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Cdp, c’è l’intesa: l’ad sarà Palermo

Cdp, c’è l’intesa: l’ad sarà Palermo

cms_9753/VerticeUe_Conte_Afp2.jpgFumata bianca a Palazzo Chigi per le nomine di Cassa depositi e prestiti, dopo lo stallo degli ultimi giorni. A quanto si apprende da fonti del governo, l’intesa è arrivata al termine di un vertice a cui hanno preso parte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro per l’Economia Giovanni Tria e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, considerato l’uomo delle trattative della Lega. Assente Matteo Salvini. Il vicepremier leghista ha infatti preso un volo per Milano, dove è in programma il Consiglio federale del Carroccio in via Bellerio.

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PALERMO AD – L’intesa, a quanto apprende l’AdnKronos da fonti governative, è stata raggiunta a Palazzo Chigi sul nome di Fabrizio Palermo, nuovo ad di Cassa depositi e prestiti, società per azioni controllata per circa l’86% dal ministero dell’Economia e delle Finanze e per il 14% circa da diverse fondazioni bancarie. Dario Scannapieco sarebbe invece fuori da Cdp. A proposito dell’intesa, di “ottima notizia” ha parlato il vicepremier Di Maio, intercettato nei pressi di Palazzo Chigi.

In mattinata, sempre Di Maio ha spiegato che nel governo “non ci sono contrasti“. Semplicemente, ha chiarito, “stiamo cercando di trovare i migliori su Cdp, il nostro obiettivo è trovare i migliori. Se per trovarli c’è una discussione nel governo, ben venga la discussione. L’importante è che tutto quello che facciamo sia un compromesso al rialzo e non al ribasso”. Poi, commentando le indiscrezioni della stampa sui disaccordi con il ministro Tria, il vicepremier ha sottolineato: “Non abbiamo mai assolutamente chiesto le dimissioni del ministro dell’Economia“.

Salvini, al termine del consiglio federale della Lega, commenta così la nomina di Palermo: ’’Mi piace molto, sia come città che come amministratore delegato’’. Quanto a dissidi o tensioni con Tria il ministro dell’Interno ritiene che non ’’si sia rischiato qualcosa, ho sentito Di Maio e abbiamo sempre lavorato bene. Credo che le scelte delle persone migliori a volte richiedano più di 15 minuti o più di due giorni. Vedremo di adottarle per qualsiasi nomina presente e futura’’. Il vicepremier ha poi ricordato di essere ’’al governo da 50 giorni’’ e di essere ’’strafelice di quello che abbiamo fatto.’’. Certo ’’verranno momenti difficili, ma fino ad ora non abbiamo mai litigato con nessuno’’.

Per quanto riguarda le altre nomine, Alessandro Rivera dovrebbe essere il nuovo direttore generale del Tesoro, secondo quanto riferiscono fonti governative. Il suo nome sarebbe stato concordato al termine del vertice a Palazzo Chigi, nella riunione che ha dato il via libera a Palermo.

Di Maio: “Gara Ilva un pasticcio”

cms_9753/diMaio_ilva_FTG.jpgLa procedura di gara è stata un pasticcio con regole cambiate in corsa”. Ad affermarlo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, rispondendo a un’interpellanza urgente sulla vicenda Ilva in Aula alla Camera. “C’era chi ci prendeva in giro perché stavamo perdendo tempo a studiare 23mila pagine – ha aggiunto -. Invece, abbiamo fatto bene e l’Anac ha confermato tutte le criticità e che le nostre preoccupazioni erano fondate”.

Tra le criticità della procedura c’è anche quello dei rilanci, tema “scritto malissimo e in maniera confusa”, che ha consentito l’aggiudicazione ad ArcelorMittal rispetto ad AcciaItalia, la cui offerta era “migliore” sul piano ambientale e occupazionale, ha sottolineato Di Maio. Il primo “pasticcio”, ha poi evidenziato il ministro, riguarda la tempistica dell’attuazione del piano ambientale e, come ha concluso l’Anac, “ha leso il principio di concorrenza”.

“Quando è stata bandita la gara, il 5 gennaio del 2016, chi voleva partecipare alla procedura di gara doveva fare un’offerta che prevedeva di attuare il piano ambientale entro il 31 dicembre dello stesso anno. Capirete bene che questa sarebbe stata un’impresa titanica e poche imprese hanno potuto partecipare” ha sottolineato il vicepremier, spiegando che, successivamente, il termine è stato posticipato di due anni e poi di ulteriori cinque.

LA PROCEDURA – “Si è arrivati al 2023, sette anni in più” e questo avrebbe significato “che avrebbero potuto partecipare molte più imprese” e “avremmo potuto avere molte più offerte e miglio, compresa quella di ArcelorMittal” ha detto Di Maio. “Non solo: l’azienda non ha poi neanche rispettato i termini intermedi del piano ambientale e questo di per sé, se confermato, sarebbe bastato ad escluderla”.

