Legge elettorale,Cencelli:”Mio manuale superato,Italia ingovernabile”
’’Sono pienamente contrario al proporzionale. Da vecchio democristiano sono allievo di De Gasperi, che era contrario al proporzionale, perché non rappresentava la maggioranza degli elettori…”. Massimiliano Cencelli, 83 anni, ex Dc, autore del manuale con il quale i democristiani dei tempi d’oro distribuivano il potere dentro e fuori la Balena Bianca, commenta così all’Adnkronos la bocciatura da parte della Consulta del referendum della Lega sul Rosatellum.
Oggi Cencelli si trova con Matteo Salvini a criticare il ritorno al proporzionale, ma ci tiene a precisare che si tratta solo di una coincidenza: ’’Sia chiaro: io sono contrario a Salvini, politicamente parlando. Pensa solo al potere e la gente ha iniziato a stufarsi. Sono, però, d’accordo con lui sul maggioritario’’. L’ex segretario particolare del deputato Dc Adolfo Sarti con cui nel ’67 scrisse lo storico vademecum per spartire le poltrone in base alla percentuale delle varie correnti Dc, è convinto che il suo libretto sia ’’ormai superato’’ dai tempi.
Se si va verso il proporzionale, torna ancora attuale il manuale Cencelli? “Potrebbe tornare attuale il mio manuale, ma non ci credo, adesso è superato. Ricorrono i suoi 50 anni, lo sa?’’. La Lega lancia l’allarme, a cominciare da Giancarlo Giorgetti: ’’con il proporzionale si rischia l’ingovernabilità stile anni ’80…’’. Cencelli prende una pausa e sorride: ’’Ormai c’è già l’ingovernabilità, è dappertutto. Dovunque vai in Italia ti dicono: ’basta con l’attuale classe dirigente’. Ma di che parliamo?’’.
“La gente adesso si comincia a stufare di Salvini. Anche lui ha promesso questo e quello, basti pensare alla vicenda dei migranti e poi si è beccato un rinvio a giudizio…’’, sottolinea Cencelli. ’’Non capisco – si chiede- c’era una legge così bella, il cosiddetto Mattarellum, che bisogno c’era di cercarne un’altra?”.
A tal proposito Cencelli con l’Adnkronos cita la pellicola diretta da Costa-Gavras nel 1969: ’’Secondo me Salvini non ha voluto il Mattarellum, perché come nel film ’Zeta, l’orgia del potere’, il leader della Lega si vede ormai lì lì e dice: ’mi prendo il potere’…ma non credo che alla fine ci riesca a prenderlo questo potere”.
Renzi: “Dare lavoro, non reddito cittadinanza”
“Dare lavoro alla gente, non il reddito di cittadinanza, questa è la nostra proposta”. Così Matteo Renzi, intervistato da Radio Capital.
Il leader di Italia Viva parla anche di immigrazione. “I decreti sicurezza? Il peggiore non è il numero due, ma l’uno, dove si è messo in crisi il sistema di integrazione, tagliando i fondi ai comuni e a Sprar, quelli per insegnare l’italiano, per integrarsi” sottolinea Renzi. “E’ importante modificare i decreti – scandisce – l’elemento da introdurre è il problema immigrazione complessivo, se noi consentiamo alla Turchia di divenire partner fondamentale in Libia, facciamo un autogol gigantesco, per Eni ma anche per il dossier Mediterraneo”.
“Noi diamo una mano a Salvini? Ma dai, spero che Nicola non abbia detto queste cose” dice poi Renzi, parlando a Radio Capital. “Mi sento costantemente con Bonaccini, la cui lista farà un bel risultato. Bonaccini è l’emblema del governo, a differenza di Emiliano in Puglia, che è l’emblema del cattivo governo”, aggiunge l’ex premier.
