Il vaso di Pandora della corruzione si è scoperchiato anche in Inghilterra e per l’esattezza a Buckingham Palace. Il simbolo per antonomasia del “self control” e del ben noto “fair play” anglosassone è seriamente impacciato a causa di un caso legato al dilagare sotterraneo di corruzioni e di mazzette.
Tal Ron Harper, 61 anni, manager addetto all’amministrazione delle residenze della famiglia reale, è finito sotto processo con la pesante accusa di aver preso bustarelle per 100 mila sterline da alcune compagnie, in cambio di sostanziosi contratti per lavori all’interno dei Palazzi.
Con lui, altre nove persone, sono state incriminate per corruzione e attività fraudolenta: la prima udienza si terrà alla Southwark Crown Court di Londra il 12 agosto p.v.. Secondo il Daily Telegraph, giornale britannico molto diffuso e stimato, quei sostanziosi contratti per lavori all’interno dei Palazzi sono stati pagati con parte dei denari pubblici destinati alla famiglia reale. Il manager Ron Harper avrebbe posto in atto la sua attività truffaldina per oltre cinque anni, fra il 2006 e il 2011. Stranamente però l’Harper è stato sospeso e sollevato da ogni responsabilità e mansione solo nell’anno 2012 … perché?. Secondo l’accusa, il costo dei lavori veniva accresciuto al fine di inglobare la mazzetta che sarebbe andata all’Harper, che ha potuto agire incontrastato e senza problemi di sorta alcuna.
I contratti, gonfiati appositamente oltre misura, riguardavano sia la ordinaria che la straordinaria manutenzione di tre palazzi, Buckingham Palace, St James e Kensington Palace, la residenza di William e Kate. Manutenzione questa che costa molti milioni di sterline che vengono prelevati dalle tasse che pagano i sudditi di Sua Maestà e che negli anni ha visto lievitare a dismisura il salato “conto” per i contribuenti inglesi. Le compagnie coinvolte e finite sotto accusa sono fornitori di impianti per l’aria condizionata, scaldabagni e servizi elettrici.
Due di queste società, tra gli altri vantaggi, hanno perfino ricevuto il tanto ambito “Royal Warrant”(trattasi di un ricercato riconoscimento di qualità per i marchi e per le aziende che riforniscono la famiglia reale inglese). Un’altra società coinvolta nel processo aveva regalato al manager Harper uno scaldabagno per la sua abitazione privata. In un articolo postato sul sito della monarchia britannica, l’ex funzionario, con inedito coraggio si vantava perfino di riuscire a tenere bassi i costi della bolletta dell’elettricità a Buckingham Palace.
Il processo, che vedrà la luce a giorni, è destinato certamente a riaccendere l’annosa polemica sui veri costi relativi al mantenimento della famiglia reale e delle loro relative residenze. Secondo i dati ufficiali rivelati a giugno c.a., per la famiglia Windsor e i numerosi palazzi da loro utilizzati sono stati spesi nell’ultimo anno fiscale 35,7 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro), approssimativamente due milioni in più rispetto all’anno precedente. Una considerevole parte della somma, oltre al pagamento dello staff e al pagamento dei viaggi ufficiali, è finita nella manutenzione e nel restauro delle residenze, da Buckingham Palace alla dimora di William e Kate, costata in due anni ben oltre 4,5 milioni di sterline.