“E meno male – ha affermato ancora – che quelli prima di noi erano i competenti”. Ora, ha proseguito, chi ha fatto questa procedura di gara “politicamente ne dovrà rispondere”. E ancora: “Per questo Governo – ha messo in chiaro Di Maio – prima viene la legalità. In questo caso specifico vogliamo andare fino in fondo; capire chi non ha sorvegliato queste criticità, chi si ostina a dire che tutto è in regola. Questo non è assolutamente accettabile”.

L’ANAC – Criticità, quelle messe a fuoco dall’Anac, che “sono macigni” ha detto Di Maio. “Qui si sta giocando con la salute delle persone”, ha sottolineato il ministro che ringrazia l’Anac per aver fornito le risposte in così poco tempo. “Se si è fatto una procedura di gara che non ha messo al centro il massimo delle tutele occupazionali ambientali e le tutele della salute, politicamente ne dovrà rispondere, soprattutto se poi all’interno delle 23mila pagine ci sono le criticità che abbiamo segnalato”. Segnalazioni, ha aggiunto, non solo del ministero dello Sviluppo economico ma, tra gli altri, “anche di un governatore che di certo non è vicino a questo governo”.

“Quando guardo alla procedura di gara e guardo alla lettera dell’Anac, penso alle persone che in tutti in questi anni hanno segnalato queste cose. Riuscire a decifrare tutti questi atti non è stato semplice ma ne è valsa la pena. Per me sul tavolo, restano sempre le questioni occupazionali e ambientali tant’è vero che ho detto chiaramente ad ArcelorMittal che il loro piano ambientale non era soddisfacente e che devono fare una controproposta che sembra sia per arrivare nei prossime ore per mezzo dei commissari”.

I COMMISSARI – Il ministro ha poi riferito che chiederà “subito chiarimenti ai commissari” e avvierà “un’indagine all’interno del ministero”. Inoltre, “chiederò subito un parere all’Avvocatura dello Stato”, ha annunciato. “Non possiamo continuare a fare finta di niente” e “intendiamo andare fino in fondo per fare chiarezza”.

ARCELORMITTAL, PROPOSTA MIGLIORATIVA NEI PROSSIMI GIORNI – “Presenteremo al ministero la nostra proposta migliorativa nei prossimi giorni”. E’ quanto annuncia il gruppo ArcelorMittal in una nota sulle trattative per l’acquisizione dell’Ilva. “Una volta raggiunto un accordo sulla base di tale progetto, siamo fiduciosi che tutte le parti, compresi i sindacati, ne rimarranno soddisfatte e saranno pronte a concludere in tempi rapidi l’accordo”, aggiunge il colosso indiano. “Nei recenti incontri con il nuovo vice primo ministro e ministro per lo Sviluppo Economico e il Lavoro, Luigi Di Maio, abbiamo discusso su quali ulteriori impegni potrebbero essere presi. Abbiamo quindi lavorato per incrementare il piano ambientale e quello occupazionale, che migliorerà gli impegni originari e rafforzerà le prestazioni ambientali di Ilva e il suo sostegno alle comunità locali”, si legge nel comunicato. “C’è molto lavoro da fare per riassestare Ilva ed effettuarne il rilancio e per ricostruire un business italiano di cui il Paese possa essere orgoglioso. Siamo entusiasti e motivati da questa prospettiva e i nostri team sono pronti da mesi ad iniziare a lavorare. Ribadiamo il nostro impegno verso Ilva e il rispetto degli impegni che abbiamo preso”, si legge nella nota.

CALENDA – Dopo le parole del vicepremier, l’ex ministro Carlo Calenda su Twitter ha scritto: “Caro Di Maio, hai detto in Parlamento cose gravi e false. Minacciare indagini interne al Mise è vergognoso. La responsabilità sulla gara è mia. A differenza tua non ho bisogno di inventarmi manine. E assumiti la responsabilità di annullare la gara se la ritieni viziata”.

M5S: “Boeri si dimetta”

cms_9753/M5S_logo_mano_fg.jpgIl Movimento 5 Stelle invoca le dimissioni di Tito Boeri. Una richiesta che giunge dopo l’audizione di ieri, durante la quale il presidente dell’Inps ha mosso critiche al governo e affermato che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio “ha perso il contatto con la crosta terrestre”.

“Boeri è stato votato da qualcuno? – scrive in una nota il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva -. Le parole usate ieri dal presidente dell’Inps in commissione lavoro sul Dl Dignità tradiscono un atteggiamento politico, non tecnico. Con toni fuori luogo. Un’entrata a gamba tesa che ha contribuito a un’escalation sinceramente inaccettabile, mentre il Parlamento si appresta a discutere un provvedimento atteso da tempo, e pensato per aiutare tutti coloro che hanno sofferto di più questi anni di crisi”.