Riguardo alla sentenza di ieri della Corte Costituzionale sul referendum, Renzi dice che “le dichiarazioni di Salvini lasciano il tempo che trovano, sulla legge elettorale non credo si possa parlare di furto di democrazia. Io avevo un’opinione, giudicata negativamente nel referendum del 2016: per me serve un sistema a doppio turno e chi vince al ballottaggio governa per cinque anni”.
“Ora – continua parlando del dibattito sulla legge elettorale – che ci sia un sistema tedesco, che ci sia il Mattarellum… a me va bene tutto. Non sono appassionato perché nessuna di queste, da sola, permette al cittadino di scegliere un governo per 5 anni. L’unica soluzione era il ballottaggio con una Camera sola, ma purtroppo è andata come è andata”.
“Lo sbarramento al 5% non è un problema per Italia Viva”, continua l’ex premier. “Sulla base della legge elettorale cambiano anche le modalità di presentazione: già adesso i partiti e i movimenti dell’area riformista, di gente che ha creduto nei nostri governi e che ha uno sguardo meno a sinistra del Pd, sono oltre il 10%. Andremo a doppia cifra. Faremo tranquillamente il 5% nelle elezioni”, conclude, “ma non so se il M5S farà il 5% in Emilia, in Toscana e poi nelle varie elezioni”.
Emilia-Romagna, Sardine: “Se vince Borgonzoni, non è nostra sconfitta”
Se alle prossime elezioni del 26 gennaio in Emilia-Romagna dovesse vincere Lucia Borgonzoni, e con lei il leader del Carroccio Matteo Salvini, “non saranno le Sardine ad avere perso, ma avremo perso tutti”. Lo afferma Andrea Garreffa, uno dei fondatori del movimento, stamani in conferenza stampa a Bologna per presentare l’evento che andrà in scena il 19 gennaio.
Tuttavia, spiega Mattia Santori, portavoce delle sardine, “non credo avremo nulla da rimproverarci. Abbiamo fatto il possibile per queste elezioni. Alla fine di questi due mesi alcuni di noi potranno dire di avercela messa tutta”. Una vittoria della Lega in Emilia-Romagna, riflette, “a mio avviso sarebbe la dimostrazione che l’aspetto social è molto più forte della realtà. Ma la vera domanda è: se Salvini perde in Emilia-Romagna cosa succede? Si è completamente assentato da tutta la vita del suo partito a livello parlamentare per concentrarsi sull’Emilia-Romagna, vuol dire che per lui è una partita vitale”.
Il 27 gennaio le Sardine, dal canto loro, potranno valutare che effetto le loro piazze hanno avuto sulle elezioni. Prima però c’è il voto e il movimento, spiega Santori, ha in mente, per il 25 gennaio, un evento speciale: “Dal punto di vista sociale abbiamo già vinto ma vogliamo festeggiare perché dal 26 ci leviamo Salvini dalle scatole. Il 25 faremo un grande evento”.
Ma a prescindere dalle urne, la tappa successiva, per il movimento, sarà l’8 marzo, quando si terrà il summit nazionale e le sardine decideranno in che direzione andare. In quell’occasione, spiega Santori, “valuteremo se siamo le persone giuste per portare avanti questo patrimonio. Siamo i primi a metterci in discussione. Poi c’è una responsabilità che, fino a quando non si crea una macchina guidabile, non ci si dà una struttura, ci sentiamo addosso”.
Regionali, Berlusconi: “Vinceremo e daremo sfratto a Conte”
“Vinceremo le Regionali” in Emilia-Romagna e Calabria e “daremo lo sfratto al governo Conte Bis’’. Lo ha detto Silvio Berlusconi al ’Tg4 NewsMediaset’.
“La vittoria in Calabria di Jole Santelli sarà il simbolo della riscossa del Sud” ha poi detto il leader di Forza Italia, intervistato da ’LaCNews 24’. “Il divario economico fra Nord e Sud, negli ultimi anni, anziché diminuire ha ripreso ad aumentare. I governi che si sono succeduti, governi non eletti dagli italiani, non hanno creduto veramente nella possibilità di sviluppo del Mezzogiorno ma hanno messo in campo delle semplici misure assistenziali temporanee come il Reddito di cittadinanza. Il nostro successo in Calabria servirà a invertire la rotta”.
