Brexit, ok Ue al divorzio
Via libera dai 27 leader dell’Ue all’accordo di divorzio tra Londra e Bruxelles. Ad annunciarlo, via Twitter, è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo il vertice straordinario europeo sulla Brexit. “I 27 dell’Ue hanno approvato l’accordo di divorzio e la dichiarazione politica congiunta sulle relazioni future tra Regno Unito e Unione europea” si legge nel tweet. “Una cosa è certa – ha poi aggiunto Tusk al termine del vertice – rimarremo amici per sempre”. Ora la palla passa al Parlamento britannico che dovrebbe votare l’accordo prima di Natale. Per Theresa May la strada è però impervia, visto che la premier britannica non gode della maggioranza per farlo approvare. JUNCKER: “GIORNO TRISTE” – L’annuncio di Tusk è arrivato dopo la dichiarazione del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, che a margine del vertice ha definito l’evento “un giorno triste, non un momento di gioia ma una tragedia, perché un grande Paese lascia l’Unione europea. Ma abbiamo trovato un accordo con la Gran Bretagna, che è il migliore possibile“. Per rafforzare il concetto, dopo il vertice, Juncker ha abbandonato il francese per dirlo in inglese. “Chi pensa che respingendo questo accordo potrà averne uno migliore sarà immediatamente deluso” ha sottolineato in un messaggio rivolto ai tories ribelli, che contestano alla premier britannica Theresa May l’intesa raggiunta. Juncker ha anche voluto rimarcare la forte unità mantenuta dai 27 Paesi rimanenti dell’Ue durante tutto il negoziato. E ha dichiarato che l’intesa raggiunta all’ultimo momento su Gibilterra “è buona per la Spagna”.
Anche il negoziatore europeo Michel Barnier ha sottolineato in conferenza stampa che “l’accordo è il migliore possibile, date le circostanze”. Soddisfatti dell’accordo il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel – che citato dalla Bbc ha affermato: “E’ un divorzio, non un funerale” – e il premier italiano, Giuseppe Conte: “Non possiamo essere contenti, c’è una qualche nota di tristezza – ha detto – ma siamo anche confidenti che quando si concluderà questo percorso avremo un partenariato strategico e privilegiato con il Regno Unito”.
SALVINI – “Se c’è un voto, il voto va sempre rispettato, ma l’Europa ora deve farsi un esame di coscienza perché in ogni caso la Gran Bretagna era uno dei Paesi che aveva più vantaggi dall’appartenenza all’Unione, pur avendo tenuto la sua moneta, quindi se un Paese così importante ha deciso di uscire evidentemente a Bruxelles qualcuno ha sbagliato qualcosa” ha poi detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, in un’intervista all’AdnKronos. “Ne ho parlato sia con Conte che col ministro degli Esteri – va avanti Salvini – quel che mi interessa ora è tutelare i 700mila italiani che sono là e le imprese italiane che lavorano” in Gb. “Poi loro hanno fatto la loro scelta ed era giusto assecondarla…”.
MAY SODDISFATTA – Dal canto suo, Theresa May non ha condiviso la tristezza degli altri capi di Stato: “Molti colleghi europei sono tristi e anche molti miei connazionali nel Regno Unito, ma credo che sia il momento di fare un passo avanti – ha affermato la premier britannica -. Sono ottimista sul futuro del nostro Paese, rimarremo amici con l’Europa. Lasciamo l’Unione europea ma non l’Europa e continueremo ad avere buoni rapporti”. L’accordo siglato a Bruxelles, ha osservato ancora May è “il migliore possibile e ’unico accordo sul tavolo” e il Parlamento britannico dovrebbe approvarlo. Si “voterà su questo prima di Natale e deciderà se scegliere la strada di un futuro luminoso o se aprire le porte a un futuro incerto e diviso per il Paese”.
