Sono da molti anni una delle coppie più popolari dello spettacolo.
Li conosco da decenni e ho avuto molte occasioni di lavorare insieme e di condividere momenti privati.
Dietro un’immagine che appare leggera ho verificato che c’è un affiatamento e un’intesa umana e lavorativa davvero unici.
Aggiungerei un alto livello di professionalità e capacità di sacrificio.
Io li paragono alla coppia Mondaini-Vianello per le situazioni divertenti che ho vissuto con loro: quasi sempre Enzo Paolo nel ruolo della vittima.
Eh si, non vi dico niente di nuovo sottolineando che Carmen è una donna forte.
L’ho vista poche volte non avere l’ultima parola, ma era come se facesse una concessione.
A lei invidio (fraternamente) questa grande energia che sprizza verso l’esterno anche quando è seduta ad ascoltare.
A lui, oltre ai capelli, una tenacia e una capacità di “resistenza” fuori del comune.
Sia familiare che lavorativa.
Lui è più grande di me ma appena 3 anni fa, dopo una serata in Slovenia, quasi verso mezzanotte si è messo alla guida della sua auto per tornare a Roma (non meno di 8 ore di viaggio).
Un’altra volta mi aveva affidato Carmen per una serata in Puglia e gliela riportai alle 3 di notte ad un casello dell’autostrada vicino Bari, da dove avrebbe proseguito per le Marche.
Proprio quella fu l’occasione per una lunghissima conversazione con Carmen.
Da Napoli dovevo portarla all’estremità del Salento e quindi, in quasi 5 ore di macchina ce ne siamo dette di cose.
E’ in situazioni come queste che è possibile comunicare più in profondità e quindi scoprire la persona che hai accanto.
E ciò avvenne particolarmente in quel viaggio, nel quale venni a sapere molti retroscena di episodi che avevo seguito come pubblico.
Dedussi che quella donna non aveva avuto una vita facile, come si potrebbe pensare: che aveva saputo lottare e aveva imparato un certo grado di tolleranza e di sopportazione nei confronti di persone e fatti avversi.
E questo spiega bene come abbia potuto vincere l’Isola dei Famosi in Spagna e piazzarsi bene in altri reality italiani.
Eh già, questo e le ospitate sono, in gran parte, il tipo di lavoro che offrono a loro che hanno una lunga storia di esperienze professionali.
Basti pensare, per esempio, ad Enzo Paolo, che proviene dal San Carlo di Napoli ed è stato primo ballerino dei più grandi show dell’epoca d’oro della RAI.
Questi due personaggi caratterialmente robusti li ho visti sempre sciogliersi nel rapporto con la loro figlia Maria, sulla quale riversano un’attenzione smisurata.
Quando lavoravamo insieme e portavano Maria, Carmen era prima di tutto una mamma da manuale e l’ho sempre vista spiegare alla bambina il perché doveva fare o non fare qualcosa.
Enzo mi appariva più come un nonno, non nel senso fisico ma comportamentale: più bonaccione, più accondiscendente, come tutti i nonni che sono stati severi con i loro figli ma viziano i loro nipoti.
Concludo con un episodio emblematico del loro affetto e della loro professionalità.
Era la sera di un 12 agosto e dovevano esibirsi nel secondo tempo di uno spettacolo organizzato da me.
C’era un’umidità estrema e sul palco si scivolava anche camminando.
Ero certo che saltasse tutto con i conseguenti problemi contrattuali.
Erano nel diritto di annullare lo spettacolo.
Ma loro trovarono una soluzione durante le prove e così tutto andò bene.
Dopo l’esibizione raccontai il fatto al pubblico e gli applausi raddoppiarono.
(foto di proprietà dell’autore)