Dopo le gare Fiorentina-Sampdoria (1-2), Sassuolo-Crotone (4-1) e Udinese-Roma (0-1), la terza giornata del campionato di Serie A 2020-2021 è proseguita con le vittorie dilaganti dell’Atalanta sul Cagliari (5-2) e del Milan contro lo Spezia (3-0), ma anche con i successi di misura di Benevento e Parma rispettivamente contro il Bologna e il Verona per 1-0. È terminato 1-1, invece, il big match della giornata, Lazio-Inter, con le squadre che hanno terminato la gara in dieci in virtù delle espulsioni, nella ripresa, di Immobile e Sensi. Con questi risultati Atalanta e Milan guidano la classifica di serie A con 9 punti.
CASO NAPOLI
Ma questo terzo turno è stato caratterizzato soprattutto dall’annullamento del big match tra Napoli e Juventus decretato dall’arbitro Doveri per la mancata presenza della squadra partenopea allo “Juventus Stadium” di Torino.
Una decisione – quella azzurra – scaturita in seguito ad un presunto divieto di spostamento che la Asl di Napoli avrebbe imposto alla società partenopea dopo aver accertato la positività di Elmas e Zielinski. Ma da qui nasce l’equivoco perché nel documento della Asl di Napoli, in realtà, si fa riferimento solo alla necessità dell’isolamento fiduciario per il resto della squadra che è stata a contatto con i calciatori contagiati.
Un dubbio, peraltro, puntualmente chiarito dallo stesso Direttore Generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva: “Noi – ha dichiarato su Rai 2 nel corso del programma 90° Minuto – non abbiamo mai espresso alcun divieto di partire o di giocare perché non è nelle nostre competenze, ma solo affermato che i giocatori e membri dello staff del Napoli sono in quarantena presso il domicilio dichiarato”.
In effetti si tratta di un provvedimento ordinario e corretto dal punto di vista sanitario, ma che si scontra con “il Protocollo di atleti professionisti – come riporta l’Ansa – varato dal Ministero della Salute che prevede la possibilità per i calciatori, a fronte della negatività del tampone, di scendere in campo e consentire il regolare svolgimento della gara. Salvo poi riprendere il periodo di quarantena fino al termine previsto”.
Da che parte sta dunque la ragione? Dalla parte del Napoli di De Laurentiis o da parte della Juventus?
Secondo il Protocollo(rettificato il 2 ottobre in linea con le norme Uefa), in realtà, la gara si sarebbe dovuta disputare: “Qualora – si legge alpunto 1 – uno più calciatori dello stesso club risultassero positivi al virus SARS-CoV-2, la gara – fermo quanto previsto ai punti 4 e 5 (in materia di rinvio, ndr) – sarà disputata, secondo il calendario di ciascuna competizione, purché il Club in questione abbia almeno tredici calciatori disponibili (di cui almeno un portiere) e alla condizione che i suddetti calciatori siano, in ogni caso, risultati negativi ai test che precedono la gara in questione in ossequio al Protocollo della Figc”.
Ma nel Napoli sono risultati positivi al tampone – come già anticipato – solo Elmas e Zielinski. Troppo pochi per poter pensare ad un rinvio giustificato. Senza pensare al fatto che già altre squadre hanno giocato nonostante si fossero trovate nella medesima situazione. In questi casi, allora, perché tutto si è svolto regolarmente? Cosa c’è stato di diverso?
In effetti i dubbi sono tanti, ma le risposte poche. Fermo restando che le regole non dovrebbero mai essere cambiate in corso d’opera, da questa vicenda emerge la chiara necessita di rivedere il Protocollo per stabilire una volta per tutte la strada più giusta da percorrere, anche perché questo caso potrebbe creare un pericoloso precedente.
Ora, intanto, la parola spetta al Giudice Sportivo che dovrebbe ufficializzare la sconfitta a tavolino ai danni del Napoli per 3-0 (più un possibile punto di penalizzazione). Ma quasi certamente la vicenda non finirà qui.
(Foto da adnkronos.com Ipa/Fotogramma- si ringrazia)