DUP DELUSO – Il Dup, invece, si è detto “deluso” della decisione della premier britannica di procedere con l’accordo. Per la leader del partito unionista nordirlandese, Arlene Foster, l’accordo “va contro tutto quello che il Dup ha promesso”, ha detto citata dalla Bbc. Il Dup, che sostiene dall’esterno il governo di minoranza della May è contrario alla clausola di “backstop” che dovrà garantire il mantenimento di una frontiera aperta fra Irlanda e Irlanda del Nord. Il timore degli unionisti è che si arrivi in futuro a una frontiera commerciale nel mare d’Irlanda, separando l’Irlanda del nord dal resto della Gran Bretagna.
LE CONCLUSIONI DEL VERTICE – Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni del vertice “sostiene l’accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e invita la Commissione, il Parlamento e il Consiglio a intraprendere i passi necessari per assicurare che l’accordo possa entrare in vigore il 30 marzo 2019, in modo da garantire un’uscita ordinata” della Gran Bretagna dall’Unione europea. I 27 leader hanno approvato inoltre la dichiarazione politica che delinea il quadro per le future relazioni fra Londra e Bruxelles. Il Consiglio “ribadisce la determinazione dell’Unione di avere una partnership più stretta possibile con il Regno Unito” in linea con la dichiarazione politica. L’approccio della Ue continuerà a essere definito dalle posizioni e dai principi definiti nelle linee guida concordati dal Consiglio europeo.
Prove di dialogo
E’ ottimista il premier Giuseppe Conte quando, dopo due ore di cena al 13esimo piano del Berlaymont con Jean Claude Juncker, ammette che l’incontro “non è risolutivo” ma che ci sono comunque margini per portare avanti a ritmo serrato il dialogo con l’Ue. Di più. “Confido che il dialogo possa aiutare a evitare la procedura di infrazione” ha affermato Conte, sicuro che la sua missione di aprire un fronte politico con Bruxelles sulla manovra sia ormai compiuta.
E d’altra parte non potrebbe essere diversamente, visto che stamattina è lo stesso presidente della Commissione europea ad allontanare lo spettro del pugno duro con Roma: “Non siamo in guerra con l’Italia – ha detto Juncker a margine del vertice europeo sulla Brexit -. Abbiamo avuto un incontro vivace e interessante con il presidente Conte e abbiamo deciso di tenere aperto un dialogo permanente per colmare le distanze e le divergenze che ci possono essere fra la Commissione europea e l’Italia”. Poi si è rivolto ai cronisti in italiano, dicendo: “Ti amo Italia”.
La cena a Bruxelles è iniziata subito dopo l’incontro di Juncker con la premier britannica Theresa May. Alle 19.30 Conte ha salutato il presidente della Commissione europea con un grande sorriso, ha teso la mano e poi ha esclamato: “Non litighiamo, we are friends“. Poi i due si sono direetti a tavola assieme agli altri commensali, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici.
Esclusa dal menu della cena la discussione sui saldi finali della manovra finanziaria del 2019. Pur ribadendo che l’esecutivo non intende rinunciare alle “riforme qualificanti” della Finanziaria, l’incontro con Juncker si è basato sul “rispetto reciproco”, ha spiegato il premier. “Il clima è stato molto sereno, di confronto, abbiamo parlato – ha aggiunto oggi Conte, prima del vertice sulla Brexit -. Abbiamo parlato di quello che stiamo facendo: in cinque mesi abbiamo rivoluzionato il Paese e continueremo a farlo”.
E’ presto per dire se la missione di Conte produrrà gli effetti desiderati. Certo è che l’obiettivo del premier, arrivato a Bruxelles con un dossier di una quarantina di pagine sembra centrato: trattare con l’Eu, negoziare a oltranza. Il tutto senza mettere mano alle riforme, certo, ma di sicuro senza interrompere il dialogo con l’Europa sulla manovra. L’imperativo con l’Europa è uno e uno soltanto: “mantenere aperto il dialogo”, anche perché il negoziato deve andare avanti. E il tempo stringe. La procedura di infrazione per debito eccessivo è alle porte e Conte lo sa. Ecco perché ha sottolineato è “interesse reciproco” che i tempi siano “distesi” e il più lunghi possibile.
