Ancora una volta, i riflettori sono puntati sul calcio, su quella parte di calcio malato e che sembra davvero difficile da curare.
Dopo circa tre anni, Il calcio scommesse torna a far parlare di sé in maniera forte, coinvolgendo, anche in questo nuovo filone di indagini denominato «Last Bet», una ventina di calciatori (alcuni ancora in attività), tra cui spiccano nomi illustri del calibro di Rino Gattuso ( che ha dichiarato con toni forti la propria innocenza) e Cristian Brocchi (incredulo) con l’accusa ipotizzata dalla procura in associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Le partite incriminate, invece, sarebbero una ottantina, di cui poco meno di un terzo sono di serie A. Tra queste, nel mirino della procura sono finiti, anche, nomi di squadre come Milan, Juventus, Inter e Lazio (tanto per citarne alcune). Sempre nell’ambito dell’indagine <>, oltre agli indagati, sono arrivati i primi quattro arresti da parte degli agenti della squadra mobile di Cremona e del Servizio Centrale Operativo (Sco) di Roma.Si tratta di due persone che sembrerebbero aver ricoperto il ruolo di intermediari, il loro probabile factotum e un dirigente di una squadra di calcio di un campionato minore.
Ma oltre ai campionati precedenti, secondo il gip Guido Salvini sarebbe emersa la reale possibilità di ulteriori manipolazioni dei campionati in corso.
Senza dimenticare che, sempre dall’ordinanza del gip Guido Salvini, sembrerebbe che le persone arrestate nel settembre 2013 a Singapore, avrebbero provato a «taroccare» anche i Mondiali di calcio che si terranno in Brasile nel 2014 .Se ciò fosse vero, non ci sarebbe da stare allegri. Da quando, nel 1980, è scoppiato il primo caso, in Italia, legato al calcio scommesse, il malessere attorno a questo sport è addirittura accresciuto. Dopo 34 anni rimane un nodo aperto, una piaga sociale oltre che sportiva, non solo italiana, ma addirittura mondiale. Sarebbe un errore dire che tutto il calcio è incancrenito da questo male , ma sarebbe altrettanto un errore sottovalutare il fenomeno del calcio scommesse, anche perchè il rischio maggiore che potrebbe derivare da questa nuova ondata di marciume potrebbe essere la disaffezione dei tifosi e degli sportivi in genere verso questo sport.E se fosse un male necessario? E se fossero proprio i tifosi i medici più adatti a curare questo male, concertando una protesta generale o, magari, boicottando seriamente gli stadi per un po’ di tempo o semplicemente richiedendo i danni morali per il danno incalcolabile a loro arrecato? D’altronde, perché andare allo stadio (togliendo tempo alla famiglia o ai propri hobby ), soffrire o gioire per la propria squadra se poi il risultato è già stato stabilito in partenza?
Se si dovesse continuare di questo passo il calcio, oggi, sarà destinato a morire. D’altronde, il commento del procuratore di Cremona, Roberto Di Martino –“Nonostante le indagini e gli arresti buona parte di questi personaggi continuano a fare quello che facevano prima»-, è emblematico di quanto sia radicato e costantemente in movimento questo fenomeno, oltre che delle conseguenze che causa.Ormai, infatti, tra i tifosi serpeggia un male dilagante: l’insinuazione. Non ci si chiede più se un rigore sia giusto oppure no, ma se sia stato causato apposta oppure no, per taroccare la partita.Intanto, mentre, si aspetta che la giustizia compia il proprio corso e che individui eventuali colpevoliviene spontaneo chiedersi: dov’è finito il vecchio sano calcio di un tempo?