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BULGARIA AL VOTO

Mesi, settimane e giorni concitati in Bulgaria. L’Est Europa, fanalino di coda preoccupante per la questione Covid-19, si trova ora per l’ennesima volta ad una tornata elettorale. In Bulgaria infatti oggi si voterà per il ballottaggio delle presidenziali.

Ripercorrendo la cronistoria politica bulgara, è necessario tornare ad aprile per identificare i primi tumulti governativi. La scorsa primavera, infatti, in Bulgaria sono andate in scena le prime delle tre tornate di elezioni politiche. La cacciata del partito di centrodestra GERB, dopo più di dieci anni al comando della Bulgaria, non è coincisa con un ritorno alla stabilità. Durante le due precedenti elezioni, in aprile e luglio, gli attriti interni alle opposizioni contro l’ex premier Boyko Borisov non hanno permesso la realizzazione di un governo stabile.

Dopo le due consultazioni in primavera ed estate, senza risultato, si è arrivati allo scorso 14 novembre con le terze elezioni politiche in un anno. Già solo pensare a tre tornate elettorali fotografa l’instabilità e la frammentazione del Paese, peraltro con bassissima affluenza ad ogni convocazione.

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Nonostante ciò, l’ultima votazione dell’Assemblea nazionale bulgara ha fornito qualche interessante segnale. L’affluenza si è mantenuta ampiamente sotto il 50%, ma ha duramente ridimensionato i partiti tradizionali come il Gerb ed i socialdemocratici (Bsp), premiando un movimento nato appena qualche mese fa, ovvero il Partito del Cambiamento. Il partito, fondato dai due imprenditori Kiril Petkov e Aden Vassilev, vince con il 25,5%, davanti al Gerb fermo al 24% ed al Bsp con il 15%. Seggi anche per il Partito populista (Itn), il Partito della minoranza turca e Democrazia bulgara, che superano tutti lo sbarramento del 4%.

La vittoria però non basta a garantire la stabilità. Necessarie saranno coalizioni ed alleanze, per scacciare lo spettro delle quarte consultazioni in un anno. A fare da traino al Partito del Cambiamento è stata sicuramente la tolleranza pari a zero verso la dilagante corruzione bulgara e delle proposte di riforma nei settori chiave del Paese. Tutto ciò ha portato i cittadini a dare una chance a questo neo partito, che in soli due mesi è arrivato a Sofia. Inoltre va ricordato come la Bulgaria sia al momento uno dei Paesi con il più basso tasso di vaccinazioni per Covid in Europa. Si registra uno dei più alti tassi di decessi e contagi pro capite, su sette milioni di abitanti, con solo il 20-30% della popolazione vaccinato.

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In parallelo alle politiche, è andato in scena anche il primo turno delle elezioni presidenziali. A primeggiare è il Capo di Stato uscente Rumen Radev, con oltre il 49% di consensi. Dietro di lui, il rettore dell’Università di Sofia Anastas Gerdzhikov con il 26%. Il ballottaggio sarà necessario, in quanto in Bulgaria l’elezione del Presidente e Vicepresidente è legittima al primo turno se supera più della metà dei voti effettivi e se l’affluenza alle elezioni è maggiore del 50%. Ovviamente così non è stato, e di conseguenza oggi si torna al voto. Questi i risultati completi del primo turno delle presidenziali: Rumen Radev ed Iliana Yotova 49.3%, Anastas Gerdzhikov e Nevyana Miteva 25%, Mustafa Karadayi ed Iskra Mihailova 9 %, Lozan Panov e Maria Kasimova-Moase, 4.2%.

Con questi numeri sembra scontata la riconferma per il secondo mandato di Radev, ma tutto può succedere.

Ricordiamo, a tal proposito, il funzionamento della struttura governativa della Bulgaria. Il Presidente e Vicepresidente sono eletti per cinque anni ed un massimo di due mandati. L’Assemblea Nazionale unicamerale è composta da 240 membri per un mandato di 4 anni. Il Consiglio dei ministri è nominato dal primo ministro, a sua volta eletto dall’Assemblea Nazionale. Con una maggioranza di 121 parlamentari la Bulgaria può avere un governo di coalizione. Questi i partiti che formano l’Assemblea: il Nuovo partito centrista PP (We Continue the Change), l’ex partito di governo GERB (Citizens for the European Development of Bulgaria), ITN (There Are Such People), CB (Coalition for Bulgaria), DPS (Movimenti for Rights and Freedoms) e DB (Democratic Bulgaria).

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Data:

21 Novembre 2021