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Centrodestra, coalizione a quattro e via la legge Fornero

Centrodestra, coalizione a quattro e via la legge Fornero

cms_8133/Salvini_Meloni_Berlusconi_us_ForzaItalia.jpgUfficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo“. E’ quanto si legge nella nota finale del vertice ad Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Tra le decisioni di oggi – è scritto – anche quella di costituire due delegazioni comuni, che si incontreranno già martedì prossimo, per definire i dettagli del programma e dei collegi”.

“Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi” e “per quanto riguarda la Lombardia, se davvero il presidente Maroni per motivi personali non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato” si legge nella nota finale del vertice.

I PUNTI DEL PROGRAMMA – “Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono incontrati oggi a Villa San Martino con Silvio Berlusconi per fare il punto sul programma da presentare agli elettori” riporta la nota in cui vengono elencati i punti programmatici al centro dell’azione dell’alleanza di centrodestra. “Meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dall’Europa, più aiuti a chi ha bisogno, più sicurezza per tutti, riforma della giustizia e giusto processo, revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero, realizzazione della flat tax, difesa delle aziende italiane e del Made in Italy, imponente piano di sostegno alla natalità, controllo dell’immigrazione: saranno questi i primi passi dell’azione di governo di Centrodestra che uscirà dalle politiche del prossimo 4 marzo”, si legge.

“Tra le priorità anche l’adeguamento delle pensioni minime a mille euro, il codice di difesa dei diritti delle donne e la revisione del sistema istituzionale col principio del federalismo e presidenzialismo”, informa il comunicato.

“Cancellazione della legge Fornero nel programma del centrodestra: missione compiuta” ha scritto Salvini su Facebook.

Le famiglie non spendono: +19 miliardi in banca

cms_8133/Soldi_euro_conto_fg.jpgLa crisi spaventa gli italiani, il denaro non circola. Le aziende non investono e le famiglie non spendono, preferendo accumulare: in banca aumentano le riserve, cresciute in un anno di quasi 38 miliardi di euro. Crescita boom dei conti correnti, arrivati vicini a quota 1.000 miliardi. In aumento di 19 miliardi i salvadanai delle famiglie, su di oltre 21 miliardi i fondi delle imprese. Questi i dati principali che emergono dalle ricerca del Centro studi di Unimpresa sull’andamento delle riserve delle famiglie e delle imprese italiane, secondo cui, in totale, negli ultimi 12 mesi nei conti correnti sono stati accumulati 37,5 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Dal 2016 al 2017 il totale dei depositi di cittadini, aziende, assicurazioni e onlus è aumentato di circa il 3% passando da 1.261 miliardi a 1.299 miliardi.

Le famiglie non spendono e hanno lasciato in banca 19,1 miliardi in un anno (+2,08%), le aziende non investono e i loro fondi sono cresciuti di circa 13 miliardi (+6%), le imprese familiari hanno visto crescere i loro fondi di oltre 2 miliardi (+4%). Le riserve delle assicurazioni sono aumentate di oltre 1 miliardo (+7%). In aumento i fondi delle onlus di quasi 1 miliardo (+3%). Si registra anche l’impennata dei conti correnti, cresciuti di oltre 62 miliardi negli ultimi dodici mesi, passando da 936 miliardi a 999 miliardi.

A frenare consumi, investimenti e credito sono rispettivamente la paura di nuove tasse, l’assenza di certezze sul futuro” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata secondo la quale “i nostri dati sono in linea con quelli diffusi dall’Istat relativi al commercio al dettaglio, in calo nell’ultimo anno”.

Secondo lo studio di Unimpresa, che incrocia i dati della Banca d’Italia relativi alla raccolta delle banche, il totale dei depositi è passato dai 1.261,4 miliardi del 2016 ai 1.299,02 miliardi del 2017 con un incremento di 37,5 miliardi (+2,98%). I salvadanai delle famiglie sono saliti da 924,8 miliardi a 944,03 miliardi con un’impennata di 19,1 miliardi (+2,08%); i conti delle imprese familiari sono passati da 54,1 miliardi a 56,6 miliardi in salita di 2,4 miliardi (+4,57%); i depositi delle organizzazioni non lucrative (onlus) sono aumentati da 25,5 miliardi a 26,1 miliardi in crescita di 665 milioni (+2,61%); i fondi delle aziende sono saliti da 236,8 miliardi a 250,6 miliardi in aumento di 13,8 miliardi (+5,85%); i conti di assicurazioni e fondi pensione sono passati da 20,09 miliardi a 21,4 miliardi in aumento di di 1,3 miliardi (6,84%).

