Caso marò, Mattarella: “Soddisfazione per decisione arbitrale, grazie impegno Farnesina”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si apprende al Quirinale, ha espresso “soddisfazione” per la decisione del Tribunale arbitrale internazionale sul caso dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e ha espresso “ringraziamento” alla Farnesina per l’impegno profuso nella gestione della complessa vicenda.
Dl semplificazioni, Conte avverte la maggioranza”
(Ileana Sciarra)- Se annacquato, spolpato… Allora niente Cdm”. Al vertice di maggioranza – aggiornato a questa mattina, dopo la fumata nera di ieri – il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, raccontano alcuni presenti all’Adnkronos, è stato chiarissimo: “Nessun testo a metà, no a una mezza semplificazione perché il Paese ha bisogno di tornare a correre”. Il mood della riunione, raccontano, è stato questo, con il premier deciso a tenere il punto. E a far saltare il banco se il decreto, nella sintesi tra le forze di maggioranza, avesse perso i tasselli essenziali che lo compongono.
I nodi sono tanti, e sono tutti sul tavolo del preconsiglio, iniziato alle 16 ma che già si annuncia lunghissimo. Ci sono gli appalti, il ’condono’ che sembra esser stralciato ma che sopravvive in alcune deroghe, la riforma dell’abuso di ufficio, l’iter per velocizzare le grandi opere, i commissari e i loro poteri. La strada appare in salita, i dem fanno le pulci, Iv vuole lo stralcio delle riforma dell’abuso d’ufficio e del danno erariale, Leu sostiene che il condono ’sopravvive’ nel testo, il M5S spinge per la digitalizzazione. Il timore è che il Cdm si allontani, ma la paura più forte è quella di un testo che perda la forza che P.Chigi ha tentato di imprimergli. Tanto da spingere Conte a mettere in chiaro: o si semplifica davvero o il testo finisce nel cestino.
Nel pomeriggio la schiarita. Il confronto col segretario dem, Nicola Zingaretti, sembra andare nella direzione giusta nonostante le voci di gelo e le critiche a viso aperto del numero 1 del Pd. “Piena convergenza”, le parole del premier che suggellano l’incontro: “La pensiamo nello stesso modo, bisogna correre”. Ora c’è da attendere il preconsiglio, e una convocazione del Cdm che al momento non c’è ancora.
Renzi: “No al Mes? Arriva la patrimoniale”
“Chi non vuole il Mes sappia che arriva la patrimoniale. Il Mes è l’argine alla patrimoniale”. Lo ha detto Matteo Renzi presentando ’La mossa del cavallo’ a San Benedetto del Tronto. “Berlusconi è uno che pensa agli italiani perché dice sì al Mes , anche se riconosco che ha perso una grande occasione di modernizzare il Paese quando è stato premier ed aveva un consenso enorme”.
GOVERNO – “In Parlamento ci sono senatori da Forza Italia, da Leu e dal M5s che vengono da noi perché ci dicono che vogliono continuare a lavorare e fare bene per il Paese. IV è il pilastro della legislatura”. Lo ha detto Matteo Renzi presentando ’La mossa del cavallo’ a San Benedetto del Tronto. “Se non ci fossimo stati noi adesso ci troveremo Salvini premier e chissà chi avremmo potuto ritrovarci come presidente della Repubblica. Finché Iv c’è, dura la legislatura”.
TURISMO – “Non dobbiamo far pagare le tasse fino al 2021 al turismo: non è colpa dell’albergatore se c’è stato il Covid”. “Io ho proposto di Togliere l’Imu per il 2020 agli albergatori, diamo un sacco di soldi per la Cassa integrazione ma non si può continuare fino alla fine dell’anno così, perché così è una droga -ha spiegato il leader di Iv-. Non possiamo pagare per far restare a casa i lavoratori. L’Italia è stata fatta grande da quelli che si sono spaccati la schiena, non si va avanti a colpi di reddito di cittadinanza e sussidi”.
L’AUDIO– “Berlusconi in modo legittimo ma un po’ spavaldo ha registrato questo audio, non sono in grado di capire se ha ragione o torto ma certamente va fatta chiarezza. Chi ha un ruolo istituzionale chiarisca, mi colpisce il silenzio su Berlusconi”.
Salvini: “Spero di chiudere tutti i campi rom con lucchetto”
“Questo non è il primo, né sarà l’ultimo campo rom che visito, sperando di chiuderli tutti con il lucchetto”. Lo dice Matteo Salvini, parlando con i giornalisti, dopo aver visitato il deposito Atac della Magliana, a Roma, confinante con un campo rom (Video). Per il leader della Lega a Roma “va fatto quello che hanno fatto i sindaci della lega in altre città, garantire i diritti a chi li ha, chiedendo il rispetto delle regole, verificando ad esempio se i bambini vanno a scuola”. “Se io fossi il sindaco – conclude – chi ha la frequenza scolastica va bene, chi non ce l’ha allora via la patria potestà”.
Il leader della Lega ha poi ribadito che “il censimento dei capi rom resta un obiettivo”. “Si può chiamare come si vuole, anagrafe, riconoscimento, ma resta una cosa da fare, che si sta facendo in altre parti”, ha detto Salvini, osservando che “non è possibile che ci siano dei lavoratori costretti a una convivenza complicata e preoccupante con dei vicini di casa un po’ turbolenti” risolvere questa situazione “sarà uno dei compiti del prossimo sindaco”. “Gli autisti -aggiunge ricordando gli incendi dolosi ai mezzi pubblici nel deposito – hanno il diritto di lavorare in tranquillità”.
“Scriverò al sindaco e al prefetto, perché qua si parla di lavoratori che vengono presi a sassate e fucilate. Questi incendiano autobus, averli come vicini di casa non è possibile, qua si parla di criminalità, non penso sia più sostenibile la convivenza di un campo rom con 700 lavoratori”. “Dirò alla sindaca Raggi di intervenire, a nome dei lavoratori chiederò un censimento, anche sulla frequenza scolastica, perché – aggiunge il leader della Lega – mi dicevano, che a lancirae i sassi sono i bambini”. “L’obiettivo – ribadisce Salvini – è arrivare pacificamente allo sgombero, perché lavorare in queste condizioni per un autista non è possibile”.
All’arrivo del leader leghista, uno degli ospiti del campo rom ha affermato: “Salvini è il benvenuto, le porte del campo sono aperte, ma se lui ci vuole cacciare, allora ci diano della terra, un posto dove andare con i miei figli”
Marò, Meloni: “Contenti per sentenza, ma resta l’amaro in bocca per il sopruso”
“Siamo contenti di questa sentenza”. Lo ha detto Giorgia Meloni a Skytg24, precisando che resta “una grande rabbia e l’amaro in bocca”. “Lo sapevano tutti che la giurisdizione era dell’Italia – conclude -. In dieci anni abbiamo subito un sopruso’’.