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CANADA E G7 – Tra Guerra Commerciale con gli USA e Crisi Globali

Il Canada, in piena guerra commerciale con gli Stati Uniti, ospita, a Charlevoix, in Quebec, il G7 dei ministri degli Esteri. Questo evento segna l’inizio della presidenza di turno canadese, che ha raccolto il testimone dall’Italia, e precede il summit dei leader previsto a giugno a Kananaskis. Il Paese arriva a questo appuntamento in un momento di grande tensione, scosso dalle minacce di dazi provenienti dall’altro lato del confine e con una nuova guida politica: Mark Carney, ex governatore della Banca centrale, è stato eletto a larga maggioranza alla guida dei Liberali e succederà a Justin Trudeau come primo ministro.

Il Dossier Ucraina e le Tensioni con gli USA

Nelle eleganti stanze dell’hotel Fairmont Le Manoir Richelieu, gioiello di fine Ottocento che ha ospitato personalità come il presidente americano William Howard Taft e Fred Astaire, i ministri degli Esteri dei Sette Grandi si riuniscono per affrontare alcune delle crisi più urgenti del nostro tempo. Al centro del dibattito c’è il dossier Ucraina, che ha acuito le distanze tra le due sponde dell’Atlantico. Dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Washington sembra avvicinarsi sempre più a Mosca, allontanandosi dagli alleati europei.

Per il segretario di Stato americano Marco Rubio, l’incontro in Canada rappresenta il suo primo G7 ufficiale, anche se il formato si è già riunito in via informale a margine della conferenza internazionale sulla sicurezza a Monaco. Rubio arriva a Charlevoix direttamente da Gedda, in Arabia Saudita, dove ha incontrato una delegazione ucraina guidata da Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale di Kiev. L’obiettivo è stato quello di tracciare una via per la pace e riannodare i fili del rapporto con Kiev, messo a dura prova dal drammatico scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca. Per ora, gli Stati Uniti hanno ottenuto il via libera ucraino a una tregua di 30 giorni.

Kiev e il Riarmo dell’Europa

La vigilia del G7 canadese è stata caratterizzata da una serie di eventi che riflettono le tensioni globali. Tra le minacce – poi rientrate – di Elon Musk di spegnere Starlink al fronte e il massiccio attacco con droni contro la regione di Mosca, il clima rimane teso. Per l’Ucraina, la situazione è particolarmente difficile, mentre l’Europa si trova a dover affrontare la possibilità che gli Stati Uniti non garantiscano più la sua sicurezza come in passato.

In questo contesto, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di investimenti da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’UE, un progetto che ha trovato il sostegno del ministro italiano Antonio Tajani. “Garantire la sicurezza dell’Europa non significa solo corsa alle armi, ma anche protezione dei confini, sicurezza dei trasporti e del Mediterraneo,” ha dichiarato Tajani. Tuttavia, il finanziamento del piano ReArm Europe rimane un tema divisivo, con proposte che spaziano dal debito comune al dirottamento di fondi già stanziati.

Gran Bretagna e Francia si sono dichiarate pronte a inviare truppe in Ucraina nell’ambito di una missione NATO, ma l’Italia, con la premier Giorgia Meloni, ha chiarito che eventuali truppe italiane saranno inviate solo sotto mandato ONU. Per ora, Farnesina, Chigi e Quirinale ritengono prematuro discutere dell’invio di soldati italiani.

Gaza e Dazi: Altri Temi Caldi sul Tavolo

Oltre all’Ucraina, i ministri degli Esteri discuteranno anche della guerra a Gaza e della guerra commerciale dei dazi scatenata da Trump. Sul fronte mediorientale, i negoziati sul futuro della Striscia di Gaza sembrano essere a un punto di stallo. Israele punta a estendere il cessate il fuoco per riportare a casa tutti gli ostaggi, mentre Hamas chiede l’attuazione della fase due dell’accordo, che prevede il ritiro militare israeliano. I Paesi arabi hanno proposto un piano congiunto per il futuro della Striscia, ma la sensazione è che l’ultima parola spetterà a Trump.

Sul fronte commerciale, il Canada è al centro di un durissimo braccio di ferro con l’amministrazione americana. Trump ha minacciato dazi contro il vicino settentrionale, accusandolo di pratiche commerciali svantaggiose per gli Stati Uniti. Inoltre, il presidente americano ha più volte espresso la volontà di far diventare il Canada il 51esimo Stato americano. Mark Carney, nel suo discorso di vittoria, ha risposto con fermezza, avvertendo gli americani di non “commettere errori” e dichiarando che “nel commercio come nell’hockey, il Canada vincerà”.

Il G7 di Charlevoix si tiene in un clima di tensioni globali e incertezze politiche. Mentre il Canada cerca di affermare la propria leadership internazionale sotto la guida di Mark Carney, i ministri degli Esteri dei Sette Grandi affrontano sfide complesse che spaziano dalla guerra in Ucraina alla sicurezza europea, passando per Gaza e i dazi commerciali. Le decisioni prese in questi giorni potrebbero avere un impatto significativo sul futuro delle relazioni internazionali e sulla stabilità globale.

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Data:

13 Marzo 2025

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