registrare tutti i suoi rapporti con Sangiuliano la motivazione, spiega, è perché “a fine luglio…il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”.
L’imprenditrice si dice convinta di non aver commesso qualche reato: “Forse il reato lo commette chi dice bugie. Io ho sempre e solo detto la verità». “Io mi sento tradita dalle persone a cui voglio bene. Sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata”. Ma se “lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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