“Per il suo ruolo Tito Boeri dovrebbe rimanere fuori dalla contesa politica, invece di rilanciare previsioni arbitrarie e parziali sugli effetti del Decreto – prosegue D’Uva -. Proprio ieri, i tecnici del Servizio Bilancio della Camera hanno chiarito che le stime sul calo dell’occupazione non sono dimostrabili. Sono valutazioni politiche, non tecniche, al provvedimento. Ma questo non è il compito per cui Boeri è stato chiamato alla Presidenza dell’Inps. Per quanto ci riguarda dovrebbe dimettersi“.

Botta e risposta tra Asia Argento e Salvini

cms_9753/asia_fg_salvini_fg.jpgScontro a distanza tra Asia Argento e Matteo Salvini. Tutto inizia quando il vicepremier e ministro dell’Interno torna con un tweet sulla polemica con Roberto Saviano commentando un messaggio che l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, ha postato per esprimere la sua solidarietà allo scrittore dopo l’annuncio di querela nei suoi confronti da parte del leader della Lega. “’Boldrini: ’caro Roberto, non sei solo, Respingiamo Salvini’. Che coppia!”, ha scritto Salvini. A replicare al tweet del leader della Lega non sono però i diretti interessati ma proprio Asia Argento che apostrofa il ministro senza mezzi termini “Salvinimmer…“. Immediata la controreplica del vicepremier che scrive: “Dai Asia, secondo me non sei così cattiva, se ti va ti offro un caffè (meglio una camomilla), mi racconti i problemi che hai e vedo – conclude – se posso aiutarti”.

Usura bancaria, indagato Savona

cms_9753/savona_ftg_478.jpgIl ministro degli Affari europei Paolo Savona è tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta della procura di Campobasso per presunta usura bancaria. Lo riporta la stampa locale del Molise, spiegando che l’inchiesta coinvolge diverse personalità che erano ai vertici di Unicredit tra il 2005 e il 2013. La denuncia è partita dall’avvocato Luigi Iosa, esperto di diritto bancario e finanziario: “La denuncia – conferma all’AdnKronos l’avvocato Iosa – è per conto di una società in liquidazione che ha costruito parchi eolici nel Sud Italia per una presunta applicazione di tassi usurari tra il 2005 e il 2013”. Il fatto che Savona sia tra gli indagati, con altri ex vertici di Unicredit, spiega il legale “è un atto dovuto”.

“La giurisprudenza della Cassazione – osserva l’avvocato Iosa – impone di indagare i vertici delle banche perché per legge hanno un ruolo di garanzia e controllo. E’ un atto dovuto per questa presa di posizione della Cassazione, poi il pm valuterà nello specifico”. Al momento è stata chiesta una proroga delle indagini.

Che sia un “atto dovuto a garanzia degli indagati” lo precisa poi in una nota il procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo, in riferimento all’iscrizione nel registro delle notizie di reato di 22 persone, tra le quali il ministro degli Affari europei.

“Il fascicolo – afferma il procuratore – è stato incardinato a seguito di un esposto presentato dai legali rappresentanti di una società a responsabilità limitata i quali lamentano che, nell’ambito delle operazioni bancarie intervenute, in un arco temporale di oltre un decennio, sui conti correnti intestati alla società – già in essere presso Rolo Banca 1473, poi confluita in Unicredit spa – sarebbero stati applicati interessi usurai”.

“L’iscrizione nel registro notizie di reato di tutti i soggetti (direttori di filiali, presidenti dei consigli di amministrazione ed amministratori delegati degli istituti di credito interessati, succedutisi nel tempo rispetto al periodo oggetto di contestazione – e individuati in numero di 22 dalla polizia giudiziaria delegata per le indagini), astrattamente responsabili del reato denunciato, costituisce atto dovuto a garanzia degli indagati – sottolinea il procuratore D’Angelo -. Trattasi infatti di adempimento volto ad evitare che la condotta di taluno sia oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica per un periodo di tempo indeterminato e senza un controllo giurisdizionale sull’attività in corso, così come invece imposto dal codice di rito”.

“Le indagini, tuttora nella fase preliminare, sono volte – prosegue il procuratore – come per legge, a verificare sia l’effettiva configurabilità del reato prospettato in denuncia sia, in caso affermativo, le posizioni e le condotte dei singoli soggetti astrattamente coinvolti”.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini , al termine del consiglio federale della Lega, ha commentato così la notizia: “Personalmente spero che la giustizia faccia velocemente il suo corso perché ritengo che Paolo Savona sia una delle persone più pulite, corrette e oneste del Paese ed è una di quelle che stimo di più”.

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21 Luglio 2018