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BUON COMPLEANNO PAPA FRANCESCO

80 anni fa a Flores, in Argentina, nasceva Jorge Mario Bergoglio, l’uomo che il 13 marzo del 2013 sarebbe diventato papa col nome di Francesco.

Era arcivescovo di Buenos Aires e aveva dedicato il suo sacerdozio ai poveri, alla gente comune, ai dimenticati, senza mai preoccuparsi di apparire diverso da com’è realmente: semplice e diretto. È il padre di tutti Francesco e a tutti porta la parola di Dio, interpretata secondo i dettami del cuore. Lo fa con i fatti, non sottraendosi ai compiti più umili del suo governo religioso perché è l’umiltà il veicolo più efficace della compassione, l’unica forza in grado di compiere i miracoli. Commuove e co-muove, mettendo in moto l’amore per la Vita, in ogni sua espressione. Chi vive nel cuore, è pervaso di quella coscienza cristica che lo rende capace di perdonare, di aiutare senza mai risparmiarsi, nella cultura di quel senso di fratellanza che accomuna gli esseri al di là delle distanze. È questa la Via di Bergoglio, una Via del Fare, che mira alla ricchezza dello Spirito, rinnegando quella materiale.

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Ecco l’essenza della Missione, di cui, quale primus inter pares è portatore, come fu Gesù, il figlio di Dio, fattosi uomo. Sono le azioni materiali, rese possibili attraverso il corpo, che attuano l’evoluzione, sostenuta dal percorso di fede. È l’opera consapevole a permetterci di percepire nell’anima quell’essenza divina che ci rende “figli di Dio”, passando dalla discesa nel profondo di noi stessi. È lì che risiedono le paure, i dubbi, propri dell’essere umano, che possono dissolversi solo incontrando la luce della conoscenza.

Così nel Getsemani Gesù disse: “Padre, se puoi allontana da me questo calice amaro, ma se non vuoi lo berrò fino in fondo”.

E ancora poi sulla croce: “Padre perché mi hai abbandonato?”. Quando abbiamo paura, l’ego prende il sopravvento, interrompendo il flusso delle informazioni che ci arrivano dall’alto. Quell’alto che solo una fede matura ci porta a conoscere e comprendere. È l’alto che non ci abbandona poiché è in noi, l’amore, inteso come principio di creazione dal quale siamo nati e del quale, per induzione olografica, siamo naturali portatori.

E coscienza cristica è amore incondizionato verso Dio e dunque verso ogni essere vivente poiché ciascuna creatura è il riflesso del Creatore.

In quest’ottica si situa l’azione, la cura dei bisognosi, dei poveri, degli emarginati, dei deboli. L’apertura al “diverso” che non deve spaventare, ma unire.

Francesco si batte affinché Dio possa essere lo stesso per tutti e il presente possa tessere, sull’esempio del passato insanguinato dalle guerre di religione, le reti dell’amore universale, un concetto tanto semplice quanto immenso.

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Unione e compassione sono dunque le parole chiave del Pontificato di Bergoglio, nel quale si riverbera un sacerdozio di servizio, assimilato al concetto luterano di identificazione diretta dei fedeli con Dio.

Un sacerdozio missionario che accompagni l’uomo moderno nel confronto individuale con i suoi dubbi e i suoi timori e che lo porti a rafforzare la sua fede, nella consapevolezza che in essa si celi la chiave della sua evoluzione, cuna di un mondo capace di elaborare il suo progresso, nel convincimento che una visione fondata sulla compassione e sul rispetto possa cristallizzare una realtà migliore.

Felice compleanno papa Francesco.

Data:

17 Dicembre 2016