“La nostra vittoria in Calabria, che si affiancherà al sicuro successo del centrodestra in Emilia-Romagna, sarà una svolta storica. E di fronte a tutto questo, credo che anche il Pd e il M5S, per quanto aggrappati al potere, dovranno prendere atto che la maggioranza degli italiani è ormai con il centrodestra e anche il presidente del Consiglio dovrà agire di conseguenza” ha affermato Berlusconi.
“Se invece nulla succederà, l’Italia cesserà definitivamente di essere una democrazia – ha detto -, che vuol dire governo del popolo, perché in Italia ci sarà un popolo non di sinistra che sarà governato da una minoranza di sinistra”.
E ancora: “Credo che la ’ndrangheta, che in Calabria ha più di 4mila affiliati e produce disperazione, sia una grave zavorra che non solo ostacola la convivenza civile ma impedisce anche la crescita economica. E’ per questo che i miei governi hanno lanciato la sfida più determinata alle mafie”.
“In soli tre anni e mezzo, dal 2008 al 2011 – ha aggiunto il leader di Forza Italia – abbiamo stabilito dei record arrestando più di 1.700 presunti mafiosi, abbiamo catturato quasi tutti i super latitanti, 32 su 34, abbiamo eseguito sequestri e confische per oltre 25 miliardi di euro, abbiamo approvato una legislazione antimafia aggiornata, irrobustita, che è stata da tutti condivisa. L’allora capo dell’Antimafia, Pietro Grasso, disse che ci meritavamo un premio speciale per questo nostro impegno contro le mafie. Impegno che non si è mai interrotto e proseguirà non appena saremo tornati al governo del Paese”.
“Rispettate la par condicio”, il richiamo dell’Agcom
L’Agcom bacchetta Rai, Rti, Sky Italia e La7 per mancato rispetto della par condicio ordinando alle società di provvedere nei notiziari a “un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti politici”. L’Agcom riferisce che “esaminati i dati riferiti ai notiziari diffusi dalle società Rai, Rti, Sky Italia e La7 nel mese di dicembre 2019, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accertato il permanere delle criticità rilevate nel trimestre precedente settembre – novembre: in particolare, i tempi fruiti da alcuni soggetti politici non sono risultati coerenti con le rispettive rappresentanze parlamentari”.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni segnala che “per l’andamento registrato nel trimestre settembre – novembre, le società Rai, Rti, Sky Italia e La7 erano state già invitate, con comunicazione trasmessa il 30 dicembre, a garantire il più rigoroso rispetto dei principi sanciti a tutela del pluralismo dell’informazione, avendo cura di assicurare, pur nel rispetto della libertà editoriale e alla luce dell’attualità della cronaca, un equilibrato accesso di tutti i soggetti politici al fine di garantire un’informazione completa e imparziale”.
L’Agcom informa quindi che “il Consiglio dell’Autorità, relatore Antonio Nicita, ha pertanto deciso di rivolgere alle predette società – a maggioranza e con il voto contrario dei Commissari Antonio Martusciello e Francesco Posteraro, quest’ultimo perché in dissenso sul termine per la verifica dell’ottemperanza ai provvedimenti dell’Autorità – un ordine affinché provvedano ad assicurare nei notiziari una immediata e significativa inversione di tendenza rispetto a quanto rilevato nel trimestre settembre-novembre 2019”.
“Nel trimestre in corso (dicembre 2019 – febbraio 2020) -si legge ancora nel documento dell’Agcom- dovrà dunque essere garantita un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti politici, che tenga conto del grado di rappresentatività di ciascun soggetto politico, anche con riferimento al rapporto dei tempi fruiti tra i diversi soggetti politici, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca politica”.