Quanto all’analisi per strumento, i conti correnti registrano una variazione positiva di 62,5 miliardi (+6,67%), cresciuti da 936,9 miliardi a 999,4 miliardi. Variazione negativa per i pronti contro termine di 49,9 miliardi (-31,44%) da 158,7 miliardi a 108,8 miliardi; in calo i depositi rimborsabili con preavviso di 4,06 miliardi (-1,35%) da 299,9 miliardi a 295,9 miliardi.

Per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita si osservano due situazioni di variazione negativa: quelli con scadenza fino a 2 anni sono calati sensibilmente di 16,3 miliardi (-17,67%) da 92,7 miliardi a 76,3 miliardi; quelli con scadenza oltre i due anni sono scesi di 873 milioni (-0,65%) da 134,5 miliardi a 133,7 miliardi.

“I dati mostrano che le disponibilità finanziarie delle aziende e delle famiglie italiane sono congelate. Se i cittadini accumulano per timore di nuove tasse, le imprese non investono perché non hanno fiducia nel futuro” osserva ancora il vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata.

9 italiani su 10 stregati dall’oroscopo

cms_8133/SEGNIZODIACALI_ftg.jpgNegli anni di social, robot, smartphone e intelligenza artificiale, questi restano comunque i giorni dell’oroscopo 2018. “Sono pochissimi gli italiani che riescono a resistere al richiamo di riviste, quotidiani e persino libri con le previsioni segno per segno dell’anno che verrà. Anche chi normalmente non li legge, all’inizio del nuovo anno in genere gli dà uno sguardo. Così possiamo stimare che a consultare gli oroscopi in questi giorni siano 9 persone su 10, con un 3% di compulsivi, ovvero persone che si fanno pesantemente influenzare in ogni aspetto della vita”. Parola dello psichiatra Tonino Cantelmi, professore di cyberpsicologia alla Università europea di Roma (Uer), che sull’argomento ha svolto varie ricerche.

“Siamo tutti suggestionabili e influenzabili: è il paradosso dell’irrazionale nell’era della tecnologia, che risponde a un bisogno ancora insoddisfatto, nonostante i grandi progressi della scienza, quello di controllare il futuro. In Italia, poi, tendiamo a essere superstiziosi. E se c’è chi guarda agli oroscopi con scetticismo, o come una forma di gioco collettivo, l’illusione ancora regge: nella migliore delle ipotesi sappiamo che è una sciocchezza, ma leggiamo lo stesso le previsioni per il nostro segno zodiacale“. E le nuove generazioni? “Fra i giovanissimi gli oroscopi hanno molto successo, soprattutto quelli proposti sui social e online”, assicura Cantelmi all’Adnkronos Salute, convinto che l’astrologia sia “davvero un grande affare”, che si nutre della speranza di poter controllare in qualche modo il nostro futuro.

Italiani popolo di creduloni? “Ai maghi, cartomanti e simili i nostri connazionali credono ancora: almeno 4 su 10 si fidano di indovini e chiaroveggenti, con la speranza di avere informazioni soprattutto su denaro, salute, amore e lavoro”, continua Cantelmi. Curiosamente “non c’è molta differenza di ceto sociale, o di genere. Se le donne chiedono consigli sulla vita affettiva e sentimentale e sulla salute, gli uomini si concentrano su denaro, affari e lavoro”. E non si tratta solo di persone semplici e ingenue: “Professionisti della finanza, attrici e persone di potere si affidano da anni con discrezione ai servigi di maghi e indovini”, dice lo psichiatra.

“Il mio consiglio – suggerisce – è quello di provare con un proposito per il nuovo anno: non guardiamo l’oroscopo del 2018. Anche perché c’è un fenomeno in psicologia, quello della profezia che si autoavvera. Se veniamo suggestionati, alla fine ci condizioniamo e senza accorgerci facciamo realizzare il vaticinio che ci aveva tanto colpito. Meglio evitare, dunque. Fosse per me – conclude Cantelmi – gli oroscopi sarebbero da abolire”.

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7 Gennaio 2018