Il matrimonio più hollywoodiano che una casa reale ricordi è andato in scena il diciannove maggio nell’anno del Signore 2018 nel castello di Windsor nell’annessa cappella di Saint George interamente addobbata con peonie e rose bianche dove tutti i seicento selezionatissimi invitati sono stati accolti da una splendida giornata di sole, cosa non scontata per il Regno Unito.
Tra i primi invitati d’onore ad arrivare al castello di Windsor sono stati George Clooney e sua moglie Amal che ha indossato l’outfit più bello, un abito longuette con leggera bombatura sui fianchi e coda a rondine (maison Stella McCartney) in un giallo zafferano che le stava d’incanto esaltando perfettamente il suo incarnato con cappello e veletta d’ordinanza per un matrimonio reale perfettamente coordinato come anche gli accessori gold. Stendiamo un velo pietoso sull’outfit di Clooney completamente sbagliato, un completo grigio chiaro dal tessuto cangiante inguardabile, speriamo che il bell’attore si sia reso conto della terribile caduta di stile dopo aver visto tutti gli altri invitati in tight…impara caro George!
La mai sorridente Victoria Beckham ha scelto un outfit piuttosto austero, quasi lugubre scegliendo un abito blu navy chiuso al collo, ma con un taglio di troppo sul busto, le maniche tagliate e un paio di décolleté rosse (colore vietato nei matrimoni, anche per gli accessori). Grave errore fashion per una che di professione fa la designer!
Tra le fortunate invitate i colori pastello sono stati i più gettonati, come è giusto che sia per un matrimonio, molte anche le stampe floreali, uno su tutti, l’outfit di Pippa Middleton con pancino appena percettibile. La misura dell’orlo delle invitate è la lunghezza bon ton in assoluto: quella longuette come il dress code per le invitate ad un matrimonio impone: lunghezza che copra il ginocchio, divieto assoluto per il lungo e per gli uomini il tight (da indossare per le cerimonie più formali e solo se espressamente scritto sull’invito).
Impossibile tralasciare l’outfit della regina Elisabetta II che in perfetta forma si è presentata con un accostamento ardito (verde lime e viola), indossando un abito a stampa floreale e soprabito color verde lime perfettamente coordinato al cappello adornato da delicati fiorellini e piume color violet. Immancabili i suoi mush have, guanti bianchi e décolleté nere coordinate alla borsa.
Anche per Kate Middleton l’aspettativa era altissima e devo dire che non ha deluso pur con i rigidi vincoli del protocollo di corte a cui deve attenersi anche per quanto riguarda il drees code. A poco tempo dal parto del suo terzo figlio è apparsa già in splendida forma sfoggiando un outfit giallo chiarissimo che a molti è apparso panna (gridando già allo scandalo visto il divieto assoluto di presentarsi a qualsiasi matrimonio con un outfit total white, panna o avorio), e uno splendido cappello. L’intero outfit era griffato Alexander McQueen, lo stesso designer che aveva realizzato il suo abito nuziale.
La mamma della sposa, alquanto spaesata, ha optato per un outfit verde dal sottotono freddo perfetto per il suo incarnato. Il suo cappellino è stato il più minimal intercettato al castello Windsor, ma è stato giusto così visto che si percepiva lontano un miglio che la signora non ne avesse mai visto e indossato uno in vita sua.
D’altro canto c’è chi ha voluto esagerare (tipico degli americani come amano sottolineare sarcasticamente gli inglesi) come la potente conduttrice televisiva Oprah Winfrey indossando un imponente cappello adornato da roselline e tante, troppe, piume. L’abito di un rosa pallido (Stella McCartney) con ricami e volant le cadeva in modo orribile sul busto e sembrava costringerla come un’armatura, e che dire degli occhialoni da diva? Lei si è giustificata dando la colpa alla luce troppo forte, ma allora tutti gli altri invitati che ne hanno fatto tranquillamente a meno? E vogliamo parlare della mitica regina Elisabetta II che alla veneranda età di novantadue anni sfida imperturbabile vento e luce accecante? Quando la classe non è acqua e ahimè non si impara!
E’ stato un matrimonio multietnico, (il matrimonio reale con più afro americani che si ricordi) colorato e per certi tratti alquanto rilassato, avrei dato tutti i miei averi per conoscere i pensieri che hanno attraversato la mente della regina quando ha ascoltato la canzone “Stand by me” cantata da un coro gospel e l’omelia troppo allegra, troppo gridata e troppo sorridente per gli standard inglesi e, colpo di grazia, troppo gesticolata, qui mi è parso di scorgere un impercettibile sussulto sulla regal sedia e devo dire che ho temuto fortemente per la salute della regina!
La sposa e futura duchessa di Sussex è giunta a Saint George a bordo di una limousine accompagnata dalla madre, ma giunta alla cappella ha salito le scale e percorso la navata spavaldamente da sola accompagnata solamente dai paggetti che le reggevano il lungo velo tra i quali spiccavano i figli di William e Kate per terminare i pochi metri che la separavano dal futuro consorte sottobraccio al principe Carlo.
L’abito più atteso era senza dubbio quello della sposa che ha spiazzato tutti indossando un abito di un bianco puro con leggera coda e un lungo (si parla di cinque metri) e prezioso velo in tulle di seta infrangendo così il dress code che vieta di indossare, in seconde nozze, il bianco e il velo. L’abito, fin troppo minimal, in satin rigido dalla linea redingote con scollo a barca che lascia le spalle scoperte (altra violazione del dress code) e maniche a tre quarti della maison Givenchy ha lasciato le tante fashion victim sintonizzate alquanto deluse, me compresa. A risollevare le sorti dell’outfit ci ha pensato, neanche a dirlo, il diadema di diamanti del 1932 fermato da un fermaglio altrettanto prezioso del 1893 prestategli dalla regina Elisabetta assieme agli orecchini e al bracciale di diamanti della maison Cartier. Il velo dello scandalo è stato ricamato con i fiori che rappresentano i 53 paesi del Commonwealth britannico. Questa è la prima volta che mi capita di avere così poco da scrivere su un abito da sposa, mia cara Meghan oggi duchessa di Sussex less is more va bene, ma troppa sobrietà stroppia.
Per il party che si è tenuto a Frogmore House, dimora situata nel Park di Windsor, Meghan ha scelto di indossare un abito della designer Stella McCartney sempre di color bianco con scollo all’americana che ha messo ancor più in evidenza le sue spalle, sempre minimal con leggero strascico lasciando inalterata l’acconciatura. Purtroppo le speranze, poche per la verità, che avevo riposto sul secondo abito sono andate deluse, il glamour non si è visto, per il party avrebbe potuto osare di più sia con il colore che con qualche ricamo prezioso o con una costruzione dell’abito più ricercata.