Mentre Conte cenava a Bruxelles, in Italia i due principali azionisti del governo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio difendevano a spada tratta la manovra. “Chiedo rispetto per quei 60 milioni di italiani che, con 5 miliardi regalati ogni anno all’Europa, non si aspettano gli insulti, ma vogliono avere la possibilità di studiare, lavorare, andare in pensione”. ha scritto su Facebook Matteo Salvini proprio mentre Conte si preparava a sedere a tavola con Juncker: “Al governo mi hanno mandato loro e a loro rispondo, e non arretro” si è affrettato a sottolineare il vicepremier. Anche Di Maio, non pensa lontanamente che le due misure principali della legge di Bilancio possano subire modifiche sostanziali: “Reddito e quota 100 – ha ribadito – non si toccano”.
Una soluzione di compromesso con l’Europa, però, va trovata. Se Roma non si ’redime’ modificando la manovra in Parlamento e in assenza di interventi sostanziali, a gennaio il dossier approderebbe all’Ecofin per il via libera finale. E a quel punto la procedura di infrazione per deficit eccessivo potrebbe avere il via libera. Uno scenario da scongiurare e di cui probabilmente si parlerà stasera a Palazzo Chigi, durante il vertice convocato dopo le 22 per fare il punto sulla manovra. Alla riunione di questa sera dovrebbero essere presenti Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro Tria.
Osaka si aggiudica Expo 2025
Osaka ospiterà l’edizione 2025 dell’Expo. La città giapponese si è imposta sulla candidatura russa di Ekaterinburg e su quella kazaka di Baku. Osaka organizzerà un’Esposizione sul tema ’Designing Future Society for Our Lives’, ’Progettare la futura società per le nostre vite’. L’Expo si tiene ogni 5 anni e dura 6 mesi. Dopo l’edizione 2015 allestita a Milano, toccherà nel 2020 a Dubai.
Compra un box e trova 7,5 mln di dollari
Un box auto comprato ’al buio’, e arriva l’affare della vita. E’ quanto accaduto a un anonimo acquirente americano, che si è ritrovato milionario dopo aver comprato il magazzino all’asta per soli 500 dollari. A raccontare in un video pubblicato su Twitter la vicenda, che ha però un inaspettato epilogo, è stata la star del programma tv ’Affari al buio’ Dan Dotson.
Dotson ha spiegato infatti di aver ricevuto l’informazione da una donna durante un evento di beneficenza in California: “Mio marito – avrebbe detto la donna alla star tv Usa – lavora per un ragazzo che ha comprato un’unità da voi per 500 dollari e all’interno ha trovato una cassaforte. Quando l’hanno aperta, dentro hanno trovato 7,5 milioni di dollari“.
Un sogno ad occhi aperti per il fortunato cacciatore di affari, che però è stato successivamente contattato dall’avvocato dei precedenti proprietari. Parlando con ’Blast’, Dotson ha aggiunto come all’uomo sia stata fatta un’offerta di 600 mila dollari per la restituzione del denaro ritrovato in cassaforte. Offerta rifiutata dall’anonimo acquirente, che ne ha però accettata una seconda, più consistente: una ’ricompensa’ di 1,2 milioni di dollari in cambio dei restanti 6,3.
La star di Storage Wars – ha spiegato ancora il Daily Mail – non ha rivelato l’identità del fortunato acquirente né quella della donna che gli ha confidato la notizia. Dotson, inoltre, non ha voluto rivelare nemmeno la località in cui il box è stato acquistato né tantomeno la data di acquisto. Tanti quindi i dettagli ancora sconosciuti della vicenda, dalla presenza di una cassaforte solo apparentemente abbandonata, ma carica di soldi, all’interno di un box in vendita e, soprattutto, sulla provenienza del denaro.