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CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – MANTOVA

cms_30970/1.jpgCastiglione delle Stiviere è una cittadina collinare, di antica origine, che è riuscita a coniugare le antiche tradizioni rurali con un fiorente sviluppo industriale e commerciale.

La comunità dei castiglionesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce tra il capoluogo comunale e una miriade di località, tra le quali si distinguono per consistenza demografica: Astore, Gozzolina, Grole e San Vigilio.

La struttura orografica del territorio si discosta da quella degli altri comuni della provincia: presenta lievi pendii di origine morenica, che si alternano a valli un tempo occupate da laghi: ne risulta un profilo geometrico vario e movimentato.

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La zona a sud del territorio comunale è immersa, invece, nella caratteristica pianura del Mantovano. L’abitato presenta segni di una forte espansione edilizia e un andamento plano-altimetrico decisamente collinare.

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Storia

Dai resti rinvenuti si può risalire ad insediamenti di etruschi e cenomani, cui in seguito si aggiunsero i romani, che qui stanziarono un presidio militare, donde ebbe origine il vero agglomerato urbano. La prima parte del toponimo deriva dal latino CASTELLUM, diminutivo di CASTRUM, nel senso di ’fortezza’ ed è sempre dal latino che trae origine la specificazione “delle Stiviere”, che potrebbe venire da STATIVUM ’accampamenti estivi’ (con riferimento al periodo in cui si svolgevano le esercitazioni militari, vale a dire la stagione estiva) o da STIPA, ’erica arborea’, donde “stiviere”, con valore di ’brughiere’. Durante il Medioevo, dopo essere appartenuta all’abbazia di Nonantola, presso Modena, subì nel ’300 il saccheggio da parte dei ghibellini di Cangrande della Scala.

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Qualche anno più tardi la zona entrò a far parte dei possedimenti di Luigi Gonzaga, che era riuscito a prevalere sui Visconti di Milano. Questi, in seguito, cercarono più volte di riappropriarsene, finché, agli inizi del ’700, l’intero territorio comunale tornò definitivamente sotto l’influenza dei Gonzaga. Da quel momento notevole fu il suo prestigio dal punto di vista economico ed architettonico: furono edificate molte chiese, venne istituita una zecca e le fu assegnato il titolo di città e di principato del Sacro Romano Impero. Dopo quel periodo di fulgore il territorio divenne dominio austriaco, fino alla battaglia di Solferino e San Martino, che terminò con la sconfitta dell’esercito asburgico.

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Proprio a seguito dell’efferatezza di quello scontro, l’uomo d’affari ginevrino Henry Dunant concepì la fondazione della Croce Rossa, come strumento di assistenza ai feriti di guerra.

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Il patrimonio artistico si compone di alcuni interessanti edifici di architettura sacra e civile: il santuario di San Luigi, di epoca barocca, la cui costruzione fu voluta da Francesco Gonzaga, come ricordo del fratello; la chiesa del Rosario (ove ora sono sepolti i caduti di guerra); il settecentesco duomo; palazzo Gonzaga, edificato nel XVII secolo; due pregevoli palazzi rinascimentali, il collegio delle Vergini, divenuto Museo Aloisiano, e quello dei Gesuiti.

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Una testimonianza dell’edilizia ottocentesca è data dal Teatro Sociale, inaugurato nel 1843, invero non ben conservato.

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Data:

24 Giugno 2023