Repubblica di San Marino. Un 84enne, Giorgio Cellarosi, qualche giorno fa viene arrestato per l’uccisione di circa 50 cani dall’anno 2011.
Avrebbe, per anni, lasciato nei parchi e nei giardini di San Marino bocconi avvelenati o contenenti chiodi in grado di provocare tagli nell’intestino dei cani e la conseguente morte emorragica.
Incastrato da alcune telecamere di videosorveglianza ed alcuni testimoni che hanno dichiarato di avere visto l’uomo lasciare bocconi nei luoghi dove sono stati rinvenuti i corpi dei poveri cani, oggi è agli arresti domiciliari.
Le prove raccolte nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione dell’uomo sono schiaccianti.
I cittadini sono sollevati per l’avvenuto arresto dopo aver vissuto anni di terrore e di ansia non riuscendo a capire chi, nella stessa comunità, potesse essere capace di una simile atrocità.
I proprietari dei cani vittime del killer e gli amanti degli animali sono però arrabbiati poiché in tutti questi anni le autorità avrebbero potuto fare di più.
Sull’uomo vi erano stati dei sospetti già all’inizio del 2011 dopo il ritrovamento di diversi cani morti in un breve periodo ed in zone circoscritte ma le indagini non hanno portato all’arresto dell’uomo che è riuscito ad evitare la giustizia penale.
Venne sospesa persino la mostra canina internazionale.
Per l’APAS, associazione che dal 1986 aiuta gli animali a rischio di vita, in difficoltà o abbandonati a loro stessi, denunciando maltrattamenti, abbandono, omissione di custodia, sfruttamento ed incuria, così si esprime:
“l’arresto è stato un primo passo importante verso il percorso di giustizia che attendiamo da anni perché per troppo tempo, la nostra comunità ha vissuto nell’angoscia a causa di atti di crudeltà che hanno seminato morte, paura e sofferenza. Ora auspichiamo che venga fatta piena luce sui fatti e sia finalmente resa giustizia alle vittime innocenti”.
Sui social e nella Repubblica insulti e minacce contro l’uomo aumentano. Infatti, è lo sfogo di chi sa già che data l’età avanzata dell’uomo e la lungaggine del procedimento penale oltre alla circostanza che il killer dei cani è stato arrestato il giorno prima dell’entrata in vigore nella Repubblica di norme più aspre per i reati contro gli animali, egli potrebbe cavarsela con pene lievi in proporzione alle sofferenze che ha provocato ai poveri animali morti agonizzati.
Non solo. L’uomo che ad oggi è agli arresti domiciliari circolerebbe tranquillamente per le strade ed i parchi della Repubblica. I cittadini sono indignati e preoccupati. Chiedono una maggiore tutela per i propri animali ma soprattutto si chiedono come sia possibile lasciare che un killer possa andare a passeggio serenamente tra la comunità dopo che, come l’APAS ha dichiarato, “ha destato sconcerto e paura in una popolazione già duramente provata da oltre 14 anni di avvelenamenti, minacce e violenze contro animali e persone”.
Ed aggiunge: “La nostra Associazione aveva accolto con sollievo la notizia degli arresti domiciliari, nella speranza che rappresentassero un primo passo verso la giustizia e la sicurezza. Ma oggi ci chiediamo: come è possibile che una persona ritenuta socialmente pericolosa e indagata per fatti gravissimi sia libera di circolare per le strade della Repubblica, alla guida della propria auto?”
E’ parere della scrivente sperare, in questo caso, in una giustizia non terrena poiché questa, con molta probabilità, sarà inesistente.