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“CARTA DEL DOCENTE” PER ACQUISTARE LAVATRICI?

I docenti lamentano spesso di non ricevere adeguata formazione, accusando di non essere opportunamente guidati per ricevere quelle nozioni fondamentali per problematiche legate alla gestione della classe o per non saper ancora utilizzare le piattaforme digitali perché hanno utilizzato gli strumenti in modo “approssimativo”.

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Le istituzioni hanno proposto tantissimi corsi di formazione, alcuni gratuiti online, altri a pagamento. Nonostante tutte le possibilità proposte, risalta un fatto che deve far riflettere: come vengono spesi quei bonus carta del Docente?

L’Istituto Comprensivo di Andrano ha proposto dei percorsi formativi nati da esigenze interne al corpo docente proponendo inizialmente un percorso gratuito su Autismo e Metodo ABA. Risultato: posti esauriti (capienza massima dell’aula magna) in meno di 24 ore, con riscontro in tutta la provincia di Lecce e anche oltre.

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Questo ha dato l’input al Dirigente Scolastico, prof. ing. Ivano De Luca, e al prof. Leonardo Bianchi, presidente dell’ANSI Comitato di Lecce in convenzione gratuita con l’Istituto, di cercare di avviare un percorso formativo laboratoriale sull’inclusione affrontando diverse tematiche: Autismo, Disturbi Oppositivo Provocatori, Comunicazione Aumentativa Alternativa, Grafologia, coinvolgendo formatori di un certo spessore. Ovviamente per avviare la macchina formativa sono necessari fondi che, dovendo tale percorso essere avviato per volontà del Dirigente Scolastico prima della data di consegna dei PEI, ossia novembre, non erano ancora a disposizione dell’Istituto per il Piano Nazionale Formazione Docenti. Pertanto il corso è stato inserito su piattaforma SOFIA al costo “irrisorio” di € 49,90 pagabile con carta del Docente. Sul totale degli iscritti solo il 25% era rappresentato dai docenti di ruolo, mentre il 75% erano tutti docenti precari, assistenti educatori, o genitori che avevano bisogno di formarsi per capire e per poter meglio intervenire nella gestione dei casi.

Il dato deve far riflettere perché quei 500€ spesso sono spesi per acquistare i soliti tablet, i soliti computer (che ormai nelle scuole risiedono negli armadi) o libri per studenti universitari.

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Data:

5 Dicembre 2022